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Intanto i profitti delle banche continuano a galoppare

Secondo gli ultimi dati pubblicati in settimana da Banca d’Italia i tassi di interesse sui prestiti hanno continuato a salire più di quelli riconosciuti sui depositi

di Gianfranco Ursino

(Adriana - stock.adobe.com)

3' di lettura

Sempre più in alto. Mentre l’attenzione di operatori finanziari, politici e opinione pubblica è riposta sulla criticata tassa sugli extraprofitti bancari, gli istituti di credito - senza colpo ferire (e con estrema facilità) - continuano a macinare profitti sulla scia del rialzo dei tassi. A luglio, secondo gli ultimi dati pubblicati in settimana da Banca d’Italia, i tassi di interesse sui prestiti in essere concessi dalle banche alla clientela hanno continuato a salire più di quelli riconosciuti sui depositi: la forbice dei tassi continua quindi a crescere e con essa i margini finanziari. E non siamo ancora giunti al capolinea.

L’ultimo rialzo dei tassi di riferimento deciso giovedì dalla Bce, che hanno così raggiunto il livello più alto dall’avvio della moneta unica, consentirà infatti alle banche di godere ancora di quella che è una vera e propria rendita di posizione. Per far crescere i margini di guadagno, generato dal differenziale di interessi attivi e passivi praticati alla clientela, per le banche è semplice: è sufficiente continuare ad alzare i tassi sui prestiti nel solco tracciato dai rialzi della Bce e lasciare pressoché invariati i tassi
sui depositi.

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Nell’arco di un anno i tassi sui prestiti a famiglie e aziende non finanziarie sono passati rispettivamente dal 2,71% e 1,79% di luglio 2022 (data di avvio dei ritocchi al rialzo della Bce), al 4,06% e al 4,82% di luglio 2023. Per le imprese sono più che raddoppiati, quasi triplicati.

Gli interessi riconosciuti in media sui depositi in conto corrente di famiglie e imprese, invece, nello stesso arco temporale sono rimasti ancorati allo zero virgola (esattamente allo 0,38% a luglio 2023). A nulla sono serviti gli appelli arrivati alle banche a più riprese negli ultimi mesi da più fronti, da esponenti della compagine di Governo alla presidente della Bce Lagarde, di alzare con più decisione anche i tassi sui depositi. 

L’ultimo invito è arrivato in settimana dal presidente del Consiglio di vigilanza della Bce, Andrea Enria, che sulla scelta del Governo di prevedere una tassa sugli extraprofitti ha risposto a Bloomberg News che «potrebbero esserci delle responsabilità da parte delle stesse banche», dovute al trasferimento ritardato dei rialzi dei tassi alla clientela. «Le banche sono rimaste indietro, probabilmente per troppo tempo - ha rimarcato Enria - prima di trasferire i tassi di interesse più elevati ai propri clienti». Ma su questo le banche continuano a non sentirci e fanno - come si suol dire - orecchie da mercante. Le stesse banche che In questi giorni hanno invece accolto con gran favore e clamore la bocciatura della tassa sugli extraprofitti arrivata con una lettera al Governo da parte della Bce. Sentono solo quello che fa loro comodo.

E c’è un’altra rendita di posizione a cui le banche non smettono di rinunciare e che su Plu24 continuiamo a segnalare. La maggior parte degli istituti di credito persiste a non ripristinare le precedenti condizioni contrattuali dei conti a suo tempo peggiorate unilateralmente - con aumento dei canoni e maggiori commissioni - ai sensi dell’art. 118 del Tub, adducendo il sopravvenuto scenario dei tassi negativi. Un contesto di mercato che ormai da un anno è venuto meno.

Anche su questo fronte le banche hanno lasciato cadere nel vuoto il monito di Banca d’Italia del 15 febbraio scorso che le sollecitava a rivedere le condizioni in senso favorevole ai clienti. E in assenza di una modifica migliorativa ripristinatoria, il giustificato motivo si trasforma in un pretesto per originare e mantenere rendite di posizione.

Riproduzione riservata ©
  • Gianfranco UrsinoResponsabile Plus24

    Luogo: Milano

    Argomenti: Fondi comuni, Etf, Assicurazioni, Conti correnti, Conti deposito, Mutui, Polizze fideiussorie, Anatocismo, Usura, Risparmio postale, Libretti Coop, Banche, Borsa, Consob, Banca d’Italia, Abf, Acf, Oam, Ocf, Consulenza finanziaria, Fondi pensione, Casse di previdenza, Fintech

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