Inps, con il Covid rosso da 7,1 miliardi e contributi giù per 11 miliardi. Ma nel 2021 versamenti in risalita
Il Civ dell'ente approva il bilancio consuntivo dello scorso anno e invoca un intervento normativo per coprire il disavanzo dell'Istituto dovuto ai costi straordinari della pandemia. Maggiori uscite di 1,7 miliardi per le pensioni e di 5,6 miliardi per le prestazioni di protezione sociale
di Marco Rogari
I punti chiave
- Maggiori uscite di 1,7 miliardi per le pensioni e per 5,6 miliardi per il Welfare
- Sono stati 6,5 milioni i lavoratori con assenze per malattia: le indennità pagate dall'Inps sono lievitate del 27%
- Con il Covid dall'Istituto interventi in favore di un terzo della popolazione per una spesa complessiva di 33,1 miliardi
3' di lettura
L'impatto della pandemia si è fatto sentire sui conti 2020 dell'Inps, anche se dai primi mesi 2021 emergono i primi segnali incoraggianti di ripresa. Il bilancio consuntivo dello scorso anno dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell'ente presenta un “rosso” di 7,1 miliardi, con entrate complessive per 472 miliardi e uscite per 479 miliardi, e un calo del gettito contributivo di oltre 11 miliardi, interrompendo il ciclo di crescita sostanzialmente costante negli anni precedenti. Ma la ripartenza dell'economia, seppure sofferta, ha già prodotto nel periodo compreso tra gennaio e maggio di quest'anno un aumento dei versamenti, con un picco dell'8,3% nel settore privato, che, secondo le prime previsioni, dovrebbe consolidarsi nei mesi successivi. Il Civ segnala che per sostenere il reddito dei lavoratori dipendenti, autonomi e dei professionisti l'intervento della fiscalità generale ha pesato per 12,4 miliardi, al quale si è aggiunto il concorso “diretto” dell'Inps con 18,4 miliardi. E sottolinea come sia “necessario un intervento normativo per coprire il disavanzo dell'Istituto dovuto prevalentemente ad una erogazione straordinaria di risorse a sostegno del reddito per far fronte agli effetti della pandemia”.
Maggiori uscite di 1,7 miliardi per le pensioni e per 5,6 miliardi per il Welfare
Dal bilancio consuntivo 2020 dell'Inps emergono 4,6 miliardi di maggiori uscite per prestazioni di protezione sociale (compreso il sostegno al reddito) e di 1,7 miliardi per prestazioni pensionistiche. Il Civ dell'ente, in particolare, fa notare che le erogazioni per prestazioni pensionistiche, al netto di 6 miliardi finalizzati al contrasto della marginalità sociale, hanno raggiunto i 260 miliardi mentre quelle finalizzate all'inclusione sociale sono state pari a 35 miliardi. E definisce “rilevante, in questo quadro, il contributo alla fiscalità generale dei pensionati che riversano con l'Irpef oltre il 22% del valore delle pensioni” (57 miliardi).
Sono stati 6,5 milioni i lavoratori con assenze per malattia: le indennità pagate dall'Inps sono lievitate del 27%
Sempre il Civ, che ha approvato all'unanimità il consuntivo 2020 su proposta del presidente Guglielmo Loy, fa notare che le risorse per prestazioni a sostegno della genitorialità, assegni familiari, maternità, natalità, asilo nido, congedi parentali nel 2020 hanno toccato quota 11 miliardi. Con la pandemia, in crescita anche le assenze per malattia, che lo scorso anno hanno coinvolto 6,5 milioni di lavoratori (per 145 milioni di giornate di lavoro, 24 milioni in più rispetto all'anno precedente). E su questo fronte le indennità pagate dall'Inps sono lievitate del 27% mentre la durata delle malattie pro-capite è aumentata del 21%.
Con il Covid dall'Istituto interventi in favore di un terzo della popolazione per una spesa complessiva di 33,1 miliardi
Dalla lettura del bilancio emerge che nel corso del 2020 l'Inps ha erogato interventi finalizzati ad attenuare le ricadute in termini economici della pandemia nei confronti di un terzo della popolazione italiana, per una spesa complessiva di 33,1 miliardi. Lo scorso anno, nel confronto con il 2019, le “prestazioni istituzionali” dell'ente sono aumentate, per effetto delle misure Covid, di 28,4 miliard. Rispetto alle previsioni elaborate dopo lo scoppio della pandemia, la spesa è risultata inferiore di 12,2 miliardi soprattutto per ricorso alle integrazioni salariali da parte delle aziende più contenuto di quello ipotizzato inizialmente. L'istituto ha fornito prestazioni e servizi facendo leva su una produttività che risultata più elevata del 12,5% sul 2019. Il Civ ricorda che, “il taglio delle spese di funzionamento priva l'Istituto di 743 milioni, pari al 16,6% delle risorse spese per il funzionamento complessivo dell'Inps”.
Il nodo contenzioso
Il Civ dell'Inps considera poi un “obiettivo non rinviabile, per migliorare l'equità nell'erogazione delle prestazioni e contenere i costi di funzionamento, il miglioramento dell'efficacia e del contenimento dei 391mila ricorsi contro l'istituto pervenuti nel 2020”. E aggiunge che “il contenzioso giurisdizionale, in particolare, ha pesato sul biliacio dell'Istituto per 220 milioni”. Dal bilancio comunque emerge che sul piano patrimoniale il provvedimento di annullamento delle cartelle esattoriali fino a mille euro (Dl n.119/2018) ha prodotto l'eliminazione di crediti contributivi per 12.401 milioni di euro.
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