Intermonte, le Pmi in Borsa battono il listino nell'ultimo mese. Brillano le piccole
Mid Cap in calo dell'8,4% contro il -8,5% complessivo, le Small Cap limitano i danni a -2,8%. Possibile spinta dai Pir alternativi nei prossimi trimestri
di Paolo Paronetto
2' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Le mid cap italiane quotate in Borsa fanno marginalmente meglio dell'intero listino nell'ultimo mese, mentre è più evidente la tenuta delle small cap. E' quanto emerge dal Report mensile sulle Mid Small Cap italiane di Intermonte, che evidenzia come in base ai dati al 20 giugno il mercato azionario italiano sia sceso dell'8,5% nell'ultimo mese e del 19,7% da inizio anno. L'indice Ftse Italy Mid Cap, d'altra parte, ha registrato un -8,4% nell'ultimo mese, 0,1 meglio dell'intero listino anche se il bilancio da inizio anno resta peggiore (-3,6 punti). Altro discorso per le small cap che nell'ultimo mese limitano i danni a -2,8% e da inizio anno fanno 10,8 punti meglio dell'indice generale.
Quanto alle stime sull'andamento delle aziende, da inizio anno Intermonte ha effettuato un revisione al rialzo del 4,7% sulle previsioni di utile per azione 2022 «guidata da un significativo upgrade degli utili dei titoli del settore energetico, mentre in media» sono stati tagliati del 4,4% gli outlook «per i restanti titoli inclusi nella nostra copertura di mid/small cap». Maggior cautela invece sul 2023, con una correzione negativa di 1,2 punti. «Se confrontiamo la performance da inizio anno con la variazione delle stime per l'esercizio 2022 nello stesso periodo - scrive Intermonte - vediamo che i titoli del Ftse Mib hanno registrato un de-rating del 25,2% (era -16,9% un mese fa), le mid cap si sono deprezzate del 19,6%, mentre le small cap si sono rivalutate dello 0,6%».
Possibile spinta dai Pir alternativi
Intermonte nota poi che, per quanto riguarda le possibilità di investimento nelle Pmi, «l'introduzione dei Pir alternativi potrebbe anche rappresentare una soluzione intelligente all'attuale impasse a livello Ue sugli Eltif, in quanto i nuovi Pir alternativi sono autorizzati a comprare fondi Eltif, beneficiando così indirettamente questi ultimi». Gli analisti prevedono afflussi su questi strumenti per 838 milioni nell'intero 2022, stima che implica che dal secondo trimestre in avanti si registrino «afflussi complessivi di quasi 680 milioni».
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