Pensioni, il coronavirus pesa sui conti Inps: rosso da 26 miliardi
Minori contributi e maggior spesa per Cig e altre prestazioni. C'è l'effetto del Cura Italia e del Rilancio, non ancora quello del Dl Agosto. Allarme del Comitato di vigilanza
di Davide Colombo
2' di lettura
È un’impronta pesante quella lasciata dall’emergenza pandemia sui conti dell’Inps. Il bilancio assestato 2020 approvato ieri dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) segna infatti un risultato di esercizio negativo per oltre 26 miliardi, con un peggioramento di 19,6 miliardi rispetto alle previsioni originarie scritte un anno fa, quando di Covid-19 ancora non si conosceva il nome.
Il peso del minor gettito
A pesare sono stati 14,9 miliardi di minor gettito contributivo accertato e dovuto alle sospensioni decise dal Governo, mentre gli altri 4,1 miliardi sono frutto delle maggiori prestazioni sostenute con la cassa dell’Istituto nei mesi dell’emergenza e che si sono aggiunti agli interventi finanziati direttamente con trasferimenti statali. I saldi a fine anno tengono conto dell’impatto dei decreti 18 e 34 (Cura Italia e Rilancio) ma non ancora del dl 104 approvato in agosto anche per rifinanziare la cassa integrazione. Gli effetti contabili di quest’ultimo insieme di interventi entreranno a questo punto nel preventivo 2021, che dovrebbe essere predisposto e approvato tra fine ottobre e fine dicembre.
Gli interventi coperti da nuovo deficit pubblico che si possono leggere in questo assestamento di bilancio sommano 34,7 miliardi, di cui 6,5 per coprire i maggiori interventi delle Gestioni prestazioni temporanee e parte dei Fondi di solidarietà (Fis) e 28,4 per le prestazioni Gias, dove a fare la parte del leone sono stati gli impegni per la Cig ordinaria e le indennità Covid-19 oltre, naturalmente, alle contribuzioni figurative.
Ma in questo capitolo rientrano anche 955 milioni di Reddito di emergenza, 2,2 miliardi per permessi ex legge 104/92 e altre indennità, 466 milioni di bonus baby sitting e via elencando.
Peggiora la situazione patrimoniale
Cambia anche la situazione patrimoniale netta dell’Inps, che a fine anno si assesterà a 13,7 miliardi, in peggioramento di 18,5 miliardi rispetto alle previsioni originarie. Nell’anno le uscite Inps a carico della fiscalità generale arriveranno a 149,1 miliardi , mentre le prestazioni mutualizzate saranno pari a 241,4 miliardi, su un gettito contributivo di 221,2 miliardi. Il Civ, presieduto da Guglielmo Loy, ha approvato l’assestamento 2020 prendendo atto degli «inevitabili effetti dovuti alla diminuzione delle entrate e all’aumento delle prestazioni imposto dall’emergenza» e non ha nascosto le sue preoccupazione sia per quel che riguarda la gestione dell’ultimo trimestre sia, in prospettiva, per la sostenibilità e l’equilibrio del rapporto tra assicurati (in leggero calo) e pensionati (in piccola crescita), ora giunto a 1,25, «è un tema, questo della “tenuta” - si legge nella nota diffusa - che il legislatore dovrà osservare con attenzione in termini di interventi normativi e finanziari».
A parziale compensazione degli impegni fin qui assunti, il Bilancio dello Stato beneficerà dei 24,7 miliardi di prestiti del programma europeo Sure (Support to mitigate unemployment risks in an emergency), la cui maturity a 15 anni garantirà risparmi sugli interessi per 5,5 miliardi, come ha spiegato il ministro Roberto Gualtieri.
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