Iot, anche l’arredo si connette alla rete
di Sara Deganello
3' di lettura
«Lift-Bit mostra il potenziale della tecnologia dell’Internet of Things (IoT) per trasformare gli interni, perché dà forma a un ambiente riconfigurabile in infiniti modi. Nel futuro possiamo immaginare un’architettura che si adatta alle necessità umane». Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab al Mit di Boston, così presenta il suo divano trasformabile grazie al controllo digitale: Lift-Bit. Era un prototipo nella mostra “Stanze. Altre filosofie dell'abitare” alla Triennale di Milano nel 2016, è stato lanciato come prodotto lo scorso anno: un progetto di Carlo Ratti Associati e del fab lab milanese Opendot. Dovrebbe essere disponibile verso metà 2018: le prevendite sono già iniziate, per ora solo online. Lift-Bit è composto da una serie sgabelli ottagonali imbottiti dotati di sensori che si alzano e abbassano a discrezione dell’utente, il quale può controllarli da lontano attraverso un’app o con i gesti della mano.
L’arredamento è un settore che ha recepito l’IoT prima negli ambiti più tecnici come illuminazione o riscaldamento. La capacità degli oggetti di essere connessi e di dialogare tra loro, traduzione di questa tecnologia, è alla base del controllo remoto di lampade, radiatori e affini. Il contatore di energia DiCE, disegnato da Marco Acerbis per ABenergie, cambia colore a seconda dei consumi domestici: è nell’Adi Index 2017. Il kit Trådfri di Ikea comprende luci che si regolano a distanza, con telecomando o app, come pure le ante luminose Surte, Jormlien o i pannelli Floalt, tutti a led. Philips ha implementato il proprio ecosistema intelligente Philips Hue, disponibile anche per esterni.
Artemide ha vari prodotti che personalizzano la luce via app: Alphabet of Light di studio Big, Orsa di Foster & Partners, Calipso di Neil Poulton, Ameluna, la lampada creata con Mercedes. LoT (Light Over Time) è un software disegnato da Tapio Rosenius in combinazione con un proiettore: introduce la variabile del tempo nell’esperienza della luce. Per gli spazi della Microsoft House di Milano Artemide ha sviluppato il sistema Algoritmo, con sensori che rilevano le variazioni della luce naturale e dialogano per fornire le prestazioni desiderate. E lo scorso 12 gennaio ha inaugurato il sistema di illuminazione di via del Gesù a Milano, dove le lampade Nur stabiliscono una connessione con gli smartphone dei passanti, che accedono a informazioni sulla via.
L’idea di usare l’Iot per raccontare storie “invisibili” è stata seguita anche da Lago con il progetto Talking Furniture, che ha vinto il premio Innovazione Smau: i mobili, dotati di un chip, interagiscono con l’app dedicata che fornisce informazioni (nome, materiali, designer) e consente di registrare ricordi legati al pezzo.
Poi ci sono approcci più complessi. La piattaforma londinese Opendesk, rete di produzione open source, spera di attirare sviluppatori di hardware aperti, come Arduino o Raspberry Pi, per implementare il Buro Desk: una scrivania che comunichi se è prenotata o che conservi i dati degli utilizzatori. Tecno Lo fa già. L’azienda di Mariano Comense (Como) ci lavora da qualche anno e ha anche lanciato lo spin-off io.T Solutions, società dedicata allo sviluppo dell’IoT che nel 2017 ha aperto il proprio capitale a Teoresi. Come ha spiegato Giuliano Mosconi, presidente e ad di Tecno: The intelligence of Tecno, il progetto di IoT dell'azienda, «è stato sviluppato con lo studio Gtp e alcuni partner quali Tim, STMicroelectronics, Digitronica.it, Ilevia, InfoSolution e Videoworks. Coniuga il mondo tangibile e analogico con quello intangibile del digitale attraverso un sistema di arredi intelligenti. Alcune delle sue funzionalità: autenticazione dell’utente, controllo degli accessi, prenotazione dei posti e delle sale, regolazione di temperatura, umidità, pressione, illuminazione e soprattutto connettività con possibilità di gestione facilitata dei dati».
I.oT può essere applicato al sistema di arredi per ufficio Clavis o alle pareti W80, che si trasformano anche in lavagne luminose. Alcune delle realizzazioni con I.oT sono nella Microsoft House di Milano, nella sede milanese di Teoresi, nei quartieri generali di Tecno nel mondo. Il progetto è stato selezionato nell'Adi Design Index 2016 e ha vinto il Salone del Mobile Milano Award come miglior prodotto Workplace3.0 lo scorso anno.
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