Iran: 5.000 anni di storia per una civiltà e un’arte straordinarie
La mostra “Epic Iran”, al Victoria & Albert Museum di Londra, è un viaggio nel tempo
di Nicol Degli Innocenti
2' di lettura
Le tensioni politiche di oggi sembrano poca cosa, se viste dall'alto di cinquemila anni di storia, arte e cultura. La mostra “Epic Iran”, al Victoria & Albert Museum di Londra, è un viaggio nel tempo che ci porta a guardare oltre il nostro limitato campo di visione, accompagnandoci per mano alla scoperta di una civiltà straordinaria.
I primi scritti trovati nel 3.200 a.C
Dall'alba della civiltà, con i primi scritti trovati nel 3.200 a.C., passando dal vasto impero persiano di Ciro e Dario, che al suo apice spaziava oltre 5 milioni di chilometri quadrati, dalla caduta dell'impero sconfitto da Alessandro il Grande alla conquista islamica da parte degli eserciti arabi nel 637 d.C. fino alla repubblica islamica di oggi, ogni epoca dell'illustre storia iraniana è stata impreziosita da capolavori artistici, letterari e architettonici.
Trecento oggetti di grande bellezza.
La mostra è una lezione di storia narrata attraverso oltre trecento oggetti di grande bellezza. Un minuscolo, delicatissimo carro trainato da cavalli, in oro, del 500 a.C. circa, come un rhyton d'oro, un contenitore per bevande a forma di leone alato. Gioielli con inserti cloisonné di lapislazzuli e turchese, dimostrazione della grande ricchezza dell'impero e dell'abilità dei suoi orafi e artigiani.Un drappo di seta tessuta 1.500 anni fa con colori che ancora brillano come gioielli. Copie manoscritte e splendidamente illustrate dello Shahnameh, il libro dei Re, scritto all'inizio dell'11esimo secolo dal poeta nazionale Ferdowsi in persiano, non arabo. Un Corano del 14esimo secolo scritto in lettere d'oro.
Fino al 19esimo secolo, quando la stampa fu introdotta in Iran, la calligrafia era un'arte praticata assieme all'illustrazione. Dove non è possibile trasportare i capolavori ci sono video dell'architettura di Persepoli, riproduzioni di oggetti a grandezza naturale e un utilizzo innovativo e creativo della realtà virtuale, come nel caso della ricostruzione delle celebri cupole di Isfahan che cambiano colore davanti agli occhi di chi le guarda, trasportano lo spettatore per un attimo nel magico cuore dell'Iran.
Dal 18esimo secolo i re della dinastia Qajar, per essere pari in dignità e grandeur ai re occidentali, incoraggiarono l'arte dei ritratti reali, in abiti elaborati e gioielli istoriati. All'inizio del Ventesimo secolo con il colpo di stato di Reza Shah e l'ascesa della dinastia Pahlavi l'Iran si modernizza e si apre al mondo, e l'arte si adegua, con un grande fermento culturale indipendente accanto a opere di propaganda per il nuovo regime. L'apertura si interrompe all'improvviso con la rivoluzione del 1979 e la costituzione della Repubblica islamica, che porta l'Iran di nuovo all'isolamento e soffoca la sperimentazione artistica e culturale dei decenni precedenti.
La mostra non si ferma al passato ma volutamente comprende anche il presente, con una serie di opere di artisti iraniani contemporanei, in gran parte critici del regime. Esplorando cinquemila anni di storia, la mostra ci invita a guardare indietro al glorioso passato dell'Iran ma anche avanti, oltre la situazione attuale di chiusura. La storia insegna che la ricchezza e varietà dell'arte iraniana deriva dall'apertura al mondo esterno, all'influenza dell'Oriente e dell'Occidente, dalla Cina alla Mesopotamia, dalla Grecia all'Egitto. Gli iraniani hanno un forte senso di identità nazionale, ma il loro Paese è sempre stato un luogo di scambi culturali.
Epic Iran, Victoria & Albert Museum, Londra, fino al 12 settembre 2021
loading...