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Intesa Sanpaolo, Messina: dall’unione con Ubi ricavi per 21 miliardi e 2.500 assunzioni

Per il Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina: «La banca che nascerà dall'integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi potrà essere uno dei leader del sistema bancario europeo. L’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro»

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

«L’operazione che annunciamo apre un nuovo capitolo della storia di questo gruppo: vogliamo unire due eccellenze del nostro sistema bancario, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva».
È il commento di Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, all'operazione annunciata nella notte tra il 17 e il 18 febbraio.

«Grazie a questa operazione, la banca che nascerà dall'integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi potrà essere uno dei leader del sistema bancario europeo. L’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani affidano alla nuova Banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro: queste cifre esprimono tutta la forza dell'economia italiana, le capacità del nostro sistema imprenditoriale e la solidità del patrimonio delle nostre famiglie», commenta il ceo di Intesa Sanpaolo.
«Il nostro settore, a livello europeo, è entrato in una nuova fase che richiede maggiori dimensioni - spiega in una nota -, una più ampia capacità di investire e l'adozione di un nuovo modello di finanza sostenibile».

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In programma 2.500 assunzioni
«Grazie alla capacità reddituale e alla solidità patrimoniale la banca che nascerà - nota ancora Messina - potrà: garantire 30 miliardi di euro di credito aggiuntivo nei prossimi 3 anni a sostegno dell'economia italiana; aumentare da 50 a 60 miliardi le nuove erogazioni a favore della Green Economy e incrementare da 5 a 6 miliardi il plafond destinato a investimenti nella circular economy». Inoltre, secondo il Ceo si potrà:  «Portare da 1,25 a 1,5 miliardi la capacità erogativa del Fondo d'Impatto; puntare sull'ingresso di giovani nel nuovo Gruppo grazie a un programma di 2.500 assunzioni, per promuovere il cambio generazionale e sostenere l'occupazione; portare da 11,5 a 13,5 milioni gli interventi a favore delle persone in difficoltà (distribuzione pasti, posti letto, indumenti, cibo) nei prossimi tre anni».
«Siamo convinti - conclude Messina - che questo sia un grande progetto nel quale due banche accomunate non solo dai modelli di business ma soprattutto dai valori di riferimento, potranno assicurare – grazie alle elevate qualità professionali delle oltre 110.000 persone che ne faranno parte – all'economia del nostro Paese una solida prospettiva di crescita sostenibile e inclusiva».

Intesa Sanpaolo «potrà rappresentare un fattore di accelerazione nel raggiungimento degli obiettivi appena annunciati nel piano industriale di UBI. Insieme - prevede Messina - creeremo un leader europeo che sarà in grado di raggiungere un utile netto di oltre 6 miliardi di euro nel 2022 e distribuire ai propri azionisti dividendi elevati e sostenibili con la previsione di un dividendo per azione pari a 0,2 euro a valere sul 2020 e superiore a 0,2 euro a valere sul 2021».

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