Inizia a lavorare il nuovo reparto al San Raffaele, grazie ai fondi raccolti dai Fedez-Ferragni
La coppia ha lanciato un’iniziativa su Internet raccogliendo 4 milioni di donazioni
di Sara Monaci
2' di lettura
È pronto in tempi record - una decina di giorni - il nuovo reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano, realizzato grazie alla raccolta fondi della famosa coppia Fedez-Ferragni, lui cantante e lei influencer di moda, che si sono prodigati per trovare in una settimana 4 milioni.
Entreranno questa mattina i primi pazienti. Ad essere ricoverati per primi saranno tre malati ricoverati in postazioni allestite finora nel pronto soccorso dell’ospedale. Una situazione di emergenza a cui la Regione Lombardia ha dato risposta cercando di creare posti in ogni angolo, passando dall’inizio dell’emergenza a oggi dai circa 720 posti di terapia intensiva (tra pubblico e privato) a oltre 1.100.
Nel giro di una settimana dovrebbe diventare parzialmente operativo anche il nuovo ospedale allestito negli ex padiglioni della Fiera di Milano, nel quartiere Portello, in cui a regime ci saranno 400 posti (qui i “grandi donatori” sono stati Silvio Berlusconi e la famiglia Caprotti).
Il nuovo reparto al San Raffaele, una tensostruttura, è dotato di 14 posti letto di terapia intensiva ed è stato realizzato in 10 giorni. Non si sa ancora
quando e da quale ospedale arriveranno gli altri malati.
Da qualche giorno è iniziata la costruzione di un’altra tensostruttura, adiacente a quella che oggi entra in funzione, che sarà adibita sempre a reparto di terapia intensiva.
È arrivato nella nuova struttura l’assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha salutato i medici. Non proprio un’inaugurazione, visto il momento difficile, ma pur sempre una presenza delle istituzioni che ogni giorno ringraziano medici e operatori sanitari.
In Lombardia intanto, per dare un aiuto concreto agli ospedali, sono arrivati medici dalla Cina, da Cuba, dalla Russia.
Il cantante pochi giorni fa aveva scritto su twitter: «Un vero e proprio miracolo, difficile immaginare che fino a qualche giorno fa era un campo di calcio».
La raccolta è stata spinta su Internet. E spiega ancora : «Ho lavorato con dei volontari per realizzare un censimento per caprie quali siano le campagne i cu isoldi vanno veramente alle strutture». E poi un appello ai giovani: «Sentitevi tutti responsabili perché questa emergenza rientri il più presto possibile».
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