Intesa batte le stime e alza i target 2023. Utile netto a 2,27 miliardi
L’istituto chiude il secondo trimestre con un utile netto di 2,27 miliardi (+73,9%), nell’intero primo semestre profitti in crescita dell’80% a 4,2 miliardi
di Redazione Finanza
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Intesa Sanpaolo ha chiuso il secondo trimestre del 2023 con un utile netto di 2,27 miliardi, in aumento del 73,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nell’intero primo semestre l’utile è salito dell’80% a 4,2 miliardi, anche in questo caso superando le previsioni del mercato.
Nel trimestre i proventi operativi netti sono aumentati del 18,6% a 6,3 miliardi (+15,3% a 12,4 miliardi nel semestre), con interessi netti a 3,6 miliardi, in aumento del 71,3% (+68,9% a 6,8 miliardi nel semestre), e commissioni nette a 2,2 miliardi, in calo dell’1,7% (-4,2% a 4,4 miliardi nel semestre). I costi operativi trimestrali sono aumentati dell’1,3% a 2,7 miliardi, per un rapporto cost/income sceso al 42,2% (42% nel semestre). Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 a regime è del 13,7%.
Rialzo delle stime
Intesa Sanpaolo ha rivisto al rialzo per il secondo trimestre consecutivo il target sull’utile 2023. L’istituto ora si aspetta un risultato «ben oltre 7 miliardi». In precedenza la banca aveva una guidance di 7 miliardi. Intesa annuncia inoltre «una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023», a seguito delle attese di crescita dei ricavi, riduzione dei costi, basso costo del rischio e minori tributi e oneri relativi al sistema bancario. Confermata la previsione di un payout ratio cash pari al 70% dell'utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa con «eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno».
Il maxi acconto cash sul dividendo
Il cda di Intesa Sanpaolo «ha previsto come acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2023 un ammontare non inferiore a 2,45 miliardi». Lo annuncia l’istituto nel comunicato sui conti semestrali. «La delibera consiliare in merito all'acconto dividendi - prosegue la banca - verrà definita il 3 novembre prossimo, in occasione dell'approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2023, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2023 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2023».
Il calo dei crediti deteriorati
Lo stock di crediti deteriorati di Intesa Sanpaolo a fine giugno rispetto a fine dicembre 2022, diminuisce del 3,6% al netto delle rettifiche di valore e del 2,5% al lordo. L’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’ 1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo. La banca registra elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati al 49% a fine giugno, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 68,2%. Robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6%.
Messina: «Agli azionisti 5,8 miliardi»
«I risultati solidi e positivi dei primi sei mesi dell’anno ci consentono di aumentare la previsione di un utile netto 2023 ben superiore a 7 miliardi di euro» afferma il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina. «Quest’anno - aggiunge - potremo distribuire ai nostri azionisti 5,8 miliardi considerati: il dividendo di maggio, la seconda tranche del buy back, e l’acconto dividendo di novembre».
«Ok all’aumento chiesto dai sindacati»
«Quanto al rinnovo del contratto che lega le nostre persone alla banca, previsto a partire dal prossimo anno, abbiamo dato immediata disponibilità all'aumento richiesto dai sindacati e dalle persone della banca». Lo ha ribadito lo stesso Messina, secondo cui «in una fase caratterizzata da un incremento significativo della nostra redditività, e considerato l'aumento del costo della vita, riteniamo necessario un intervento in grado di fare la differenza per le persone che lavorano in banca».
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