Intesa dà i suoi numeri su Russia e Ucraina: esposizione per 5,1 miliardi, l’1% dei crediti
I crediti a clientela russa pari a circa l’1% dei crediti a clientela totali del gruppo, 0,2 miliardi ai soggetti oggetto di sanzioni
di Luca Davi
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I punti chiave
- Il peso dell’industria
- Le valutazioni in corso
- La presenza in Russia e Ucraina
2' di lettura
Intesa Sanpaolo ha un’esposizione complessiva di crediti verso Russia e Ucraina pari a 5,1 miliardi di euro. L’ammontare dell'esposizione del gruppo verso Mosca e Kiev corrisponde ai crediti a clientela e banche delle controllate locali per circa 1,1 miliardi di euro e del resto del gruppo per circa 4 miliardi di euro. I crediti a clientela russa sono pari a circa l’1% dei crediti a clientela totali del gruppo Intesa Sanpaolo.
Il peso dell’industria
Ca’ de Sass sceglie la linea della massima trasparenza e chiarisce così, sulla scia di quanto fatto nei giorni scorsi da UniCredit, la propria esposizione verso i due paesi coinvolti dal conflitto. Oltre due terzi dei crediti a clientela russa, spiega il gruppo in una nota, riguardano «primari gruppi industriali, contraddistinti da consolidati rapporti commerciali con clienti appartenenti alle principali filiere internazionali e da una quota rilevante dei proventi derivante da export di materie prime, con scadenze per la quasi totalità entro il 2027».
Le valutazioni in corso
Dalla banca si spiega che l’ammontare dell'esposizione verso Russia e Ucraina è in corso di valutazione analitica «ai fini del miglior presidio dell'evoluzione prospettica del profilo di rischio», nel contesto previsto da RepowerEu della Commissione Europea e dalla recente Dichiarazione di Versailles con riferimento alla riduzione della dipendenza energetica dell'Unione europea ben prima del 2030». Il gruppo dettaglia anche l’esposizione verso le controparti russe oggetto di sanzione, che è pari a 0,2 miliardi di euro.
La presenza in Russia e Ucraina
Il gruppo italiano opera in Russia tramite una controllata locale che conta 28 filiali e circa 980 collaboratori. In Ucraina la presenza è garantita da Pravex Bank, con 45 filiali e circa 780 persone. Nei giorni scorsi, all’indomani dello scoppio del conflitto, un portavoce del gruppo italiano aveva reso noto che «la nostra presenza in Russia è oggetto di valutazione strategiche».
E proprio ieri UniCredit - che rappresenta la 14esima banca in Russia, dove conta attività retail e di corporate banking - ha affermato tramite il suo ceo Andrea Orcel che la banca sta «completando una revisione urgente sulla Russia e stiamo valutando l’uscita dal Paese». UniCredit ha un’esposizione di 7,5 miliardi alla Russia nello scenario peggiore di una perdita totale degli asset, vale a dire 200 punti base in termini di patrimonio.
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