Intesa e Ubi ai prezzi di inizio marzo in Borsa: primo ok Bce a fusione
La Banca centrale europea ha dato il proprio via libera all'offerta pubblica di scambio che Intesa Sanpaolo intende promuovere per arrivare all'aggregazione con Ubi
di Stefania Arcudi e Andrea Fontana
2' di lettura
Le quotazioni toccate all'annuncio a sorpresa dell'offerta di Intesa Sanpaolo per acquistare Ubi sono ancora molto lontane, ma il primo via libera, arrivato dalla Bce, al matrimonio tra i due gruppi bancari ha contribuito alla rimonta. Sia Intesa Sanpaolo sia Ubi Banca (rispettivamente intorno agli 1,8 euro e ai 3 euro) sono ai massimi da inizio marzo, quindi da prima dello stop alle attività in Italia per contrastare il contagio da coronavirus: dopo l'annuncio dell'offerta, lo scorso 17 febbraio, Intesa raggiunge quota 2,6 euro, Ubi 4,3.
Francoforte dà l'ok all'offerta pubblica
Venerdì 5 giugno Intesa Sanpaolo ha ricevuto dalla Bce l’autorizzazione preventiva all’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo (pari almeno al 50% del capitale più un’azione) in Ubi Banca, nonché per l’acquisizione indiretta di una partecipazione di controllo in Iw Bank. In precedenza era stata presentata l’istanza con le informazioni a supporto della validità degli obiettivi strategici dell’operazione, finalizzati al rafforzamento della sostenibilità della creazione di valore per tutti gli stakeholder. Intesa Sanpaolo aveva anche comunicato che non subordinerà l'efficacia dell'offerta agli effetti derivanti dalla pandemia da Covid-19. L'ops mette sul piatto 17 azioni Intesa Sanpaolo per 10 azioni Ubi portate in adesione. I titoli in Borsa sono perfettamente allineati a tali valori di concambio.
Ora attesa per Consob e Ivass
Secondo Equita, advisor di Intesa Sanpaolo nell'operzione, l'autorizzazione della Bce, «ancorché attesa, è una notizia molto positiva per Intesa Sanpaolo in quanto elimina un elemento di incertezza legato allo svolgimento dell`offerta. E' invece ancora in corso l`iter autorizzativo dell`autorità Antitrust che dovrebbe concludersi entro le prossime settimane».
Secondo gli analisti, indipendentemente dalla passivity rule, Ubi potrebbe comunque cercare di ostacolare l`offerta di Intesa a patto che le azioni poste in essere siano approvate dall`assemblea ordinaria o straordinaria: «Restiamo tuttavia convinti che, al momento, qualsiasi altra operazione straordinaria possa, per gli azionisti di Ubi, molto difficilmente offrire gli stessi ritorni nell`immediato, a parità di profilo di rischio, dell`Ops di Intesa oltre che prospettive di crescita degli utili e di sviluppo comparabili», hanno scritto, sottolineando che «nel caso di una business combination con un`altra banca, potrebbe rendersi necessario ricorrere ad un aumento di capitale sul mercato con conseguente rischio diluizione per gli azionisti». A parte il nodo Antitrust i prossimi passaggi nell'iter dell'offerta sono l'approvazione del prospetto da parte della Consob e il via libera dell'Ivass.
(Il Sole 24 ore Radiocor)
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