Intelligenza artificiale etica e aperta. La proposta (e la scommessa) di Mozilla
Annunciato un nuovo progetto di Mozilla per creare una intelligenza artificiale etica e aperta. Ci piace a prescindere.
di L.Tre.
3' di lettura
La Mozilla Foundation è la parte buona del web. Da sempre. A loro dobbiamo la nascita del browser Firefox che oggi magari in pochi conoscono ma ci ha insegnato il valore delle trasparenza dei dati, della privacy e del software aperto. Di fatto Mozilla è e resta davvero l’ultimo panda (rosso) del web. L’unico soggetto indipendente che da 14 anni pensa, produce e distribuisce tecnologia. L’esempio di un modo di intendere la rete alternativo a big come Facebook, Google e Microsoft che si muovono con logiche di business. In una intervista sul Sole 24 Ore la presidente dell’organizzazione Mitchell Baker aveva detto: «Il mercato, la competizione e il commercio legato ai motori di ricerca sono il vero driver dell’innovazione. Ma la rete non è solo numeri e modelli di business. C’è un layer, una dimensione di internet che mantiene un valore sociale e civile. Quando abbiamo creato Firefox volevamo proprio questo, creare un posto dove la cosa più importante sei tu. Per noi è sovranità dell’utente».
Queste parole di una decina di anni fa risultano particolarmente attuale oggi con l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa che si presenta come la più importante innovazione di sistema dai tempi dell’app store. Ecco perché l’annuncio di un nuovo progetto di Mozilla per creare una intelligenza artificiale etica e aperta ci piace a prescindere. Anche se non poterà a nulla. O farà la fine che oggi ha fatto Firefox. Per ora si sa ancora davvero poco su quello che intendono fare. Sappiamo che Mozilla investirà 30 milioni di dollari per lanciare Mozilla.ai, una startup con la missione di costruire un’AI affidabile e aperta, open source, in linea con i suoi iprincipi fondativi. Il fine è creare app e prodotti di intelligenza artificiale all’interno di un ecosistema indipendente e decentralizzato.
Il team attualmente previsto conta 25 persone, tra ingegneri, scienziati e product manager, per lavorare su modelli di linguaggio di grandi dimensioni.Sul sito Mozilla.ai si parla in modo un po’ vago di “un ecosistema AI open source affidabile” che miri non solo a sviluppare prodotti ma anche a capire come poter rendere trasparenti i processi che governano gli algoritmi. L’intento di Mozilla non sembra quello di demonizzare gli attuali progetti di Intelligenza artificiale. Ma il tempismo è interessante.
Arriva proprio quando i due principali nomi nel settore dell’AI per il grande pubblico, Microsoft e Google, spingono le rispettive iniziative. La prima ha presentato la nuova suite di Office potenziata dall’intelligenza artificiale, sotto il nome di Microsoft 365 Copilot, mentre Big G ha reso disponibile, in versione di anteprima, il chatbot Bard ad un pubblico di utenti selezionati negli Stati Uniti e nel Regno Unito, con l’obiettivo di allargare la sperimentazione ad altri paesi nei prossimi mesi. Bard e Bing sono ovviamente di proprietà e gestiti da due delle più grandi Big del digitale. L’intenzione è evidentemente quella di produrre prodotti “chiusi” per il mercato. In principio anche OpenAI era nata con un logica non lontana dalla Mozilla Foundation. Come appunto una organizzazione senza fini di lucro di ricerca sull’intelligenza artificiale con lo scopo di promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale. Prometteva di essere il tipo di ecosistema aperto di cui parlava Mozilla. Poi però ha cambiato idea e ha iniziato a condividere molte meno informazioni sui suoi modelli e sui dati di addestramento. Anche per questo è bene che ci sia Mozilla.
loading...