Dopo le osservazioni Antitrust

Intesa Sp, l’accordo con Bper prevede la cessione di 532 sportelli Ubi

Intesa Sanpaolo ha comunicato che è stato integrato l'accordo per la cessione a Bper Banca di 532 filiali nell'ambito dell'offerta pubblica di scambio su Ubi Banca, L'aumento di capitale che dovrà realizzare Bper per l’acquisto delle filiali si aggirerà sui 600-700 milioni di euro

Verso la banca futura: un hub per integrare conti e operazioni

3' di lettura

Intesa Sanpaolo ha comunicato che è stato integrato l'accordo per la cessione a Bper Banca di 532 filiali nell'ambito dell'offerta pubblica di scambio su Ubi Banca. Come si legge in una nota, nell'ambito dell'Ops volontaria totalitaria, annunciata il 17 febbraio, è stato concluso un accordo integrativo dell'accordo vincolante, sottoscritto da Intesa Sanpaolo con Bper Banca sulla cessione di un ramo d'azienda costituito da un insieme di filiali del gruppo risultante dall'operazione e dai rispettivi dipendenti e rapporti con la clientela. In particolare, l'accordo integrativo prevede un limitato ampliamento del ramo a 532 filiali a fronte delle 400-500 originariamente indicate. Il ramo sarà composto da depositi e raccolta indiretta da clientela stimati rispettivamente in circa 29 miliardi di euro e 31 miliardi e da crediti netti stimati in circa 26 miliardi. In seguito alla comunicazione delle risultanze istruttorie da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), il ramo d'azienda oggetto di cessione è stato ulteriormente e coerentemente specificato. L'accordo conferma il razionale strategico ed industriale dell'operazione, in linea con gli obiettivi di crescita dimensionale e consolidamento del posizionamento competitivo del Gruppo Bper, rafforzandone sia la base di clientela che le quote di mercato in regioni di grande rilevanza economica dove attualmente Bper ha una presenza limitata.

Oltre il 70% delle masse afferenti al Ramo sono relative a clientela basata nelle regioni settentrionali del Paese. Questo rafforzamento della capacità distributiva di Bper permetterà, tra le altre cose, il pieno utilizzo delle fabbriche prodotto del gruppo. L'accordo prevede che gli impieghi addizionali rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, stimati pari a circa 4,5 miliardi, saranno costituiti esclusivamente da impieghi in bonis. Inoltre, è stata concordata una revisione del meccanismo di calcolo per la determinazione del corrispettivo per il ramo che è ora fissato in misura pari al minore importo tra 0,55 volte il valore del Common Equity Tier 1 del Ramo e 78% del multiplo implicito riconosciuto da Intesa Sanpaolo per il Common Equity Tier 1 di Ubi. Come già comunicato in precedenza, si conferma che il corrispettivo per il Ramo sarà pagato per cassa, e finanziato per mezzo dell'Aumento di Capitale in opzione agli azionisti di Bper avente importo massimo previsto pari a 1 miliardo, già approvato dall'Assemblea dei Soci in data 22 aprile 2020. L'acquisizione del Ramo favorirà, in particolare, un ulteriore miglioramento della qualità del credito con un Npe Ratio lordo stimato pari all'8,4%, se calcolato proforma sui dati al 31 marzo 2020, tenendo conto sia del profilo dell'asset quality del Ramo sia dell'imminente finalizzazione della cessione di crediti in sofferenza attraverso un'operazione di cartolarizzazione con garanzia statale (Gacs). Si conferma altresì la solidità patrimoniale del Gruppo Bper con un CET1 ratio Fully Loaded consolidato pro-forma stimato pari al 12,5% alla fine del 2020. L'acquisizione del Ramo è subordinata, tra l'altro, al perfezionamento dell'Ops e all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni di vigilanza e antitrust.
Nell'ambito dell'operazione Bper è assistita da Rothschild & Co, BofA Securities e Citigroup in qualità di advisor finanziari e da Chiomenti Studio legale in qualità di advisor legale.

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Per Bper serve aumento di capitale da 600-700 milioni

L'aumento di capitale, che dovrà realizzare Bper per l'acquisto in base al nuovo perimetro di 532 filiali di Ubi nell'ambito dell'ops di Intesa Sanpaolo, si aggirerà sui 600-700 milioni di euro. È quanto si apprende da fonti vicine al dossier. La stima della ricapitalizzazione tiene conto del nuovo perimetro, mentre in occasione dell'ultima trimestrale l'a.d. di Bper, Alessandro Vandelli, aveva parlato di un'operazione “intorno ai 500 milioni di euro”, cifra riferita allo schema precedente (in cui Bper avrebbe rilevato circa 400-500 filiali). Bper ha anche ottenuto uno sconto sul “pacchetto” di nuovi filiali Ubi in quanto la banca ha concordato con Ca' de Sass una revisione del meccanismo di calcolo per la determinazione del corrispettivo, che ora è fissato in misura pari al minore importo tra 0,55 volte il valore del Cet1 del ramo d'azienda e il 78% del multiplo implicito riconosciuto da Intesa per il Cet1 di Ubi (mentre prima questa percentuale era all'80%). In ogni caso, se l'operazione andasse in porto, il gruppo emiliano diventerebbe il quinto in Italia per asset totali e il terzo per numero di filiali e raccolta.

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