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Intesa Sanpaolo: utile netto a 9 mesi +85%, acconto dividendi raddoppiato

Nel solo terzo trimestre il risultato è raddoppiato a 1,9 miliardi (da 957 milioni), superando le previsioni degli analisti

di Redazione Finanza

Carlo Messina consigliere delegato CEO Intesa San Paolo, Nessuno Escluso convegno Banca Intesa San Paolo, Brescia 26 ottobre 2023. Ansa Filippo Venezia

5' di lettura

Intesa Sanpaolo ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto di 6,1 miliardi, in crescita dell’85,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel solo terzo trimestre il risultato è raddoppiato a 1,9 miliardi (da 957 milioni), superando le previsioni degli analisti. Tornando ai nove mesi, i proventi operativi netti sono saliti del 19% a 18,8 miliardi, con interessi netti a 10,65 miliardi (+65,5%) e commissioni nette a 6,45 miliardi (-3,7%).

Sostanzialmente stabili i costi operativi (+0,7%) a 7,9 miliardi, per un rapporto cost/income sceso al 41,9%. Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 è al 13,6% dopo aver dedotto circa 4,3 miliardi di dividendi maturati nei nove mesi e senza considerare l’impatto positivo dell’assorbimento delle Dta da 120 punti base.

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Target rivisti al rialzo

Nel 2023 Intesa Sanpaolo prevede «un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti attesi pari a ben oltre 14 miliardi nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell’utile netto a oltre 7,5 miliardi».In precedenza Intesa si aspettava un utile 2023 «ben oltre 7 miliardi», con interessi netti «oltre 13,5 miliardi». Per il 2024 e il 2025, inoltre, Intesa vede «una prospettiva di utile netto superiore a quello previsto per il 2023». La banca sottolinea che «l’attuazione del piano di impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate».

Dividendi, acconto raddoppiato

Il consiglio di amministrazione ha inoltre deliberato la distribuzione di 14,40 centesimi di euro per azione come acconto dividendi a valere sui risultati del 2023. Più precisamente, il Cda ha deliberato la distribuzione di 2,63 miliardi, risultante da un importo unitario di 14,40 centesimi di euro per ciascuna delle 18.282.798.989 azioni ordinarie. L’acconto dividendi per azione è pressoché raddoppiato nel 2023 rispetto al 2022 salendo da 7,38 a 14,40 centesimi di euro, importo che corrisponde a un rendimento (dividend yield) pari al 5,7%.

La dichiarazione del ceo, Carlo Messina

«I primi nove mesi del 2023 di Intesa Sanpaolo sono la dimostrazione della nostra capacità di proseguire nello sviluppo di una banca dalla profittabilità elevata e sostenibile, promotrice del più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, impegnata nel disegnare le nuove strategie di leader europeo. Ne traggono e ne trarranno rilevante beneficio tutti gli stakeholders. Nei primi nove mesi dell’anno la crescita dei ricavi da interessi ha reso possibile un deciso aumento della redditività, di conseguenza i dividendi maturati sono pari a 4,3 miliardi di euro, dei quali 2,6 miliardi saranno pagati il 22 novembre come interim dividend. La nostra banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield; è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza».

«La stima di utile netto 2023 si colloca oltre i 7,5 miliardi - prosegue Messina - le previsioni per il 2024 e 2025 sono di un utile netto superiore a quello del 2023. Le imposte dirette e indirette sostenute nei nove mesi sono pari a 4 miliardi di euro, ciò comporta un aumento di 1,1 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2022, con un incremento del beneficio apportato dai risultati di Intesa Sanpaolo al bilancio pubblico. Il credito a medio e lungo termine erogato in Italia nel semestre sfiora i 30 miliardi di euro; le aziende da noi sostenute nel ritorno da temporanee difficoltà alla normale operatività sono 2.800 nei nove mesi, con beneficio nella salvaguardia dei posti di lavoro. Consapevoli del forte impatto causato dall’inflazione, abbiamo dato la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero; la cifra stanziata a favore di imprese e famiglie è di 30 miliardi di euro. È pienamente operativa isybank, elemento qualificante del nostro Piano d’Impresa che ci colloca all’avanguardia in termini di offerta interamente digitale alla nostra clientela. I clienti passati da Intesa Sanpaolo a isybank sono circa 300.000, con un indice di soddisfazione assai elevato, così come è positiva l’adesione a isybank di oltre 50.000 clienti provenienti da altre banche. Negli anni la nostra Banca ha sviluppato un modello unico caratterizzata da: la consolidata forza commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese, uno sviluppo di rilievo delle attività del wealth management, un’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza».

«Tutto ciò non solo ci consente di trarre benefici dal contesto attuale - conclude Messina (video) - ma garantirà resilienza e redditività negli scenari futuri. È per questo che Intesa Sanpaolo si colloca ai vertici del settore in Europa e ricopre un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e di una società più inclusiva. Con la giornata organizzata a Brescia abbiamo voluto rappresentare il nostro ruolo di istituzione al servizio del Paese. Sostenere con 1,5 miliardi di euro l’impegno per il sociale entro il 2027 – in aggiunta al miliardo del periodo 2018 - 2021 – significa promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto; i mille professionisti della Banca coinvolti nei diversi progetti e le risorse investite ci posizionano a pieno titolo come la principale istituzione in Italia e ai vertici mondiali per impatto sociale; un obiettivo presente in maniera definita nel Piano di Impresa 2018-2021 e ulteriormente potenziato in quello in corso con 50 milioni di interventi entro il 2025. A garanzia di questo nostro impegno verso la comunità, che nasce dalla visione di chi ha plasmato il Gruppo, in particolare il Presidente emerito prof. Giovanni Bazoli, ho voluto dar vita a una nuova unità organizzativa dedicata - Intesa Sanpaolo per il Sociale – che avrà sede a Brescia, un territorio generoso, storicamente portato verso la solidarietà e verso il progresso civile. Sono convinto che questo impegno, possibile grazie ai nostri risultati e alla nostra solidità, contribuisca ad alimentarli e a consolidare la nostra leadership a livello europeo. Le parole di incoraggiamento espresse dal Pontefice nel suo messaggio mi rendono profondamente grato e commosso. L’impegno per il Paese nasce dalla comunità di Intesa Sanpaolo e dalle sue 100mila persone. In una situazione caratterizzata da un forte aumento del costo della vita, non solo confermiamo l’intenzione di procedere con l’aumento richiesto di 435 euro mensili per il 2024 ma vogliamo anticipare entro la fine del 2023 gli incrementi retributivi a valere sul quarto trimestre dell’anno, procedendo anche al ripristino della base piena di calcolo del TFR, in attesa degli esiti della contrattazione nazionale di settore. La tutela dell’occupazione rimane la nostra priorità assoluta, anche nel contesto a forte spinta tecnologica. La qualità professionale delle nostre persone è il fattore chiave per raggiungere risultati solidi e sostenibili a favore di tutti gli stakeholder: a loro va il nostro grazie».

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