Integratori usati da 30 milioni di italiani, business da 4 miliardi
Indagine di Integratori & Salute di Unione Italiana Food. L’Italia è leader europeo nella produzione con il 26% del mercato.
di Emiliano Sgambato
I punti chiave
3' di lettura
Oltre 30 milioni di italiani fanno uso di integratori, ritenuti utili per occuparsi al meglio della propria salute (primo valore per il 64%) e più in generale del proprio benessere psicofisico.
Il dato è fornito da Integratori & Salute, l'associazione parte di Unione Italiana Food che rappresenta un comparto che nel 2022 ha superato i 4 miliardi di euro di valore.
Secondo un’indagine realizzata da Future Concept Lab «per preservare il proprio benessere» sul podio gli intervistati mettono un equilibrato regime alimentare (29,8%), ritagliarsi pause di relax (21,7%) e un’attività fisica costante (20,8%).Un ruolo importante, secondo l’indagine, è attribuito anche agli integratori, utilizzati almeno una volta da 8 italiani su 10 e visti come «un supporto per mangiare sano e fare movimento» (71,3%) e per «sostenere il benessere psicofisico».
Le abitudini degli italiani
Prima di comprare un integratore alimentare, ci si affida al consiglio del medico (48,4%) o del farmacista (36,3%). A distanza seguono i professionisti della medicina alternativa, come i terapisti, i nutrizionisti e i fitoterapisti (19%); infine, familiari, amici e colleghi (16%), ricerche su Google (14%) ed erboristerie (9%).«Questo prezioso scambio di informazioni – si legge nei risultati della ricerca – tra professionisti della salute e consumatori ha portato nel tempo ad accrescere la consapevolezza di cosa siano gli integratori».Sono stati definiti spontaneamente soprattutto come un «aiuto a colmare le carenze dell'organismo», ma anche come «un supporto per rafforzare l'abitudine a mangiare sano e a fare movimento» e, parimenti, «sono per tutti, per un benessere complessivo».
Per oltre il 70% degli italiani la farmacia e/o la parafarmacia sono il principale luogo di acquisto di integratori. Molto meno diffuso (22,4%) è l'acquisto in autonomia al supermercato. Stesso risultato per gli acquisti online sui siti specializzati in salute (22,4%). Più indietro gli acquisti di integratori su Amazon (19,7%), nei negozi di alimenti naturali (14,2%) e quelli online sul sito web di una specifica marca (6,4%).
Un business in crescita
Quello degli integratori alimentari, dicno da Unionfood «è un comparto in grande ascesa, che nel 2022 ha superato i 4 miliardi di euro di fatturato», con una crescita annua che ha sfiorato il 10%. L’Italia è il leader europeo, coprendo abbondantemente il 26% del valore totale dello stesso, che in Europa supera i 13 miliardi.
«Grazie alla forte impronta innovativa del comparto – afferma il presidente di Integratori & Salute Germano Scarpa – siamo impegnati a ricercare e progettare gli integratori del futuro, che dovranno rappresentare un sostegno sempre più mirato e strategico per il benessere delle persone. Un utilizzo più strutturato degli integratori nei prossimi anni, in linea con quanto auspicato dagli italiani nello studio del Future Concept Lab, può costituire un’importante risorsa per i sistemi sanitari nazionali. Un'elaborazione PwC Italia su dati Food Supplements Europe ha stimato in 1,3 miliardi di euro il potenziale risparmio annuale del sistema sanitario nazionale correlato a minori casi di ospedalizzazione, se le persone over 55 o a rischio di malattie cardiovascolari assumessero Omega3 regolarmente. Allo stesso tempo, se la popolazione a rischio assumesse giornalmente calcio e vitamina D si potrebbero riscontrare minori fratture ossee correlate all'osteoporosi ed avere così un potenziale risparmio per il sistema sanitario nazionale di 700 milioni di euro»
Guardando al futuro del settore tra gli ambiti di azione prioritari su cui intervenire nei prossimi anni, al primo posto le aziende mettono«l'integrazione e lo sviluppo digitale dei processi aziendali (43%», seguita dagli strumenti digitali per la gestione dell'informazioni medico-scientifica (28%), l'internet of things (20%), «gli strumenti digitali per la gestione della relazione con il farmacista (8%) e i sistemi di visualizzazione, realtà virtuale ed aumentata.
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