ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIntervista

«Inquietante l’esposizione del sistema finanziario cinese verso il real estate»

Federico Bazzoni, ceo di Vantage Capital Markets: «I big sono in grave crisi di liquidità. A breve il Paese attiverà provvedimenti per rilanciare l’economia»

di Rita Fatiguso

Pechino (Reuters)

4' di lettura

In piena crisi finanziaria globale lasciò Paribas Asia per Bear Stearns, poi ha lavorato a lungo – fatto insolito per uno straniero - per Citic, gigante d'investimenti pubblica di Pechino, da un anno è a Hong Kong con Vantage capital markets. Federico Bazzoni ha vissuto tutte le peggiori crisi dell'investment banking, quella attuale è una nuova sfida che parte proprio dalla Cina.

Consapevole del problema ai livelli più alti della politica, Pechino cinque mesi fa ha cercato di rimettere in riga la galassia dei trust con l'obiettivo di spezzare i legami tra mattone e finanza. Il caso Zhongrong sembra deporre molto male. Qual è il suo punto di vista?

Loading...

La notizia di due società quotate cinesi che hanno investito ingenti capitali con Zhongrong International Trust ha aggiunto negatività al quadro già preoccupante che sta delineando il settore immobiliare in Cina. Zhongrong gestisce 85 miliardi in assets ed ha mancato la scadenza per rimborsare l’investimento alle due quotate: non è chiaro, tuttavia, se gli investimenti fossero direttamente correlati al mercato immobiliare ma sta di fatto che Zhongrong è azionista di maggioranza in diversi progetti di real estate nel Paese. Sono forti le voci di altri trust in difficoltà e questo sta creando nuove tensioni sui mercati.

Otto anni fa i mercati cinesi crollarono perdendo il 20% in un mese, lei vede similitudini tra lo scenario attuale e quello di allora e se sì, quali?

La turbolenza sui mercati nel 2015 fu causata da motivazioni strutturalmente diverse rispetto alla correzione dell’estate 2023, nel 2015, il mercato fu condizionato dall’emanazione di nuove regole e controlli per limitare l'utilizzo dei margin accounts (shadow-financed margin accounts) che avevano fino ad allora spinto la speculazione. Nell'estate 2023 la correzione è causata dai timori sulla bolla del real Estate.

La caduta dello yuan non si arresta: quanto la debolezza della divisa cinese può influire su un quadro già complesso come quello attuale?

La Cina sta attraversando una fase di rallentamento della crescita economica e di deflazione, e questo porta all’indebolimento della valuta cinese. Uno Yuan debole potrebbe spingere le esportazioni e far ripartire l'economia seppur ufficialmente questa non è la policy voluta dal Governo.

La Cina è l'unica grande potenza ad avere tagliato i tassi, sembra però che la liquidità non sia mai abbastanza. Come si spiega questo apparente paradosso?

La Cina ha tagliato il Loan Prime rate ad 1 anno, dal 3,55% al 3.45% lasciando invece invariato il tasso equivalente a 5 anni (Prime Mortgage) , al 4.2%, con sorpresa del mercato. È evidente il tentativo di bilanciare l’esigenza di stimolare la crescita economica con un taglio dei tassi, seppur minimo, con la necessità’ di mantenere in salute il sistema Bancario, cercando di non danneggiare la profitability del sistema stesso.

Lei ha gestito con Citic molte operazioni di M&A, sembra che questo non sia tempo di grandi passi all'estero. La Cina, piuttosto, sembra più preoccupata di perdere gli investimenti stranieri diretti. È così?

Durante la mia permanenza in Citic, la più importante Banca d’Affari in Cina , controllata dal Ministero delle Finanze, ho guidato molte delle operazioni di M&A cinesi all’estero. Era una fase espansiva, fino al 2019, per le principali società cinesi, alla ricerca di assets e di strategie per conquistare i mercati esteri. Ora sicuramente c'è un rallentamento ed un riposizionamento delle SOE sui mercati esteri. Ho lasciato Citic nel settembre 2022 ed ora sono a capo, come CEO, di Vantage Capital Markets, sempre basato ad Hong Kong,molto focalizzata su Mid-Cap market. Stiamo assistendo alcune società cinesi che hanno deciso di cedere alcuni degli assets non + strategici acquisiti durante la campagna acquisti degli anni precedenti, particolarmente in Europa.Allo stesso tempo, abbiamo, tuttavia, alcuni mandati in corso , sempre da società cinesi, per acquisire assets ma con obiettivi molto più mirati rispetto agli anni precedenti. E per essere più precisi, abbiamo mandati per i settori delle energie rinnovabili, tecnologie legate a ESG, healthcare, componentistica auto per segmento EV, auto elettriche.

Se dovesse indicare il reale problema del sistema finanziario cinese a cosa farebbe riferimento? Circola un diffuso pessimismo sulle capacità cinesi di rimettersi in piedi.

L’esposizione del sistema finanziario cinese verso il real estate è sicuramente inquietante. Due tra le principali società, China Evergrande e Country Garden sono in grave crisi di liquidità: le perdite stimate sono rispettivamente di 81 miliardi e 15 miliardi. E con forte indebitamento: oltre 300 miliardi di cumulo.A questo si aggiunge la notizia negativa di altre due società quotate cinesi che hanno investito ingenti capitali con Zhongrong International Trust, sono personalmente convinto che, a breve, saranno presi importanti provvedimenti, dal governo centrale per alleviare la pressione e per provare a rilanciare l’economia. A mio avviso, il controllo centrale dell'economia si presta a manovre ben più incisive e rapide rispetto ad altre economie internazionali.

Che peso potrà avere nelle prossime settimane il sistema sofisticato delle società veicolo offshore create per quotare società cinesi all'estero? Evergrande ha appena chiesto al tribunale americano di tutelare anche i beni del suo clone listato negli Usa.

Da alcuni anni la Cina sta usando la struttura VIE ( Variable Interest Entity) per consentire alla società domestiche di raccogliere, legalmente, capitali sui mercati offshore. Questa struttura ha dato accesso a capitali stranieri che altrimenti non sarebbero autorizzati per le restrizioni vigenti in Cina a partecipare ad investimenti in società domestiche, soprattutto per alcuni settori particolarmente sensibili. Le autorità cinesi hanno usato finora un atteggiamento flessibile verso queste strutture, di fatto autorizzando la loro costituzione: se decidessero di stringere sulle autorizzazioni, l'effetto sarebbe devastante. Stime recenti parlano di circa 100 VIE x un totale di 4 trilioni di capitalizzazione sull' MSCI China index, detenuti per circa 700 miliardi da investitori istituzionali americani.

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti