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Integratori alimentari, in Italia il settore cresce del 9,5% l’anno

Market share europeo del 26%. I produtori riuniti a Milano sottolineano i risparmi per il Sistema sanitario nazionale

di Giorgio dell'Orefice

(freshidea - stock.adobe.com)

2' di lettura

Un mercato in costante crescita, in Italia ancora di più che a livello globale e un importante strumento per favorire la sostenibilità dei sistemi sanitari. È quanto è emerso dall’incontro a Milano tra 50 imprenditori e top manager del settore degli integratori alimentari per l’evento “Il settore degli integratori: rimodellare il futuro” promosso da Integratori & Salute, l’associazione nazionale che rappresenta il comparto degli integratori alimentari e che è parte di Unione Italiana Food.

Il mercato globale degli integratori alimentari è arrivato a un giro d’affari di 150 miliardi di dollari e ha messo a segno un progresso medio annuo del 4,7% nell’ultimo triennio. Dati molto positivi per il comparto in Italia che ha registrato un tasso medio annuo di crescita (Cagr) del 9,5%, un ritmo quindi più sostenuto rispetto alla media globale.

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«I trend in atto stanno rivoluzionando il settore della salute – ha commentato l’advisory partner health, pharma & life sciences PwC Italia, Andrea Fortuna – con accelerazioni dovute alla pandemia e all’instabilità geopolitica. L’Italia oggi è leader di mercato in Europa nel settore degli integratori con il 26% del market share, seguita da Germania (19%) e Francia (15%) e si colloca all’ottavo posto tra i principali esportatori a livello globale».

Gli integratori, oltre a rappresentare un “valore” per la popolazione, sono un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. Un’elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe ha stimato in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero Omega3 regolarmente. Allo stesso tempo se la popolazione a rischio assumesse giornalmente Calcio e Vitamina D si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all’osteoporosi ed avere così un potenziale risparmio per il SSN di 0,7 miliardi di euro.

«La recente pandemia – ha aggiunto il presidente dell’associazione Integratori & Salute, Germano Scarpa – ha messo in evidenza l’importanza del mantenimento del benessere e della salute per le persone ed in questo nuovo scenario gli integratori rivestono oggi un ruolo ancora più importante, che è destinato a crescere. Il futuro degli integratori alimentari sarà sempre più anche nella prevenzione. Gli integratori sono già oggi un prezioso strumento per la sostenibilità dei sistemi sanitari e un utilizzo corretto di integratori come strumenti di prevenzione primaria potrebbe certamente generare risparmi rilevanti per il sistema sanitario nazionale».

Guardando al futuro del settore le aziende riunite a Milano hanno messo al primo posto , tra gli ambiti di azione, l’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali (43%), seguita dagli strumenti digitali per la gestione dell’informazioni medico-scientifica (28%), l’internet of things (20%), gli strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%) e i sistemi di visualizzazione, realtà virtuale ed aumentata (1%).


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