Nuovi alimenti

Insetti da mangiare, la Ue approva. Previsti investimenti per 3 miliardi

I primi insetti edibili ammessi al mercato con le nuove regole saranno le tarme della farina allevate ed essiccate. Le posizioni di Coldiretti, Filiera Italia, Confagricoltura e delle aziende del settore

di Silvia Marzialetti

3' di lettura

Via libera della Ue alla commercializzazione come alimento delle tarme della farina. Si tratta dei primi insetti riconosciuti dai Ventisetti edibili e pertanto annoverati tra i cosiddetti Novel Food. L'approvazione arriva a meno di quattro mesi dal parere tecnico dell'Efsa, cui il regolamento europeo entrato in vigore nel 2018 attribuisce la prima valutazione all'interno del percorso che traghetterà il prodotto verso il mercato. Il “nuovo alimento” potrà essere immesso in commercio come insetto essiccato intero, come snack, o come farina, secondo una serie di requisiti di etichettatura specifici prescritti dall'Authority di Parma.
La decisione formale della Commissione europea - che fa parte della strategia “Farm to Fork” - sarà adottata nelle prossime settimane.
Con l'orizzonte di una Pac fortemente centrata sulla sostenibilità, l'ascesa sul mercato di alimenti proteici a basso impatto ambientale e un fabbisogno nutrizionale stimato in crescita del 70% al 2050 (fonte Fao), il comparto degli insetti per uso alimentare è destinato a ritagliarsi un ruolo di peso nel mercato del Food, anche se il tema si presenta piuttosto divisivo. Per Luigi Scordamaglia di Filiera Italia, il primo via libera Ue all'insetto per uso alimentare rappresenta “un altro paradosso di un approccio troppo ideologico alla Farm to Fork”. Il consigliere delegato di Filiera Italia contesta come da una parte si spinga “verso una messa in discussione della produzione delle nostre straordinarie eccellenze alimentari, prodotte secondo un modello di sostenibilità unico al mondo; dall'altra si promuovano “cibi etnici, alternativi e strumentalmente proposti come più sostenibili per coprire la richiesta crescente di proteine nobili”. Coldiretti fa notare come la maggioranza degli italiani (54%) consideri gli insetti estranei alla cultura alimentare nazionale e solleva precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico “ai quali è necessario dare risposte”.
La partita, oltre che sul piano politico, si gioca su due tavoli: legislativo ed economico. L'Ipiff, l'associazione non-profit che nella interlocuzione con le istituzioni europee rappresenta la voce del settore, stima tre miliardi di euro di investimenti entro il 2025, sostenuti da quadro regolatorio relativamente nuovo, che incoraggia le imprese ad accelerare sulla produzione, per favorire la circolazione di un'ampia varietà di alimenti a prezzi concorrenziali.
Dopo il via libera di gennaio all'application sulle tarme della farina presentata dalla francese Agrinutris, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare sta valutando sedici richieste. “Undici sono entrate nella valutazione del rischio - racconta João Costa dell'Efsa - mentre le altre cinque sono in fase di verifica di idoneità”. La lista degli insetti per uso alimentare in attesa di autorizzazione - che Il Sole 24 Ore ha potuto visionare - annovera cavallette intere e macinate, larve di vermi della farina interi e macinati, larva di api mellifere. La farina di grillo e i grilli essiccati sono oggetto di una application presentata - per amissione dello stesso ad, Ivan Albano - da Italian Cricket farm, azienda di Scalenghe (Torino), specializzata nell'allevamento di insetti destinati alla alimentazione di animali domestici (pet), allevamenti (feed) e per uso umano (food).

Dirimente, per il futuro del comparto sarà la leva delle risorse: attualmente non esistono finanziamenti ad hoc, ma la nuova Pac potrebbe fungere da volàno. “Confagricoltura - commenta Luigi Tozzi, Area sviluppo sostenibile e innovazione di Confagricoltura - si sta attivando sui tavoli europei perché questa attività produttiva entri tra le misure finanziabili della prossima Politica agricola comune”.
Meno divisivo si presenta il tema degli insetti a scopo di mangimistica. Nei prossimi tre mesi Parlamento e del Consiglio esamineranno la proposta che prevede l'uso di Proteine animali trasformate (Pat) da insetti nei mangimi per pollame e per suini, che ha incassato il via libera da parte del comitato permanente degli Stati membri . “L'uso di questi Pat non pone problemi di sicurezza, come confermato da validi pareri scientifici dell'Efsa”, fa sapere la Commissione europea tramite una portavoce. “Questa proposta è in linea con i principi della strategia Farm to Fork, che mira a promuovere una produzione di alimenti e mangimi più circolare e sostenibile. L'uso all'interno della stessa specie, così come l'uso per i ruminanti, rimarrà vietato”.
Nel mondo il mercato degli insetti ha superato i 55 milioni di dollari nel 2017e secondo Global Market Insights progredirà fino a toccare i 710 milioni di dollari a valore nel 2024. L'Ipiff stima che ogni anno in Europa siano prodotte più di 6mila tonnellate di proteine di insetti e le previsioni al 2030 sono di 3 milioni di tonnellate, con un potenziale di crescita compreso in un range tra i due e i cinque 5 milioni di tonnellate l'anno.

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