agricoltura green

Irrigazione a goccia, a Giulia Giuffrè il Nobel italiano della sostenibilità

Premiata come Sdg Pioneer la tecnologia di agricoltura sostenibile della Irritec: a luglio parteciperà alla competizione mondiale

di Elena Comelli

4' di lettura

L'agricoltura sostenibile e la forza trainante delle donne sono protagoniste quest'anno del Nobel italiano all'imprenditoria verde. Giulia Giuffrè, responsabile per la sostenibilità di Irritec - azienda siciliana leader negli impianti di irrigazione a goccia per il settore agricolo - è stata premiata oggi come Sdg Pioneer per l'anno 2020 dal Global Compact Network Italy, in occasione del forum di presentazione del Rapporto Eco Media 2020 di Pentapolis.

Il concorso rientra nella più ampia campagna globale per sensibilizzare gli attori economici sull'importanza di impegnarsi concretamente a livello locale per il raggiungimento degli obiettivi Onu dell'Agenda 2030, plasmando un nuovo spirito di responsabilità nel business.

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Come vincitrice del round nazionale, Giulia Giuffrè parteciperà - a partire da gennaio 2021 e insieme ad altri candidati da tutto il mondo - alla competizione globale per il titolo di Un Global Compact Sdg Pioneer 2020, che culminerà con la premiazione durante il Leaders Summit dell'UN Global Compact a luglio 2021.

In quest'anno così difficile, la campagna assume un significato ancor più rilevante per l'avanzamento degli obiettivi dell'Agenda 2030, considerando che restano appena dieci anni di tempo per arrivare all'obiettivo fame zero e che la pandemia di Covid-19 rischia di far compiere al mondo intero drammatici passi indietro.

Giulia Giuffrè, responsabile sostenibilità di Irritec

Ad essere premiato è l'impegno di Giuffrè per l'integrazione degli obiettivi Onu quale elemento strategico di una missione aziendale che è già di per se stessa sostenibile.

Irritec, fondata in Sicilia negli anni Settanta dal nonno e dal padre di Giuffrè, è tra i leader mondiali dell'irrigazione a goccia, metodo che permette di ridurre considerevolmente i consumi di acqua ed energia in agricoltura, rispondendo alle esigenze della crescente domanda alimentare.

«A partire dalle tecnologie di irrigazione inventate in Israele, abbiamo cercato delle applicazioni sempre più efficienti, visto che anche in Sicilia abbiamo grandi problemi di siccità, e man mano ci siamo evoluti con una serie di innovazioni che ci hanno portati a diventare il sesto player globale in questo mercato», spiega Giuffrè.

Con un fatturato di 200 milioni di dollari nel 2019, Irritec ha 12 stabilimenti e circa 800 collaboratori in tutto il mondo, dedicati ad assistere gli agricoltori nella scelta, progettazione, installazione e utilizzo dei sistemi di irrigazione più appropriati sui loro terreni.

D'innovazione in innovazione, tutte brevettate, Irritec ha lanciato l'anno scorso un'ala gocciolante con la superficie filtrante più estesa al mondo, per rispondere anche alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo, dove la scarsità di risorse porta ad usare anche acque molto sporche e difficili da filtrare.

Un altro fronte su cui Irritec è all'avanguardia è il riciclo dei materiali: ad oggi i suoi sistemi sono realizzati con il 20% di plastica riciclata, ma l'obiettivo è arrivare al 50%. «Lavoriamo a fianco di chi cura le piante, affinché ogni goccia sia impiegata al meglio, evitando così lo spreco di risorse, per sostenere la tutela del pianeta e il miglioramento della qualità di vita degli agricoltori. Per questo, abbiamo adottato un modello di business sostenibile, che interessa tutto il ciclo di vita dei nostri prodotti: dal design con ridotto impatto ambientale a processi di produzione a zero scarti, dallo studio di sistemi di irrigazione sostenibili fino al corretto smaltimento dei prodotti nei campi a fine ciclo», precisa Giuffrè.

In questa direzione, l'azienda ha lanciato nel 2015 Green Fields, un progetto che incoraggia con dei premi gli agricoltori a smaltire correttamente i prodotti in plastica dopo l'uso, assicurandone una seconda vita.

Nel suo impegno per l'agricoltura sostenibile nel mondo, Giuffré ha coordinato in prima persone il progetto Agri-Lab: un “laboratorio itinerante” pensato per i Paesi in via di sviluppo, che ha come obiettivo promuovere la cultura del risparmio idrico in agricoltura.

Per questo progetto pilota è stato scelto un kit di irrigazione contenuto in una scatola, che può essere facilmente spedito e installato anche da non esperti, con l'obiettivo di sostenere i piccoli e nuovi agricoltori. Abbracciare l'irrigazione efficiente significa per queste persone poter trarre sostentamento dal proprio lavoro nei campi e avere anche la possibilità di un futuro più redditizio.

Fungendo da progetto pilota, Agri-Lab mira a formare futuri esperti di irrigazione in Africa, con particolare attenzione al Senegal e l'Etiopia.«Ispirati da una missione che ha radici profonde, attraverso l'irrigazione di precisione scendiamo in campo per un ecosistema virtuoso, condividendo un modello di agricoltura sostenibile. Il nostro impegno ci ha portato ad aderire al programma Global Compact delle Nazioni Unite, che ci permette di essere parte di un network internazionale con il quale condividiamo esperienze e progettualità», ha detto Giuffrè nell'accogliere il premio di Sdg Pioneer 2020.

Le ha fatto eco Marco Frey, presidente del Global Compact Network Italia: «Anche quest'anno una giovane donna si distingue per l'impegno e l'energia che dedica, insieme alla sua azienda, al perseguimento dell'Agenda 2030 ed in particolare nella gestione efficiente delle risorse idriche, che sappiamo essere una delle principali sfide che siamo chiamati ad affrontare, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. Ci auguriamo che questo riconoscimento le dia ancora più motivazioni per diffondere in Italia e nel Mondo la cultura dell'innovazione sostenibile, con prodotti sempre più efficienti, durevoli e circolari».

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