Inverno demografico, 2,2 milioni di over 90 nel 2070: ecco l'impatto su conti pubblici e spesa sanitaria
È uno degli allarmi lanciati giovedì da Gian Carlo Blangiardo, past president Istat, in occasione degli Stati generali della Natalità. Blangiardo, ha fornito dati choc, con un calo della popolazione italiana di 11 milioni di persone.
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«Questo mondo invecchia: 800 mila ultranovantenni oggi, 2,2 milioni ultranovantenni nel 2070, di cui 145 mila ultracentenari. A questi signori qui dobbiamo garantire una qualità della vita. Teniamone conto perchè ci sarà una spesa sanitaria enorme per dare una qualità di vita ad una popolazione così invecchiata». È uno degli allarmi lanciati giovedì da Gian Carlo Blangiardo, past president Istat, in occasione degli Stati generali della Natalità. Blangiardo, ha fornito dati choc, con un calo della popolazione italiana di 11 milioni di persone.
Popolazione in calo di 11 milioni nei prossimi anni
In una decina di anni, ha ricordato Blangiardo al convegno, l’Italia è passata dai 500mila nati all’anno, al record negativo del 2022, di 390mila, a fronte dei 700mila decessi. Nei prossimi anni, in assenza di interventi, si passerà dagli attuali 59 milioni di abitanti a 48. Altrettanto d’effetto le cifre del ministro della Scuola Giuseppe Valditara: gli studenti caleranno in 10 anni dagli odierni 7,4 milioni a 6. A far crescere l’ansia anche i dati di Giorgetti: «da qui al 2042 con gli attuali tassi di fecondità il nostro Paese rischia di perdere per strada percentuali del Pil impressionanti, pari al 18%». Per non parlare delle pensioni che non potranno essere pagate perché, ha osservato il ministro, i lavoratori saranno assai meno dei pensionati.
Verso una defiscalizzazione per le famiglie con figli
In questo scenario da film distopico, dal governo è arrivato l’impegno a intervenire per invertire la rotta. Giorgetti ha alluso a una defiscalizzazione per le famiglie con figli, così da aumentare il loro “reddito disponibile”. Matteo Salvini ha quantificato in 10mila euro tale defiscalizzazione, che però ad alcuni osservatori è sembrato implicare l’abolizione dell’assegno unico, con il conseguente altolà a non toccarlo dell’ex ministro Elena Bonetti e di Elly Schlein, mentre Carlo Calenda ha proposto semmai di aumentarlo.
Assegno unico o servizi alle famiglie
Il governo si è per ora mostrato orientato verso lo strumento fiscale, diversamente da altri Paesi (come Francia, Germania e nordici) che hanno puntato più sui servizi alle famiglie per favorire l’occupazione delle donne e quindi il secondo stipendio in casa; tuttavia la ministra Eugenia Roccella ha annunciato un imminente provvedimento proprio per incrementare i servizi alla maternità.
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