Intesa Sanpaolo e Coldiretti: fondi per 3 miliardi a supporto del Pnrr per l’agricoltura
Il primo bando mira a favorire la produzione di energia da fonti rinnovabili, poi si punta a favorire i contratti di filiera e incentivare l’agrotech
di Emiliano Sgambato
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Intesa Sanpaolo ha siglato con Coldiretti un accordo che prevede un plafond di 3 miliardi di euro per le piccole e medie imprese associate, a supporto dei primi bandi previsti dal Pnrr per il settore. Le aree di intervento dell’accordo, illustrato il 9 giugno a Roma, riguardano tutte le misure attraverso cui attuare il programma del Pnrr a sostegno dell’agrosistema italiano, dai primi bandi relativi ai “Parco agrisolare” e all’”Innovazione e meccanizzazione”, agli interventi per una migliore gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo della logistica e della capacità di stoccaggio e soprattutto per i contratti di filiera.
Il primo bando mira a favorire l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, attraverso l’installazione di pannelli solari senza consumo del suolo, migliorando la competitività delle aziende agricole. Il secondo prevede di incrementare la sostenibilità di produzione e sicurezza alimentare, introdurre tecniche di agricoltura e fertilizzazione di precisione, aumentare produttività e competitività delle filiere, a partire dall’ammodernamento dei frantoi oleari.
I contratti di filiera invece, partendo dalla produzione agricola, si sviluppano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare con un contributo dello Stato concesso per diverse tipologie di investimenti, dalla zootecnia al vino, dal grano alla frutta secca, dall’olio all’ortofrutta fino ai fiori. A supporto delle imprese agricole associate a Coldiretti, Intesa Sanpaolo individuerà le migliori soluzioni per facilitare l’accesso alle iniziative di sostegno pubblico, in particolare per ottenere l’anticipazione dei contributi a fondo perduto e richiedere impegni di firma per abilitare l’inoltro della richiesta di anticipazione del contributo a fondo perduto al ministero.
Inoltre, laddove il contributo pubblico non dovesse coprire l’intero ammontare dell’investimento, la banca potrà affiancare le aziende con finanziamenti la cui durata potrà arrivare anche fino a 30 anni e importo fino al 100% della spesa, anche con garanzia sussidiaria Ismea e Green di Sace.
«Il Pnrr è un’opportunità per contribuire a raggiungere l’obiettivo di dimezzare la dipendenza dall’estero, aumentando produzione, rese, sostenendo l’innovazione tecnologica e le sinergie di filiera. Gli sconvolgimenti che la guerra ha portato hanno evidenziato come produrre cibo, e non dipendere dall’estero, sia un tema strategico di sicurezza nazionale per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti», ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. «Il Pnrr – ha spiegato – è fondamentale per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale. Noi siamo pronti per rendere l’agricoltura protagonista, utilizzando al meglio i fondi a disposizione. L’accordo con Intesa Sanpaolo rappresenta uno strumento importante per l’accesso al credito delle imprese agricole, sostenendo l’impegno dell’agroalimentare per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza».
«La sfida del Pnrr si vince se si riesce a mobilitare il capitale privato, comprese le aziende agricole. In un momento in cui difficilmente queste riescono a fare marginalità avere a supporto un grande gruppo come Intesa Sanpaolo è un elemento centrale per attrarre gli investimenti privati», ha detto il ministro delle Politiche agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli. «Il Pnrr – ha proseguito il ministro – dà un indirizzo di come il governo intende rafforzare alcuni elementi di fragilità dei sistemi produttivi. Abbiamo costruito le misure del piano molto prima di questa fase, non conoscendo il futuro che oggi si manifesta con il conflitto tra Russia e Ucraina. Le misure che riguardano l’agroalimentare vanno a toccare quegli elementi che oggi stanno dimostrando grande fragilità: la diversificazione del reddito, l’energia, i contratti di filiera, le misure irrigue e quelle per far fronte alle grandi difficoltà della logistica. Ma resta la consapevolezza che l’investimento privato deve essere stimolato, in un momento in cui gli imprenditori hanno difficoltà a programmare visto il quadro di incertezza».
«Il Pnrr prevede importanti iniziative e risorse per determinare un vero e proprio cambio di paradigma dell’intero settore agroalimentare nazionale. Il nostro gruppo, che collabora da anni con Coldiretti, vuole porsi come acceleratore del Pnrr, sia favorendo l’accesso alle misure pubbliche sia con propri strumenti, mettendo a disposizione risorse dedicate insieme ai professionisti della propria Direzione Agribusiness, il centro di eccellenza del gruppo dedicato all’agricoltura», ha dichiarato il responsabile Divisione banca dei territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese.
Oltre al supporto ai bandi, Intesa Sanpaolo mette a disposizione gratuitamente delle imprese “Incent now” la piattaforma digitale, frutto della collaborazione con Deloitte, che permette di avere informazioni relative alle misure e ai bandi resi pubblici da enti istituzionali nazionali ed europei nell’ambito della pianificazione del Pnrr.Le aziende avranno la possibilità di individuare rapidamente le migliori opportunità sulla base del proprio profilo e raccogliere le informazioni utili per presentare i propri progetti di investimento, concorrendo all’assegnazione dei fondi pubblici.
Intesa Sanpaolo mette inoltre a disposizione delle imprese di capitale associate anche i finanziamenti S-Loan Agribusiness, per favorire gli investimenti in forme di tutela contro i rischi del cambiamento climatico e cogliere le principali opportunità derivanti dall’adozione di modelli di business più sostenibili.
È previsto un meccanismo di premialità attraverso il riconoscimento di una riduzione del tasso del finanziamento a fronte del raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Per incentivare la diffusione di aziende agricole condotte da giovani imprenditori, anche attraverso il passaggio generazionale, Intesa Sanpaolo mette a disposizione soluzioni dedicate per supportare la fase di avvio dell’attività, lo sviluppo e la crescita, anche in coerenza con le azioni di sostegno pubbliche previste nell’ambito dei bandi del Pnrr.
Intesa punta anche sul Made in Italy attraverso il “Programma Sviluppo Filiere”, che valorizza l’appartenenza delle Pmi alla filiera produttiva con migliori condizioni di accesso al credito. Nel settore agro-alimentare sono stati attivati 160 contratti di filiera che coinvolgono 6.000 fornitori, 22.000 dipendenti del capofiliera, per un volume d’affari totale di 21 miliardi di euro.
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