Interessanti occasioni di investimenti tra emergenti e sostenibilità
Quest’area è eterogenea, inflazione e materie prime hanno impatti diversi sulle economie in via di sviluppo. Tra titoli interessanti ci sono cByd, Sqm e Ningbo Orient Wires and Cable
di Isabella Della Valle
I punti chiave
4' di lettura
Un approccio che segue molto attentamente i criteri di sostenibilità con l’esclusione di alcuni settori controversi, insieme a un’accurata selezione dei titoli tra le differenti realtà dei Paesi emergenti tenendo conto delle singole dinamiche macroeconomiche. Ecco brevemente riassunta la strategia adottata da Paulo Salazar co-responsabile dell’azionario emergente di Candriam. Società pioniere da oltre 20 anni negli investimenti sostenibili, con 158 miliardi di euro di masse gestite.
Qual è la vostra view sull'azionario emergente da qui a fine 2022?
Si creerà un contesto più favorevole per i mercati emergenti perché riteniamo che le Banche Centrali torneranno a toni accomodanti e che la fine della corsa del dollaro si scontrerà con l’accelerazione dei differenziali di crescita a favore degli emergenti.
In che modo l'andamento le materie prime stanno influenzando le economie dell’area?
Sono mercati eterogenei quindi i prezzi delle materie prime impattano diversamente. Sono colpiti soprattutto esportatori netti come la Cina. Qui l’inflazione complessiva è relativamente bassa perché le imprese stanno assorbendo l’impatto, ma si prevede un’inversione di tendenza con il calo dei prezzi delle materie prime. In India, altro importatore netto, l'inflazione è oltre livelli tollerabili. Diversi Paesi emergenti stanno beneficiando ora della valuta estera accumulata negli anni. Il Sud-Est asiatico dimostra capacità di ripresa, creando cuscinetti per assorbire shock esterni. L'inflazione di questi Paesi è inferiore a quella di gran parte del resto del mondo e le loro valute stanno resistendo bene rispetto al dollaro. Il Brasile, esportatore netto, sta beneficiando di avanzi commerciali record, che con tassi di interesse reali negativi impediscono deflussi di capitale. L’attività economica sorprende al rialzo, ma i mercati azionari dovrebbero rimanere volatili per le elezioni presidenziali di quest’anno.
Come gestite il rischio derivante dalle tensioni tra Cina e Taiwan?
Cina e Taiwan insieme rappresentano quasi la metà dell’universo d’investimento dei mercati emergenti. Anche se escludessimo questi Paesi, non elimineremmo del tutto il rischio: molte società hanno una rilevante esposizione indiretta a queste economie. Mitighiamo il rischio calibrando le esposizioni a livello societario e di portafoglio. Cerchiamo opportunità dove altri sono cauti. Evitiamo settori che potrebbero essere oggetto di sanzioni e guardiamo aziende meno dipendenti dall’estero. Investiamo in settori strategici che beneficiano di supporto politico. Ad esempio, la Cina sta sviluppando un'industria dei semiconduttori. Anche se la sua tecnologia è ancora considerata inferiore, i produttori locali stanno rapidamente recuperando terreno. Inoltre, il Paese punta a diventare leader nella produzione di fascia alta e ad avere un ruolo di primo piano in settori avanzati come l’AI e l’internet of Things. Analizziamo A-shares quotate solo sul mercato onshore cinese, più difficile da raggiungere, ancora dominato da investitori locali. Qui troviamo compagnie di grande valore che soddisfano la nostra soglia di alta qualità e crescita. Taiwan è già leader nei semiconduttori e molto probabilmente manterrà la leadership tecnologica, a prescindere dall’ubicazione dei siti produttivi delle aziende.Quali Paesi secondo voi si stanno adattando meglio ai criteri di sostenibilità e quali invece sono ancora indietro? L’India e la Cina, ad esempio, non hanno mai brillato su questo tema.Diversi Paesi emergenti sono leader nel campo dell’energia pulita e offrono molte opportunità. La Cina e l’Asia saranno leader nella produzione di energia solare fino al 2028. La crescita dei volumi e la penetrazione dei veicoli elettrici non possono prescindere dai mercati emergenti che nel complesso dominano l’intera filiera. L’America Latina è altrettanto importante per la fornitura di metalli necessari alla de-carbonizzazione dell’economia globale, come il rame e il litio. I semiconduttori, prodotti per lo più in Asia, svolgono un ruolo cruciale nei “Greenablers” (dispositivi che riducono il consumo di elettricità) e la loro domanda è in crescita.
Qual è il vostro approccio di investimento?
Seguiamo un approccio tematico bottom up che combinato all'integrazione ESG ci permette di selezionare aziende di qualità con un elevato potenziale di crescita sostenibile. Ricerchiamo modelli di business e fondamentali solidi, in particolare di società con strategie che beneficiano di mega-trend globali, quali demografia, infrastrutture, tecnologie disruptive, etc.
Come integrate l'analisi di sostenibilità?
Escludiamo le attività controverse come armi, carbone, tabacco. Applichiamo un filtro di esclusione più stringente (escludendo tra l'altro oil&gas, combustibili fossili, alcol e gioco d’azzardo) nelle nostre strategie Sri. Analizziamo le società sotto il profilo del business e degli stakeholder. Applichiamo un filtro normativo e di orientamento al Global Compact Il nostro team Esg, tra i più grandi in Europa, assegna ad ogni società un rating Esg tra 1 (migliore) e 10 (peggiore); quelle al di sotto del 7 non rientrano nel nostro universo di investimento. Il rating è poi rifinito con un engagement diretto con i team di investimento.
Quali società preferite?
Byd, quest’anno è diventato il maggior produttore globale di veicoli elettrici in termini di consegne, davanti a Tesla. Ci piace il modello di business verticalmente integrato, con la maggior parte dei componenti critici (compresi quelli altamente tecnici come le batterie e i semiconduttori) prodotti internamente. Sqm ha una quota del 30% del mercato globale nella produzione di litio, fondamentale per l’elettrificazione dell’industria automobilistica. La nostra view costruttiva si basa su un outlook ottimista e su un miglioramento sequenziale in tutte le linee di business dell’azienda. Ningbo Orient Wires and Cable è leader nei cavi sottomarini utilizzati nell’eolico offshore. Per le elevate barriere all’ingresso (come la certificazione e l’esperienza operativa, la tecnologia, la necessità di ubicare le fabbriche vicino ai parchi eolici), ci sono solo pochi operatori che quindi sono altamente redditizi.
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