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Inps e pensioni, lettera di Tridico ai dipendenti: la crisi demografica è una mina sul bilancio, effetto inflazione sui conti già nel 2023

Nella lettera inviata al personale dopo la decisione del governo di azzerare i vertici dell'ente e di aprire subito la strada alla figura del commissario straordinario, il presidente e il consiglio di amministrazione uscenti rivendicano i risultati ottenuti in una difficile fase caratterizzata dalla pandemia

di Marco Rogari

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3' di lettura

Un ciclo intenso, con l'importante sfida del Covid vinta e il livello di soddisfazione dell'utenza in continua crescita: sono solo alcuni dei risultati rivendicati dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, dalla vicepresidente, Luisa Gnecchi, e dagli altri membri ancora in carica del cda, Patrizia Tullini e Roberto Lancellotti, nella loro lettera di commiato e di ringraziamenti ai dipendenti dell'Istituto. Una missiva firmata l'11 maggio con cui si segnalano anche i rischi tutt'altro che trascurabili che si presentano sul cammino dell'ente e con cui dovrà fare subito i conti il commissario straordinario che a breve dovrà essere individuato dal governo dopo la scelta di azzerare gli attuali vertici dell'Inps (e dell'Inail) e di avviare il processo di ridefinizione della governance dell'Istituto.

Per Tridico e tutto il cda uscente due in particolare sono le incognite che potrebbero minare l'equilibrio di bilancio: l'andamento della crescita demografica, ovvero il fenomeno della denatalità accompagnato dal rapido invecchiamento della popolazione, e le ricadute dell'indicizzazione degli assegni pensionistici, trainata dalla corsa dell'inflazione, non compensate da un'analoga crescita dei salari.

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Il percorso della presidenza e del cda

Il mandato dell'attuale consiglio di amministrazione, che il governo con una sorta di blitz ha deciso di bloccare repentinamente, è iniziato il 15 aprile del 2020. Ed è stato anticipato dal 14 marzo 2019 da una fase in cui il presidente Tridico ha svolto il ruolo di organo munito dei poteri del cda».

La sfida del Covid e i 60 miliardi di prestazioni erogati tra il 2020 e il 2021

Nella lettera di saluto e ringraziamento ai dipendenti, Tridico e tutto il cda uscente osservano anzitutto come il cammino percorso in questi anni non sia stato facile. Soprattutto a causa dell'esplosione della pandemia. «L'Inps - si afferma nella lettera - ha affrontato la sfida più complessa della sua storia, collaborando alla tenuta del sistema economico e sociale del Paese e agevolando la successiva ripresa». Nel solo biennio 2020-21 l'Istituto ha sostenuto 16 milioni di cittadini erogando prestazioni per 60 miliardi. Un sforzo che ha anche aperto la strada a una disavanzo nel bilancio. Ma il presidente e il cda tengono a far notare che «dopo la grave crisi economica, l'Istituto ha chiuso l'ultimo bilancio consolidato con un avanzo di 2 miliardi».

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Spesa Inps di 385 miliardi: un terzo assorbito dall'assistenza e due terzi dalle pensioni

Nella lettera si ricorda che a bilancio ci sono 385 miliardi di spesa (più o meno la metà dell'intera spesa pubblica del Paese): circa un terzo in “quota” assistenza sociale e due terzi per le pensioni. Tridico e i consiglieri di amministrazioni affermano che questa spesa «se adeguatamente classificata nelle diverse voci secondo standard di statistica internazionali, tra pensioni, sostegno alla famiglia, invalidità, e disoccupazione, complessivamente è in linea con la spesa dei Paesi dell'Ue avanzata».

Da andamento demografico e indicizzazioni i rischi per i conti Inps

Le indicazioni contenute nella lettera, ricalcano gli allarmi già lanciati a più riprese dello stesso Tridico: anzitutto, si legge che «l'andamento della crescita demografica in Italia pone a rischio l'equilibrio di bilancio e apre nuove sfide per governare gli scenari del futuro». Il progressivo invecchiamento della popolazione associato al fenomeno della denatalità, in altre parole, rischiano di trasformarsi in una mina per i conti dell'ente e per la sostenibilità dell'intero sistema previdenziale. Ma non è la sola: «la ripresa dell'inflazione, dal 2022, soprattutto a fronte di una dinamica salariale e contributiva costante, pone criticità già dal 2023, considerando l'indicizzazione, seppure non al 100% per tutti i pensionati, dei ratei pensionistici».

Cresce il grado di soddisfazione dell'utenza per i servizi erogati dall'ente

Tridico e tutto il cda rivendicano i numerosi risultati ottenuti durante il loro mandato malgrado le tante difficoltà incontrate, a partire da quelle legate alla pandemia. Nella missiva si evidenzia che «l'Istituto, in questi anni, pur in carenza di risorse umane, è riuscito comunque a rispondere alle esigenze del Paese, grazie al grande sforzo collettivo, con il contributo, senza distinzioni e con spirito di servizio, di tutto il personale e degli organi di vertice». E la conferma arriverebbe dal livello di soddisfazione dell'utenza, che «ha registrato ogni anno una continua crescita, attestandosi nelle ultime rilevazioni di customer experience su un indice di 3,93, in una scala di giudizio dal 1 a 5».

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