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Intelligenza artificiale: la Ue perde terreno a favore di Usa e Cina

Urso: «Nei prossimi giorni il Dpcm per lo statuto della Fondazione a Torino»

di Ce.Do.

La tecnologia accelera. Il ritardo dell’Europa nei confronti di Usa e Cina

3' di lettura

Il messaggio è chiarissimo: nei settori chiave delle tecnologie quantistiche e dell’intelligenza artificiale, l’Europa sta perdendo terreno a favore degli Usa e della Cina e, se non invertirà rapidamente la rotta, rischia di compromettere la propria capacità di competere al livello tecnologico e il suo ruolo negli assetti geostrategici futuri.

L’allarme arriva dal Rapporto Ced2023 sulle tecnologie di frontiera che è stato presentato ieri al ministero delle Imprese e del Made in Italy e che fornisce una puntuale fotografia di un segmento in cui, come noto, il Vecchio Continente è alla ricerca di una definitiva quadratura del cerchio, mentre l’Italia, che pure, spiega il Ced, possiede notevoli potenzialità su questo versante, deve trovare il giusto equilibrio tra nuove norme ed eccellenze nazionali pronte a dispiegare i propri piani.

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Ecco perché il titolare del Mimit, Adolfo Urso, che sul tema si sta battendo in prima persona - è di qualche settimana fa, vale la pena di ricordarlo, il trilaterale con Francia e Germania per individuare una posizione comune proprio su intelligenza artificiale e transizione digitale - ha voluto mettere in fila, in apertura dell’evento, le prossime mosse finalizzate a costruire, sono le sue parole, «un disegno culturale chiaro». Nei prossimi giorni, ha spiegato Urso, «sarà approvato il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che realizza lo statuto della Fondazione per l’intelligenza artificiale di Torino per renderla operativa già nei primi mesi del prossimo anno».

Quando l’Italia «si doterà anche della prima legge su intelligenza artificiale, blockchain, quantum computing e su tutte le tecnologie emergenti, che sarà pienamente coerente con l’AI Act europeo», ha proseguito il ministro non prima di aver espresso l’augurio, come aveva già fatto in occasione del trilaterale di fine ottobre al termine dell’incontro con gli omologhi francese Bruno Le Maire e tedesco  Robert Habeck, «che le legislazioni si possano adeguare per dare vita a una legislazione conforme a livello internazionale». Con l’Italia, ha poi concluso, che si impegnerà a portare all’interno del G7 a sua guida il paradigma «di un’intelligenza artificiale antropocentrica e affidabile così da garantire un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza, dei diritti fondamentali, della democrazia e dello stato di diritto».

Quanto alle contromisure ulteriori da mettere in campo, l’Europa e l’Italia devono con urgenza accelerare, ha osservato Rosario Cerra, presidente Ced, «su politiche industriali e dell’innnovazione mirate, sfruttando il grande potenziale di competenze e tecnologie di cui Italia e Ue dispongono». Perché il divario, come certifica la ricerca, sta crescendo e, nei due settori delle tecnologie quantistiche e dell’intelligenza artificiale, gli Stati Uniti hanno conquistato una netta leadership tecnologica, mentre la Cina marcia a ritmi serrati per ritagliarsi una posizione di primo piano.

Occorre, dunque, accelerare il passo, come hanno evidenziato sia Cerra sia il dirigente del Centro Studi del Mimit, Paolo Quercia, che ha chiuso i lavori del convegno. E, per farlo, bisogna anche far leva sulla presenza, su scala nazionale, di grandi eccellenze, il cui ruolo è fondamentale per lo sviluppo delle tecnologie di frontiera. Non a caso, il focus 2023 del Ced ha ricevuto il supporto di grandi gruppi come Enav, Enel, Eni, Leonardo, Open Fiber e Tim. Protagonisti, nel corso dell’evento, di una tavola rotonda - alla quale hanno partecipato Cristiano Cantoni, responsabile Innovation, Research and Investment Planning di Enav, Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel, Francesca Zarri, direttrice Technology, R&D & Digital di Eni, Carlo Cavazzoni, senior vice president Digital Infrastructures di Leonardo, Giuseppe Gola, ad di Open Fiber, e Eugenio Santagata, direttore Public Affairs and Security di Tim - e tutti concordi nel sottolineare l’apporto fondamentale di IA e digitalizzazione per i progetti futuri.

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