Avvio di settimana cauto per le Borse. Milano la migliore con Exor (+5,8%). Wall Street record
Piazza Affari beneficia anche del giudizio di S&P, che ha alzato l'outlook dell'Italia a positivo. Orcel (UniCredit): «Acquisizione Mps avrebbe rafforzato settore, fatto il massimo per chiudere operazione». Wall Street attende i conti di Facebook
di Enrico Miele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - In una settimana clou per i mercati – tra trimestrali, Bce e Pil Usa – le Borse europee chiudono incerte la prima seduta, con una cautela dettata in particolare dai timori per l’inflazione e il rialzo dei casi Covid, a partire dal Regno Unito.
Oltreoceano, invece Wall Street chiude positiva con il Dow Jones e lo S&P 500 record. Il Dow Jones sale dello 0,19% a 35.744,34 punti, il Nasdaq avanza dello 0,90% a 15.226,71 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,48% a 4.556,92 punti.
Al centro degli acquisti degli investitori sui listini del Vecchio Continente si piazzano auto, materie prime ed energetici, mentre arretrano tlc e utility. In una giornata segnata dalla prudenza fa però eccezione Piazza Affari che ottiene la “maglia rosa” ed è la migliore con il FTSE MIB trascinato soprattutto da Exor. La holding della famiglia Agnelli, infatti, è sui massimi storici grazie alle indiscrezioni sulla riapertura del dialogo con Covea per la cessione di PartnerRe. Protagoniste le banche di nuovo al centro dell'appeal speculativo dopo lo stop al negoziato tra Unicredit e il Tesoro sul destino di Banca Mps. L'istituto di piazza Gae Aulenti è finito in fondo al listino principale con l’a.d. Andrea Orcel che in una lettera ai dipendenti ha assicurato di aver spinto «al massimo per portare a termine con successo l’operazione» ma che il suo «obiettivo primario non è quello di fare acquisizioni».
Focus su banche dopo "no" a nozze UniCredit-Mps
A Milano lo stop alle trattative tra il Tesoro e Unicredit per l'acquisizione da parte di Banca Mps è stato velocemente digerito dal settore, anche se gli investitori puntavano su una acquisizione degli asset di Rocca Salimbeni con un forte contributo pubblico che avrebbe neutralizzato gli impatti patrimoniali e favorito la razionalizzazione dei costi. UniCredit, ha poi spiegato nel corso della seduta l’a.d. Andrea Orcel in una lettera inviata ai dipendenti, ha sempre visto la possibile acquisizione di Mps come «un’occasione per rafforzare il settore bancario di questo Paese», spingendo «al massimo per portare a termine con successo l’operazione». In fin dei conti, gli analisti non sono rimasti troppo delusi dalle ultime novità.
Scivola Bca Carige, altra banca in cerca di un "cavaliere bianco" e che paga a questo punto il pessimismo degli operatori per una soluzione in tempi rapidi. Rallentano sul finale Banco Bpm e Banca Pop Er che a questo punto potrebbero diventare le protagoniste di altre operazioni di M&A.
Per Exor volata da record, bene Stellantis e Ferrari
A Piazza Affari la migliore della seduta è stata Exor, che ha toccato un massimo di seduta a 78,84 euro, un valore mai raggiunto prima (il precedente record era stato fissato a 75,9 euro lo scorso 13 agosto). A fare da traino sono state le indiscrezioni riportate nel fine settimana da Il Sole 24 Ore, secondo cui la holding ha riaperto il negoziato con Covea per la cessione della controllata americana di riassicurazioni PartnerRe. In scia a Exor, tra le migliori di Piazza Affari si sono messe in luce anche Stellantis, mentre il nuovo rialzo del greggio ha sostenuto Eni, Saipem e Tenaris.
Spread chiude in rialzo a 107 punti, tasso allo 0,98%
Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund che ha ignorato la promozione per il debito sovrano dell'Italia da parte di S&P. L'agenzia di rating ha portato a positivo (da stabile) l'outlook sul rating della Repubblica Italiana pur mantenendo la sua valutazione e 'BBB'. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari durata tedesco è indicato, in chiusura, a 107 punti base, dai 105 punti base del riferimento precedente. Sale anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione allo 0,98% dallo 0,97% del closing di venerdì 22 ottobre. Nel corso della giornata il rendimento ha toccato la soglia dell'1%, al top da maggio 2021.
Euro/dollaro poco mosso, petrolio in rialzo
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro resta allineato ai valori segnati venerdì 22 ottobre in chiusura delle piazze continentali: 1,1641 da 1,1644. Euro/yen a 132,39 (da 132,29), dollaro/yen a 113,68 (113,61). Petrolio ancora in rialzo: il Brent dicembre supera quota 86 dollari al barile, trattando a 86,15, e resta ai massimi da ottobre 2018 quando sfiorò 86,50 dollari al barile; il Wti dicembre al top da sette anni a 84,45 dollari al barile. Gas naturale in rialzo del 5% a 91,50 euro al megawattora sulla piattaforma olandese TTF per quanto riguarda il contratto future novembre.
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