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Innovation Days in Lombardia, la svolta digitale

Al roadshow del Sole 24 Ore e Confindustria che mette sotto la lente di ingrandimento le principali realtà economiche regionali italiane oltre mille partecipanti

di Davide Madeddu

5' di lettura

Le imprese vanno bene, anche se all'orizzonte c'è l'incognita legata ai segnali che arrivano dall'America. E poi, le sfide del futuro tra digitalizzazione e formazione e la “rete” per sostenere le imprese. La Lombardia trascina e guarda ai mercati stranieri in un percorso in cui innovazione e digitalizzazione cominciano a interessare anche le piccole e medie imprese. A delineare lo scenario delle aziende della “locomotiva d'Italia” la quinta edizione dell'Innovation Days, il roadshow del Sole 24 Ore e Confindustria che mette sotto la lente di ingrandimento le principali realtà economiche regionali italiane, realizzato con il supporto di 4Manager, Elis Innovation Hub e Partner 24 ORE e organizzato in collaborazione con Sistemi Formativi Confindustria e Confindustria Lombardia. Oltre mille partecipanti per una giornata di dibattito.

Il segno della riscossa

«Oggi parte la quinta edizione dell'Innovation Days e sottolinea un aspetto particolare - ha detto in premessa il direttore del Sole 24 ore Fabio Tamburini -: quando è partito, nel 2019 eravamo un gruppo che aveva grandi problemi e ferite aperte, e anche qualche incognita. Innovation Days ha contribuito a dare il segnale della riscossa e il gruppo ha chiuso nel modo migliore il percorso di rilancio e anche i bilanci hanno chiuso con un piccolo ma assai significativo utile».

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Poi un passaggio sullo scenario in cui l'economia che vola deve fare i conti con le incertezze che arrivano da lontano. Perché, da un lato ci sono le imprese che «non sono mai andate così bene e lo stato di salute è molto buono, non solo a Milano» dall'altro ci sono le «difficoltà in America» dove la «cura da cavallo non sembra aver funzionato». «Il nostro contributo è seguire i percorsi di innovazione affinché si riesca a battere l'inflazione nel modo migliore».Tra innovazione e formazioneQuanto sia importante l'innovazione e, a cascata, la formazione l'ha ribadito Stefano Cuzzilla, Presidente 4Manager e Federmanager secondo il quale «sta diventando sempre più importante la formazione per le aziende». «Stiamo vivendo in un una tempesta perfetta, alle prese con crisi bellica, energetica, pandemica. Questo mix non rende la vita facile a manager e imprenditori - ha aggiunto -. La formazione e lo scambio è importante e iniziative come questa sono fondamentali perché ci fanno incontrare e da qui siamo in grado di dire al legislatore quali sono le azioni che deve fare per sostenere le aziende». Gianluigi Viscardi, coordinatore rete DIH Confindustria e Presidente onorario Cosberg ha evidenziato l'importanza dell'innovazione e della digitalizzazione, ma soprattutto della formazione. «L'imprenditore è sempre solo nella scelta e ci sono spesso troppe offerte. Serve personale tecnico preparato per la trasformazione digitale».

Una strada sostenibile

A viaggiare di pari passo con l'innovazione c'è poi il tema della sostenibilità. «Perché si investe in sostenibilità, anche per ridurre i costi nel medio e lungo periodo - ha detto Raffaele Zingone, Condirettore Generale e Chief Commercial Officer Banca Ifis . La tendenza di cambiamento verso il mondo green porta a modificare anche il modello di business. C'è un risparmio effettivo in ambito ambientale. Ridurre i consumi e significa abbattere i costi. C'è una connessione forte tra investimenti sostenibili e tecnologia e quindi economia di scopo e emersione di costi buoni». A puntare sulla sostenibilità anche Enrico Viganò, CEO & Founder FinDynamic: «Conviene essere sostenibili. Continuiamo a crescere a un 30 per cento all'anno. Nel 2023 la sostenibilità diventa centrica. Lanceremo un nuovo prodotto della sostenibilità perché dipendenti e persone sono il vero asset di un'azienda. Aumenteremo presenza su banche estere e lavoriamo su player internazionali. Entro il 2023 saranno 12 banche».

La ricerca prima di tutto

In questo contesto, in cui innovazione e sostenibilità viaggiano di pari passo, diventa importante e dominante la ricerca. Non a caso Lodovico Bussolati, Amministratore Delegato Sdf, azienda con 1 miliardo e 300 milioni di fatturato, livelli record come il premio di risultato ai dipendenti di Treviglio. Ha ricordato che da una decina d'anni il gruppo investe 70 milioni in nuovi mercati, nuova gamma di prodotti e iniziative.«Abbiamo un centro di ricerca con 200 persone che sviluppa le competenze centrali - ha detto - e in ogni sito produttivo abbiamo un centro di competenza nei mercati locali. Abbiamo competenze trasversali come elettroniche e motoristica». A rimarcare l'importanza della ricerca anche Michela Pellegatta, Membro Segreteria Tecnica del Ministro, Ministero dell'Università e della Ricerca che ha ricordato le risorse messe a punto per sostenere l'innovazione. Nuovo corso che passa anche per il cloud come evidenziato da Matteo Canciani, Direttore Filiale Nord Ovest Fluentis «Quando un'azienda decide di aprire si concentra sui requisiti di business attuali perdendo di vista la parte tecnologica che è la fondamentale che serve per tenere le aziende al passo con i tempi - ha rimarcato -. C'è poca attenzione ai trend futuri. Un decennio fa e'era reticenza verso il cloud ora è quasi un obbligo che permette di avere strumenti innovativi e performanti con costi contenuti e sitemi scalabili e migliorare il lavoro delle risorse distribuite sul territorio con occhio di riguardo alla sicurezza». A giocare la carta dell'innovazione anche Chiara Rota, Founder My Cooking Box, azienda che passa da un fatturato di 2,5 milioni a un obiettivo (quest'anno di 5 milioni di euro). «La digitalizzazione abbassa la soglia degli investimenti - ha detto - e apre il mondo alle Pmi».

I nuovi motori

Non meno importante l'aspetto legato alla transizione energetica e la sfida che arriva dal passaggio dai motori a carburante a quelli elettrici. Non a caso Marco Arduini, CEO EuroGroup Laminations ha ricordato i dati positivi legati proprio all'evoluzione del motore elettrico e dei generatori elettrici. Componenti che realizza la sua azienda e che hanno permesso all'impresa italiana di superare giapponesi e americani. In tutto questo cambiamento rientra anche l'edilizia e, sopratutto, il settore legato al mondo delle costruzione che, comunque, deve fare i conti con la burocrazia e i ritardi.

Tempi troppo lunghi

« Per dieci anni la crisi dell'edilizia si è fatta sentire ed è stato difficile stare in piedi - ha detto Anna Locatelli, Vice Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Como, Ceo GL Locatelli & Business Developer AdermaLocatelli -. Abbiamo lanciato il sistema dell'ancoraggio sismico che sostituisce il concetto del tassello, viene inserito in fase di getto del calcestrutto. Uno strumento accolto e sostenuto dagli ingegneri strutturisti. Il problema non è parlare con gli istituti di ricerca con i quali c'è un costante dialogo ma con le istituzioni. E con i tempi delle certificazioni». Lara Togni, Economista Direzione Strategie Settoriali e Impatto di Cdp ha ricordato le misure messe in campo.Smart City e Smart Mobility Nel grande calderone del cambiamento ci sono poi gli aspetti legati a smart city e mobility. «Entro il 2027 l'utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale nelle città, dai mezzi ai semafori connessi consentirà una riduzione del costo del traffico e un imponente risparmio in termini di emissioni di inquinamento - ha detto Quang Ngo Dinh, Amministratore Delegato Olivetti - . Risparmio diretto e poi effetti indiretti come aumento produttività delle persone che sono in grado di produrre a parità di sforzo e poi aumentare capacità e competitività del sistema paese». Non solo, in campo anche il benessere delle persone che, come ha sottolineato il manager «che significa anche meno incidenti e meno problemi di salute e mono costo welfare e felicità delle persone che ospitiamo nelle città». Ricordando il passaggio verso un sistema di mobilità «sempre più smart» Alberto Viano, Amministratore Delegato LeasePlan ha auspicato un intervento sulla politica fiscale che arrivi poi a incentivare l'auto elettrica. E una visione di prospettica con infrastrutture e punti di ricarica «con le giuste caratteristiche». Il tutto senza dimenticare gli aspetti normativi, come sottolineato da Samantha Battiston, Avvocato, Senior Research Consultant CRIET, Advisor Osservatorio Smart City & Public Innovation Hub Bicocca for Management.

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