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Investimenti per 200 milioni e un Piano Nazionale per le biotecnologie

La multinazionale Msd annuncia l’aumento di investimenti in Italia per la produzione di farmaci oncologici e il ministro Adolfo Urso porterà a settembre all’attenzione del Consiglio dei Ministri un provvedimento legislativo che affronterà le biotecnologie di frontiera

di Francesca Cerati

(chagpg - stock.adobe.com)

3' di lettura

Un investimento decennale di 200 milioni di dollari per la produzione di farmaci oncologici e un Piano Nazionale per le biotecnologie. Due annunci, nello stesso giorno, in favore dell’innovazione farmaceutica e biotech in Italia.

Il primo lo ha annunciato Msd, nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Grazie alla partnership siglata da Msd con Bsp Pharmaceuticals Spa, una delle più importanti Contract development and manufacturing organizations (Cdmo) al mondo per i farmaci antitumorali, per la produzione di prodotti oncologici di derivazione biotecnologica, Mds «aumenterà in modo significativo i suoi investimenti in Italia nell’area oncologica», informa l’azienda.

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«L’annuncio - sottolinea Msd - è in linea con l’obiettivo aziendale di posizionarsi, ogni giorno di più, come partner delle istituzioni, come un’azienda presente sul territorio, che attraverso numerose partnership e investimenti in ricerca e sviluppo è in grado di generare e diffondere valore all’interno del sistema sanitario in termini di innovazione, promozione delle eccellenze e indotto occupazionale in tutta Italia».

L’accordo genererà un significativo valore aggiunto attraverso l’occupazione di circa 100 dipendenti da parte di Bsp e un valore di circa 5 milioni di euro annui in attività satellite, sfruttando la fornitura di materiali da parte di aziende presenti nel Paese.

L'investimento Msd in Italia «è un importante e significativo segnale di come il sistema produttivo italiano stia crescendo nei settori dell'alta ricerca e nella farmaceutica e lo fa con una partnership internazionale che rende più forte, significativo e competitivo l'intero sistema farmaceutico italiano. Per noi è uno degli asset più importanti del made in Italy». ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Il secondo è stato annunciato nel corso dell'evento “Costruire l’Italia di domani: la strada del biotech” - organizzato in occasione dell'Assemblea pubblica di Assobiotec, Associazione nazionale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie.

Sempre il ministro Urso ha detto che anche l'Italia avrà un Piano Nazionale per le biotecnologie per rendere il nostro Paese un centro di eccellenza nelle biotecnologie. «Ci stiamo confrontando con le associazioni e le principali imprese del settore insieme con i Ministeri coinvolti per lavorare a un Piano Nazionale per le Biotecnologie. Abbiamo in Italia una lunga storia nel campo dell'innovazione e stiamo realizzando un provvedimento legislativo che porterò all’attenzione del Consiglio dei Ministri nel mese di settembre e che affronterà le nuove tecnologie di frontiera. Sarà un provvedimento organico che si occuperà di Scienze della vita, intelligenza artificiale e di tutte le nuove frontiere tecnologiche. Stiamo anche lavorando per rendere attivi i poli biotecnologici e le Fondazioni, come Enea Biomedical Tech e il Biotecnopolo di Siena mettendo in connessione pubblico e privato. Vogliamo costruire la squadra italiana dell'innovazione tecnologica».

L’incontro ha permesso di approfondire anche i temi della formazione, della ricerca, dello sviluppo delle startup, dell'accesso all'innovazione e agli investimenti nel settore, ma soprattutto di lanciare un forte e unanime appello: l'Italia del biotech, nonostante l'eccellente ricerca e le tante pubblicazioni, non riesce a essere attrattiva e competitiva in uno scenario internazionale. Al Paese serve una comune visione sull'importanza delle biotecnologie e sulla consapevolezza che continuare con lo status-quo lascerà l'Italia ai margini della competizione globale.
«Siamo grati al ministro Urso per aver individuato nelle biotecnologie uno dei settori di sviluppo per il nostro Paese e ci poniamo a piena disposizione per identificare le soluzioni necessarie per sciogliere i nodi che troviamo lungo il viaggio che un'idea fa dalla sua nascita fino a trasformarsi in soluzione innovativa - ha dichiarato Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec-Federchimica – Stime EY dicono che il settore biotech a livello europeo, triplicherà il proprio valore fra il 2020 e il 2028 passando da 137 miliardi di euro a 418 miliardi di euro. I principali Paesi del vecchio continente, ma anche le più importanti potenze oltre oceano, hanno già riconosciuto il valore delle biotecnologie e le sue potenzialità anche nell'ottica di trainare la crescita economica e rafforzare la presenza geopolitica nazionale. Ora tocca a noi. Siamo molto orgogliosi che oggi anche l'Italia ha, di fatto, riconosciuto come fortemente strategico per il Paese questo comparto industriale».

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