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Iraq, 5 militari italiani feriti in attentato. La rivendicazione dell'Isis

Tre militari sono in prognosi riservata e attualmente ricoverati in un ospedale militare a Baghdad. Il più grave ha riportato un’emorragia interna; un altro ha perso alcune dita di un piede e il terzo ha gravissime lesioni a entrambe le gambe, che sono state parzialmente amputate. Gli altri due militari coinvolti nell’esplosione hanno riportato solo micro fratture e lesioni minori. I soldati stavano svolgendo attività di mentoring and training a beneficio delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta al Daesh

Iraq, attentato alle forze speciali: 5 italiani feriti

4' di lettura

Attentato esplosivo contro militari italiani in Iraq: cinque i feriti. Tre sono in prognosi riservata e attualmente ricoverati in un ospedale militare a Baghdad. Dei tre il più grave ha riportato un’emorragia interna; un altro ha perso alcune dita di un piede e il terzo ha gravissime lesioni a entrambe le gambe, che sono state parzialmente amputate. Gli altri due militari coinvolti nell’esplosione, invece, hanno riportato solo micro fratture e lesioni minori.

La rivendicazione dell'Isis
L'attentato è stato poi rivendicato dall'Isis, secondo quanto riferisce il sito nordamericano di documentazione e informazione su terrorismo e cybersicurezza Site, che a sua volta ha ripreso un comunicato dell'agenzia ufficiale del sedicente Stato islamico Amaq. «Con il favore di Dio - si legge nella nota - l'esercito del Califfato ha preso di mira un veicolo 4x4 che trasportava membri della coalizione internazionale crociata e dell'antiterrorismo dei Peshmerga, nella zona di Qarajai, a nord della zona di Kafri (nel distretto di Kirkuk, ndr), con l'esplosione di un ordigno. Questo ha causato la distruzione del veicolo e il ferimento di 4 crociati e di 4 apostati».

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La nota della Difesa
«Nella mattinata di oggi (domenica 10 novembre, ndr) - si legge in una nota della Difesa - un ordigno esplosivo artigianale è detonato al passaggio di un team misto di Forze Speciali italiane in Iraq. Il team stava svolgendo attività di mentoring and training a beneficio delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta al Daesh».

I commandos italiani erano insieme ai Peshmerga
L’attentato contro i militari italiani - secondo quanto appreso dall’Ansa - è avvenuto intorno alle 11 locali, nella zona di Suleymania, nel Kurdistan iracheno. A essere coinvolti sono stati i commandos della task force presente in quell’area, che stava svolgendo un’attività di supporto ad una unità di forze speciali dei Peshmerga. I cinque feriti, sempre secondo quanto è stato possibile apprendere, sono tre incursori della Marina (appartenenti al Goi, il Gruppo operativo incursori) e due dell’Esercito (9/o Col Moschin).

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini è stato prontamente messo al corrente di quanto accaduto dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli.

Informati Mattarella e Conte
Guerini, spiegano fonti della Difesa, sta seguendo «con attenzione e apprensione» gli sviluppi di quanto accaduto. Il ministro ha immediatamente informato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il Capo dello Stato - si legge in una nota del Quirinale - «appresa la notizia del gravissimo attentato contro il contingente militare italiano in Iraq, ha fatto pervenire al Ministro della Difesa, on. Lorenzo Guerini, e al capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Enzo Vecciarelli, un messaggio di solidarietà per i militari rimasti feriti». Vicinanza ai militari feriti è stata espresa anche da Conte. Il presidente del Consiglio, si legge in una nota di Palazzo Chigi, «continua a seguire costantemente e con attenzione la situazione». Lunedì 11 novembre, il capo del Governo parteciperà alla riunione del Consiglio supremo di Difesa, quindi incontrerà a Villa Pamphilj la Cancelliera tedesca Angela Merkel.

Oltre 30 attacchi Isis a Kirkuk in quindici giorni
A Kirkuk - nel nord dell’Iraq, l’area dove è avvenuto l’attentato ai militari italiani - gli organismi di intelligence segnalano un incremento dell’attività terroristica con oltre 30 attacchi dell’Isis compiuti nella prima metà di ottobre. Attacchi compiuti con azioni di fuoco o ordigni improvvisati diretti prevalentemente contro le forze di sicurezza irachene. I report dell’intelligence segnalano un livello sempre alto della minaccia terroristica e un incremento delle cellule dello Stato islamico.

In Somalia l'ultimo attentato ai militari italiani
L’ultimo attentato contro i militari italiani impegnati nelle missioni all’estero è dello scorso 30 settembre in Somalia e anche in quell’occasione è stato uno Ied, un ordigno esplosivo artigianale, a colpire i nostri soldati. Allora il bilancio è stato di tre i militari feriti: due dell’Esercito e un carabiniere, nessuno grave.

16 anni fa l'attentato a Nassiriya
L’attentato del 10 novembre è avvenuto a pochi giorni dall’anniversario di quello nella base Maestrale di Nassirya, che è avvenuto il 12 novembre 2003. In quell’occasione persero la vita 19 italiani (12 carabinieri, 5 soldati e due civili).

In Iraq impegnati 1.100 militari italiani
I cinque militari italiani rimasti feriti in Iraq sono impegnati nella missione “Prima Parthica / Inherent Resolve”. È l’operazione della coalizione multinazionale contro lo Stato Islamico in Siria e in Iraq cui partecipano 79 paesi e cinque Organizzazioni internazionali. Il contributo italiano alla missione, iniziata il 14 ottobre 2014, prevede un impiego massimo di 1.100 militari, 305 mezzi terresti e 12 mezzi aerei.

Obiettivo addestrare le forze di sicurezza curde e irachene
La missione prevede in particolare l’addestramento delle forze di sicurezza curde e irachene - con il personale italiano dislocato tra Erbil, nel Kurdistan iracheno, e Baghdad - la ricognizione aerea con i droni e attività di rifornimento carburante in volo per i velivoli della coalizione. A Baghdad e a Kirkuk - dove c’è stato l’attentato - sono impegnati gli uomini delle forze speciali, appartenenti a tutte le forze armate italiane, che hanno il compito specifico di addestrate i militari iracheni del “Counter Terrorism Service” (Cts) e le forze speciali e di sicurezza curde. Nella capitale irachena sono poi dislocati altri 90 militari nell’ambito della “Police task force Iraq”, che ha il compito di addestrare i poliziotti iracheni che devono operare nelle zone liberate dall’Isis.

Per approfondire:
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