Inter, Medel: "Spalletti voleva che facessi il trequartista"
a cura di Datasport
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Quando l'Inter lo acquistò nel 2014, provenente da una non felicissima stagione al Cardiff, il suo arrivo fu salutato con grandissimo entusiasmo grazie alle eccellenti prestazioni nel Mondiale in Brasile con il suo Cile, grande assente invece come l'Italia tra pochi mesi in Russia. Medel, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, non è riuscito nelle sue tre stagioni in Serie A a riportare i nerazzurri in Champions League ma parla della sua esperienza in Italia con molto nostalgia. Il jolly del Besiktas inizia a raccontare cosa non ha funzionato nella sua Inter, individuando il problema nel passaggio di proprietà: "C'era troppa confusione, tanti cambiamenti in atto, e con Suning che è dall'altra parte del mondo non sarà facile Sarebbe stata meglio una proprietà italiana come Moratti". Il cileno ha vissuto tanti cambiamenti anche in panchina: "D'altronde se Mancini è andato via ad agosto qualcosa che non andava c'era. Ma lui è un grande come Bielsa". L'arrivo di Spalletti però ha definitivamente chiuso le porte al suo utilizzo: "Lui è un grande allenatore e con me è stato subito chiaro. Mi ha detto di volere dei difensori e dei centrocampisti dai piedi buoni e che al massimo mi avrebbe potuto impiegarmi da trequartista. Ma per me riadattarmi in quella posizione sarebbe stato difficilissimo". La sua nuova vita si chiama Besiktas: "Questo è un grande club. Qui va tutto alla grande e anche la mia famiglia si trova bene qui in Turchia. Ancora in Italia? No no, assolutamente. Per me in Serie A c'è solo l'Inter". Infine, Medel spiega il suo rimpianto: "Ho dato l'anima per l'Inter, ma il mio rammarico è non aver mai alzato un trofeo. Mi dispiace perché quella maglia l'ho sognata fin da bambino e non togliermi la soddisfazione di vincere qualcosa un po' mi pesa".
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