Ironia e competenza, così anche gli insegnanti conquistano il web
La classifica dell’Osservatorio Alkemy-Il Sole24Ore dedicata agli insegnanti diventati riferimento online. Una rosa di docenti che hanno scelto anche la rete per dialogare con gli studenti
di G.Coll.
3' di lettura
C’è un prof che in piena estate ha conquistato il cuore social di milioni di studenti con le sue lezioni di ripasso messe su TikTok. «Ho notato che l’estate stava passando senza che i ragazzi approfondissero le materie e ho lanciato un video per studiare, accompagnato dall’hashtag #RipassiamoInsieme». Così Sandro Marenco, 48enne savonese, professore di inglese e tedesco al liceo scientifico Galileo Galilei di Alessandria. Marenco è il social prof che guida la classifica italiana dell’Osservatorio Alkemy-Il Sole24Ore e dedicata agli insegnanti diventati riferimento online. Una rosa di docenti che hanno scelto anche la rete per dialogare con gli studenti.
«Parlo ai ragazzi con la loro lingua, facendo micro-lezioni di inglese e tedesco. Uso i social per prendermi in giro e per coinvolgere in modo divertente gli studenti, racconto con ironia le situazioni legate alla didattica a distanza, ma in realtà veicolo i valori per me intoccabili: nei video mi batto contro l’omofobia e il razzismo con messaggi basati su gentilezza e ascolto, ben consapevole anche del mio ruolo», precisa Marenco, che pubblica video-bignami di sessanta secondi che hanno registrato nel solo mese di agosto oltre 4 milioni di views.
«Spiego cose basilari e mi piace che i ragazzi possano trovare pillole di lingue straniere navigando le loro piattaforme preferite. In questi ultimi mesi ho notato una moltiplicazione di interesse da parte anche di altri insegnanti», dice Marenco, che su TikTok ha superato i 240mila follower per oltre 10 milioni di like, mentre su Instagram è seguito da oltre 13mila follower. «La chiave vincente è puntare sull’ascolto: io per esempio rispondo a tutti i ragazzi che mi scrivono», conclude Marenco.
Le posizioni della classifica portano l’attenzione su filosofia, letteratura, matematica. Al secondo posto svetta il notissimo Alessandro D’Avenia e al terzo Elia Bombardelli con le sue video-lezioni di matematica e gli esperimenti scientifici. Questo trentaduenne trentino docente di matematica e fisica al liceo Steam International di Rovereto è il prof con più di 200 videolezioni caricate su YouTube per 330mila iscritti al canale e oltre 60 milioni di views. «Con le scuole chiuse abbiamo sostituito le lezioni in classe con la didattica a distanza. I miei video nascono otto anni fa, ma quest’anno sono diventati ancora più centrali vista la situazione», afferma Bombardelli.
In classifica al quarto posto Luca Raina, docente di storia e geografia al Collegio e divulgatore digitale nelle scuole. In classifica seguono Enrico Galiano, Alessandro Bencivenni, Maestra Mary, Emanuela Pulvirenti, Sara&Smelly, Riccardo Puglisi.
«L’analisi dell’osservatorio si è focalizzata su profili social definibili come “influencer” sulla base di elementi quantitativi – tra questi la follower base e la generazione di engagement – gestiti da persone dichiaratamente attive nell’ambito dell’insegnamento scolastico. Abbiamo escluso profili sulla didattica esclusivamente online o divulgatori, scrittori, intellettuali», afferma Matteo Menin, Managing Director di Alkemy. L’influencer score come parametro della capacità del singolo personaggio di influenzare la propria audience sui diversi canali social, facendo leva sull’engagement generato dai contenuti pubblicati nel corso del 2020.
«L’analisi evidenzia l’esistenza di social-prof attivi professionalmente a tutti i livelli scolastici. I professori universitari o delle scuole secondarie tendono a proporre situazioni di vita scolastica che trovano riscontro in un’audience rappresentata dagli stessi studenti, mentre i docenti delle primarie propongono contenuti che tipicamente si allargano a genitori e altri insegnanti», precisa Menin.
Le storie dei top influencer della scuola raccontano il predominio di TikTok. «La presenza su questo social è funzionale al riferimento ad un target qui particolarmente attivo e, quando ben costruita come nel caso di Marenco, si dimostra uno strumento particolarmente efficace per veicolare i contenuti proposti. Per molti dei profili analizzati c’è un ridimensionamento della rilevanza di Instagram nell’esercizio dell’influenza a favore di canali come YouTube e Facebook.
Quella degli insegnanti sui social e della loro influenza resta un panorama molto acerbo in termini di formati e metodologie utilizzate e per questo particolarmente variegato: si passa da chi riesce a far presa sui target più giovani attraverso l’ironia e l’ideazione di mini-format creativi – è il caso di Marenco e dei suoi “studenti immaginari” – a chi affronta il tema della scuola da un punto di vista più istituzionale come Alessandro D’Avenia o ancora a chi veicola contenuti prettamente didattici come Elia Bombardelli», conclude Menin.
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