Intelligenza artificiale sugli yacht contro le collisioni
Ferretti doterà le sue barche di un sistema ad alta tecnologia per prevenire gli incidenti brevettato da un’azienda israeliana
di Raoul de Forcade
I punti chiave
2' di lettura
Un sistema ad alta tecnologia che utilizza sensori e intelligenza artificiale per mettere al sicuro le barche da collisione e incagliamenti; qualcosa di simile agli accorgimenti usati nell’automotive per segnalare ostacoli e prevenire gli incidenti.
Ferretti Group, società ai vertici mondiali nella costruzione di yacht a motore e da diporto, ha annunciato che per migliorare ulteriormente la sicurezza sulle barche adotterà il sistema Watchit, brevettato da Aqua Marina Tech, azienda israeliana che sviluppa e fornisce soluzioni tecnologiche per l’innovazione nautica salvavita.
Sensori e algoritmi
Watchit è una tecnologia brevettata, progettata per avvisare il comandante di uno yacht di un eventuale pericolo in acqua o del rischio di collisione. La soluzione, spiega una nota, «utilizza parallelamente i dati provenienti dai sensori della barca già esistenti e i dati delle mappe che, grazie all’intelligenza artificiale e agli algoritmi di apprendimento automatico, riescono a valutare costantemente il rischio di collisione di una barca, fornendo avvisi in tempo reale per prevenire incidenti in mare».
La sicurezza, «che significa serenità e relax - afferma Alberto Galassi,ceo di Ferretti - è uno dei motivi del successo delle nostre barche. Watchit è un sistema altamente innovativo che il gruppo adotterà in esclusiva. Con questa nuova tecnologia, armatori, comandanti e marinai della nostra flotta sanno di poter contare su uno standard di sicurezza senza eguali».
Tecnologia israeliana
«Siamo molto felici - chiosa Amir Eyal, fondatore di Aqua Marina Tech - che gli yacht di Ferretti Group siano i primi a installare la nostra tecnologia Watchit. Abbiamo deciso di affrontare questa sfida per lasciare un segno nel settore nautico, rendendo la navigazione più piacevole, riducendo i danni inutili e costosi, e soprattutto aumentando gli standard di sicurezza per salvare vite in mare».
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