avanguardia della crescita

Innovazione e ricerca: il Lazio disegna il suo sviluppo sostenibile

Tappa romana per il Roadshow Confindustria Audi. Fabrizio Longo (Audi Italia): «Innovazione e tecnologia porteranno il mondo dell’auto verso un ecosistema urbano nel segno di sicurezza e benessere. Robiglio (Piccola industria) ha sottolineato il ruolo strategico delle Pmi

di Andrea Ferro

3' di lettura

Innovazione e Industria 4.0 sono stati i temi al centro della tappa romana del Roadshow “Piccola Industria Avanguardia di crescita” organizzato martedì 10 dicembre da Confindustria con Audi, un lungo tour per l’Italia che ha già toccato Ivrea, Turi (Bari), Brescia e Montellabate (Pesaro).

La formula, ormai collaudata, prevede il confronto tra una grande multinazionale e una piccola impresa attraverso il quale si circuitano testimonianze, idee e riflessioni finalizzate allo sviluppo e alla crescita, obiettivi imprescindibili per rimanere competitivi in ogni settore.
In questa contaminazione di esperienze l’attenzione è stata quindi concentrata sulle prospettive indotte dallo sviluppo tecnologico e dalla digitalizzazione.

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Nel suo primo anno (2017) il Piano Industria 4.0 è stato utilizzato prevalentemente dalle piccole imprese, in particolare del settore manifatturiero. Sono state 4.400 quelle del comparto che ne hanno fruito con gli investimenti complessivi a toccare quota 4 miliardi e 250 milioni di euro.

Forti gli squilibri territoriali. Svetta la Lombardia con una quota del 34,8 per cento sul totale degli investimenti agevolati. Seguono Veneto (17,1 per cento) ed Emilia Romagna (15,6 per cento). A parte la Sicilia, attestata al 3,1 per cento, il Sud arranca a distanza siderale da quello che è ormai definito il nuovo triangolo produttivo del Nord Est. Un caso particolare riguarda il Lazio: il tasso d’innovazione tecnologica è in costante crescita, la quota non supera l’1,8 per cento.

«Nonostante molte eccellenze – ha detto Gerardo Iamunno, presidente Piccola Industria Unindustria – il Lazio paga il pesante deficit infrastrutturale. La politica deve accorgersene. Mettere le aziende nella condizione di operare significa promuovere la crescita del territorio, al quale le imprese restituiscono quanto hanno ricevuto. Nella nostra regione un settore trainante è quello del farmaceutico e del biomedicale; all’interno di questa filiera molte piccole e medie imprese investono fortemente in tecnologia e nella formazione delle proprie maestranze».

«L’innovazione e la tecnologia porteranno il mondo dell’auto a determinare un ecosistema urbano nel segno della sicurezza e del benessere – ha detto Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia –. Parliamo quindi di una tecnologia etica che crea benefici vivibili, riconoscibili. In questa ottica diventa fondamentale puntare sulla formazione di tutte le figure professionali per poi farle interagire all’interno di un quadro sinergico favorendo la circuitazione delle competenze».

Per Carlo Robiglio, presidente della Piccola industria di Confindustria, «le Pmi sono il sistema fondante di questo Paese, occorre insistere sulla cultura di impresa, bisogna investire per innovare, puntare sulle filiere è strategico».

Robiglio ha poi sottolineato che «va compreso come per un’azienda la prima trasformazione debba essere nella testa dell’imprenditore, il quale deve prendere consapevolezza del suo ruolo sociale, del suo essere attore e protagonista del territorio puntando sulla sostenibilità».

Un concetto che, secondo Robiglio, va declinato nelle sue diverse forme. «Sostenibilità economica (nuovi modelli di governance, aprire a manager e ai capitali), sociale (modelli di welfare innovativo, aumento della produttività, attirare talenti) e ambientale (collegandola al concetto di resilienza)».

Dal mondo delle piccole imprese è arrivata la testimonianza di Luigi Wilmo Franceschetti, Ceo di Saccheria F.lli Franceschetti, storica azienda di Provaglio d’Iseo, in provincia di Brescia, che produce sacchi industriali. «La nostra è un’azienda tipicamente famigliare fondata da mio nonno 60 anni fa – ha detto –. La voglia di innovare ci ha portato ad elaborare un software per la gestione del magazzino. Google si è accorta di noi, definendo la piattaforma all’avanguardia a livello mondiale, così con giovanissimi sviluppatori abbiamo avviato una start up che vende software, presto andremo a Milano perché li ci sono le professionalità giuste, e magari, chissà, anche all’estero».

«Puntare sull’innovazione – ha sottolineato Franceschetti – significa sostanzialmente puntare sulla cultura; come ha sempre detto mio padre, è l’unica cosa che non ti possono rubare».

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