agricoltura hi tech

Ingegneria genetica: ottenuti i primi cloni di riso dai semi

di Francesca Cerati

(Agf)

2' di lettura

Un team di ricercatori e biologi delle piante dell’Università della California, Davis (UC Davis), ha scoperto un nuovo modo di riprodurre le piante coltivate - in questo caso il riso - attraverso l’ingegneria asessuale, ovvero la capacità di produrre un clone, una replica esatta di una pianta, dai suoi semi.

Si tratta della prima riproduzione asessuata in una delle piante più utilizzate nel mondo, ed è stata ottenuta con la tecnica del taglia e incolla del Dna, la CrisprCas9, mantenendone inalterate le caratteristiche volute.

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Descritta sulla rivista Nature, la scoperta potrebbe rappresentare un passo avanti importante nell’agricoltura mondiale in quanto faciliterebbe la propagazione di colture ad alto rendimento, resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici.

Il riso si evolve, vince il chicco piccolo e di colore

È dagli anni Venti che si cerca di avere piante di miglior qualità e più resistenti agli insetti incrociando semi di varietà diverse. Quella di poter produrre un clone di una pianta dai suoi semi, potrebbe quindi segnare una svolta per l’agricoltura.

Invece di acquistare ogni anni costose sementi ibride, i coltivatori potrebbero ripiantare i semi delle loro stesse piante ibride. Circa 400 specie di piante selvatiche possono produrre semi vitali senza fecondazione, attraverso un processo detto apomissia, che si è evoluto in molte piante, ma è assente dalle varietà di semi in commercio. Con la riproduzione asessuata nelle piante si potrebbero avere le caratteristiche genetiche volute e aumentare il “vigore ibrido” (che si ha nella prima generazione di semi incrociati), dando vita a sementi di maggiore qualità.

Il gruppo guidato da Imtiyaz Khanday e Venkatesan Sundaresan è arrivato a questo risultato identificando il gene Baby Boom1 (BBM1), presente nelle cellule dello sperma, e scoprendo che è il fattore chiave per la produzione di embrioni, anche in assenza di fecondazione. Dopo di che hanno usato la Crispr per eliminare la meiosi, cioè il processo di divisione cellulare che dà vita alle cellule riproduttive (spermatozoi e cellule uovo) nei ceppi di riso che avevano questo gene negli ovociti.

Queste varietà hanno mostrato di potersi riprodurre in modo asessuato, dando vita a dei cloni, che hanno mantenuto le caratteristiche genetiche volute per altre due generazioni.

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