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Invitalia, finisce l’era Arcuri: al vertice arrivano Rocco Sabelli e Bernardo Mattarella

Su proposta del ministro dello Sviluppo economico, d'intesa con quello dell'Economia, Sabelli è presidente e Mattarella a.d.

di Carmine Fotina

Bernardo Mattarella è il nuovo a.d. di Invitalia (Ansa)

2' di lettura

Cambiano i vertici di Invitalia. Su proposta del ministro dello Sviluppo economico e d'intesa con il ministro dell'Economia, che ne controlla il 100%, alla scadenza degli attuali vertici, Rocco Sabelli e Bernardo Mattarella sono stati nominati rispettivamente presidente e amministratore delegato della società pubblica.

Si chiude dunque la lunga era di Domenico Arcuri, che era stato nominato amministratore delegato nel 2007 dal governo Prodi II e ha guidato l'azienda pubblica in un periodo in cui si sono succeduti complessivamente nove governi. Dal marzo 2020 al marzo 2021 Arcuri ha sommato l'incarico di commissario straordinario per il coordinamento delle misure di contenimento della di pandemia Covid-19.

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Il ritorno di Mattarella

Per Mattarella, nipote del presidente della Repubblica, si tratta invece di un ritorno a Invitalia dopo cinque anni come amministratore delegato di Mediocredito centrale, che fa parte proprio del gruppo Invitalia.

Dal 2007 al 2017 Mattarella era stato prima chief financial officer di Invitalia, poi aveva diretto la business unit Incentivi e innovazione. Durante l'esperienza in Mcc ha guidato tutto il processo di rafforzamento del Fondo di garanzia Pmi, anche alla luce delle deroghe sugli aiuti di Stato legate alle misure anti-crisi.

Rocco Sabelli, che subentra nel ruolo di presidente ad Andrea Viero, dopo una lunga esperienza in Telecom Italia è stato tra l'altro amministratore delegato di Piaggio, di Alitalia e più recentemente, nel 2019, della società pubblica Sport e Salute spa dalla quale si è dimesso.

Fase cruciale per Invitalia

Il rinnovo dei vertici della società deciso dal governo Draghi giunge in una fase cruciale dell'attività di Invitalia, chiamata a gestire, oltre alla normale attività di incentivazione alle imprese, anche alcuni bandi relativi a misure dello Sviluppo economico finanziate con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, a partire dai contratti di sviluppo per le principali filiere produttive. Non solo.

Invitalia è in questo momento il soggetto centrale nel complicato piano di rilancio della siderurgia italiana, in ragione della sua partecipazione in Acciaierie d'Italia (l'ex Ilva). La partecipazione, attualmente di minoranza (38%), salirà al 60% mettendo lo Stato in maggioranza, ma solo a metà 2024 quindi con due anni di ritardo rispetto ai piani iniziali.

Invitalia è anche il soggetto che è stato scelto dal ministro dello Sviluppo economico - con una norma creata con la gestione Stefano Patuanelli e cavalcata anche dall'attuale ministro Giancarlo Giorgetti - per rappresentare lo Stato, in minoranza, nelle aziende in crisi al centro di progetti di riconversione e rilancio da parte di operatori privati (con il cosiddetto Fondo di salvaguardia per la prosecuzione dell'attività d'impresa).

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