Ipi migliora i conti nel 2021 e punta sul palazzo Rai a Torino
Risultato e margine operativo positivi, utile a 1,4 milioni e un generale avanzamento, ma il 2022 presenta incognite per tutto il settore
di Evelina Marchesini
I punti chiave
5' di lettura
Risultato e margine operativo positivo, miglioramento della posizione finanziaria netta, crescita di pressochè tutte le attività per il Gruppo Ipi, che approva il bilancio consolidato 2021 e il progetto di bilancio dell'esercizio al 31 dicembre 2021. Tanto che Vittorio Moscatelli, amministratore delegato del Gruppo, ha dichiarato: «Il risultato ed il margine operativo positivo, così come il miglioramento della posizione finanziaria netta, e la crescita in tutte le attività nelle quali il Gruppo Ipi è impegnato, sono espressione di per sé dello stato di salute del Gruppo. Per questo abbiamo ripreso ad investire, acquistando il palazzo ex Rai in Torino, consapevoli del pesante intervento di bonifica dell'amianto che si dovrà effettuare, considerando questa operazione la dichiarazione e la risposta in concreto di Ipi sulla tematica dell’environment del trittico Esg molto evocato, e la possibilità di creare valore aggiunto importante con la bonifica e ri-qualificazione del palazzo ex Rai».
I principali risultati
I ricavi e proventi salgono, nel bilancio consolidato 2021, a 56,8 milioni, contro i 44,5 del 2020. Il margine operativo lordo (Ebitda) chiude a 4,5 milioni a fronte di un risultato negativo 2020 di 3,2 milioni; il risultato complessivo netto di Gruppo esprime poi un utile di 1,4 milioni, contro un -1,7 milioni dell'anno precedente. La posizione finanziaria netta resta negativa a 147,7 milioni, contro i -161,3 milioni del 2020 e il patrimonio netto chiude a 105,8 milioni, in leggero aumento rispetto ai 104,4 milioni dell'anno precedente.
«Il risultato ed il miglioramento sono conseguenti alla vendita di alcune unità o porzioni di immobili – spiega una nota della società che accompagna la divulgazione dei risultati – alla tenuta dei canoni di locazione, al positivo andamento dei servizi di consulenza, gestione e intermediazione immobiliare, al sostanziale pareggio della gestione degli alberghi nonostante la crisi di mercato delle strutture ricettive per la pandemia. Il risultato complessivo dell'esercizio ed il patrimonio netto beneficiano del migliore andamento degli strumenti derivati di copertura del rischio variazione dei tassi di interesse del debito finanziario».
Il risultato netto complessivo del Gruppo dell'esercizio 2021 è un utile di 1,4 milioni rispetto a una perdita di 1,7 milioni dell’esercizio 2020. Il risultato netto complessivo, determinato in base agli Oci, considera nel risultato anche gli effetti di valutazioni e operazioni che impattano sul patrimonio netto senza che siano transitati da conto economico. La posta principale in questo caso è l’adeguamento al valore di mercato degli strumenti derivati di copertura del rischio variazione tassi di interessi passivi sul debito finanziario. Il risultato netto consolidato dell'esercizio 2021 è una perdita di 3,2 milioni rispetto a una perdita di 12,6 milioni del 2020.
L'attività immobiliare
A valore di bilancio gli immobili hanno un valore di 262,4 milioni, contro i 276,8 milioni, in seguito alle operazioni accennate sopra. Più in dettaglio, il Gruppo Ipi ha investito oltre 8,1 milioni di euro per l'acquisto dell'iconico palazzo in Torino che è stata sede della Rai nonché uno dei primi edifici alti realizzati negli anni 60 in Italia, con struttura in acciaio e facciate in alluminio e vetro. Il palazzo è di 19 livelli fuori terra, 3 piani interrati e 72 metri di altezza, con una superficie di 28.600 mq lordi.
Dopo l'indispensabile e previsto intervento di bonifica dall'amianto, si procederà alla sua riqualificazione per riportarlo alle funzioni direzionali e di living che gli sono proprie, spiegano dalla società.
Sul fronte vendite, durante il 2021, Ipi ha venduto una porzione di 8.000 mq circa di uffici al Lingotto per 17 milioni, ha ceduto la quasi totalità delle unità immobiliari realizzate ristrutturando l'immobile Civico 22 in Firenze Lungarno Pacinotti e ha venduto anche la partecipazione che costituiva l'intero capitale sociale di Agricoltura & Turismo Srl.
La società comunica anche di aver assunto nuovi impegni per l’acquisto di immobili per oltre 2 milioni di euro e ottenuto la proroga al 31 marzo 2023 per quelli già assunti negli anni precedenti, che nel frattempo si sono ridotti a 3,8 milioni per vendite effettuate.
I servizi tecnici
I servizi tecnici integrati per la gestione e valorizzazione di immobili sono prestati dal controllato Gruppo Agire, che ha realizzato un valore della produzione 2021 di oltre 28 milioni, nel property e facility management, project e construction management, due diligence, progettazione integrata nonché valutazioni e perizie e amministrazione di condomini. Il Gruppo Agire nell’esercizio 2021 ha ottenuto un margine operativo di 347mila euro e un utile netto di 301mila euro, in miglioramento rispetto al 2020.
Gli hotel
Nell'attività alberghiera è continuata la gestione diretta dei due alberghi di proprietà in Torino entrambi di quattro stelle, con 382 camere complessive, oltre a sale riunioni e ristoranti. Nel 2021 con un valore della produzione di 6,3 milioni di euro e un margine operativo di 0,3 milioni si è rovesciata la situazione del 2020, anche se sono comunque meno della metà di quelli realizzati nel 2019. L'incremento dei ricavi, i bonus accordati per la pandemia in corso, il rilascio di alcuni fondi e l'attenta gestione dei costi hanno permesso di chiudere l'esercizio con un piccolo utile, «un importante risultato considerato lo scenario nel quale è stato realizzato», dicono dalla società.
I servizi di intermediazione
I servizi di agency e brokerage sono esercitati da Ipi Intermediazione con una organizzazione di filiali dirette a Torino, Roma, Napoli , Milano , Genova, Bologna e Padova. La società ha realizzato nell'esercizio 2021 un valore della produzione di circa 6 milioni di euro (quasi raddoppiato rispetto al 2020) con un utile di 0,6 milioni di euro. È prevista l’apertura di altre filiali, investimenti sulla digitalizzazione dei processi e in applicazioni di marketing. Nella mediazione creditizia, sono stati investiti oltre 200mila euro nel progetto Alphacredit: società di cui si possiede ora il 39% del capitale sociale, attiva nei mutui e cessioni del quinto con quasi 100 collaboratori.
Cosa succede nel 2022
Secondo quanto comunica la società, nel 2022 gli investimenti immobiliari riguarderanno in prevalenza il già citato Palazzo ex Rai a Torino nonché la valorizzazione degli uffici del Lingotto per incrementare l'occupazione in locazione. Per gli altri immobili di proprietà da trasformare si procederà con i piani urbanistici e progetti. «Per gli immobili finiti siamo pronti a cogliere le opportunità di vendere nei casi in cui si ritenesse il prezzo offerto corrisponda ad una buona valorizzazione, così da ridurre l’indebitamento e disporre di risorse finanziarie per investimenti immobiliari», dicono dal Gruppo.
Nel settore servizi immobiliari obiettivo è la crescita sia di Ipi Intermediazione che andrà ad espandersi ancora con nuove filiali, sia del gruppo Agire entrato nel segmento di mercato dei cantieri dei cosiddetti “bonus”.
«A fronte di un’emergenza sanitaria che è stata gestita ed i cui effetti negativi si stanno assorbendo, l'invasione della Russia in Ucraina e la guerra in corso, ci pone di fronte a scenari del tutto nuovi ed il cui impatto sul nostro settore saranno tutti da decifrare – spiegano dalla società – : inflazione, aumento dei tassi di interesse, rallentamento più o meno marcato degli investimenti condizionerà l'andamento del 2022 e molto probabilmente non solo. Una situazione che si prospetta complessa, che il Gruppo può affrontare potendo contare su un’adeguata disponibilità finanziaria utile per far fronte agli impegni del prossimo anno. Nel contempo le attività di servizi e alcuni immobili che possono essere venduti, potranno concorrere a generare le risorse finanziarie necessarie per affrontare le difficoltà di mercato».
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