criptovalute

Inizio d’anno con il botto per bitcoin: sopra 31mila dollari vale più di Warren Buffett

La criptovaluta continua la sua corsa con quotazioni quasi quintuplicate rispetto a un anno fa.

di Pierangelo Soldavini

Reuters

3' di lettura

Il nuovo anno inizia come era finito il vecchio per quanto riguarda il bitcoin. La criptovaluta più famosa ha infatti rotto a metà giornata la soglia dei 30mila dollari e un’ora dopo aveva già superato quota 31mila, con un guadagno attorno al 7% in poco più di un giorno, da inizio anno.

A questi livelli ha raggiunto una capitalizzazione totale attorno a 580 miliardi di dollari, superando così quella della Berkshire Hathaway del leggendario Warren Buffett: un segnale che ha anche un valore simbolico visto che l’”oracolo di Omaha”, fedele alla sua logica di investire nella solidità dei titoli “value” ha sempre considerato il bitcoin come fumo negli occhi degli investitori.

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Ora solo nove titoli azionari hanno una capitalizzazione maggiore: il prossimo obiettivo è Alibaba che dopo i rovesci dell’ultima settimana è calata al di sotto dei 650 miliardi di dollari.

Il 2020 si era chiuso con il bitcoin attorno ai 29mila dollari e la continua risalita stupisce sempre più: basti pensare che solo due settimane fa, a metà dicembre, aveva toccato i massimi storici superando la soglia dei 20mila dollari. E da allora non si è più fermata mettendo a segno un rotondo balzo del 55% in sole due settimane.

Un anno fa il bitcoin veleggiava poco sotto i 7mila dollari, con una quotazione che è quindi a un passo dall’essersi quintuplicata in dodici mesi.

La criptovaluta continua a godere del favore di un clima cambiato nei suoi confronti, a partire dai più acerrimi nemici, come la JPMorgan di Jamie Dimon che tre anni fa ne parlava come la più grande trufffa del secolo e ora ha iniziato a investirci a favore dei propri clienti. Sicuramente continua a tenersene lontano lo stesso Buffett.

In questo periodo ha toccato nuovi record anche il numero delle “balene”, i wallet presenti sulla blockchain di bitcoin con un patrimonio superiore ai mille bitcoin, arrivati ormai a un passo da quota 2mila, la gran parte dei quali cresciuti negli ultimi dodici mesi.

Ma anche i piccoli investimenti hanno continuato a crescere in questi ultimi mesi: a dare la stura al ralzo è stato il segnale lanciato da PayPal che ha sdoganato il bitcoin preparandosi ad aprire la porta alle criptovalute in maniera semplice per i suoi clienti, per il momento solo negli Stati Uniti.

Non è escluso che proprio la scelta di PayPal abbia condizionato i corsi anche determinandone una stretta in termini di liquidità sul mercato. Un recente rapporto di Pantera Capital indica che il colosso fintech Usa, per prerarsi a essere operativo sul mercato, si sarebbe accaparrato ben il 70% dei bitcoin di nuova emissione, creando una carenza di offerta sul mercato.

Quello che a tutti gli effetti viene ormai considerato alla stregua di “oro digitale” ha continuato a beneficiare dell’abbondante liquidità garantita dalle Banche centrali a livello globale per allentare le tensioni monetarie e contrastare gli effetti della crisi.

Se è simbolico che abbia superato il valore complessivo della società di investimenti di Buffett, è altrettanto significativo che la sua corsa sia in contrasto con l’oro fisico, che ha frenato il rialzo dopo il balzo ai massimi nella prima parte del 2020, e coincida con la caduta del dollari ai minimi da quasi tre anni a questa parte.

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