Israele, alta tensione sulla Striscia di Gaza: almeno 2 morti in attacco a Gaza City
Prosegue il lancio di razzi incrociato. L’Unione europea chiede un immediato cessate il fuoco
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Almeno 2 morti e diversi feriti: questo il bilancio provvisorio - secondo l’agenzia Wafa - di un attacco israeliano con un drone ad un appartamento nel rione di Al-Nasr, a Gaza City. Secondo alcune informazioni locali non confermate al momento, uno dei due morti sarebbe un alto comandante della Jihad islamica.
Fallisce per ora la mediazione egiziana e il conflitto a Gaza non si ferma. Anzi: i razzi dalla Striscia su Israele e gli attacchi aerei sull’enclave palestinese si susseguono con maggiore intensità e continuano a mietere vittime. Lo Stato ebraico ha registrato giovedì il suo primo morto, un civile ucciso da un razzo mentre era in casa. Altre cinque persone sono rimaste ferite. Nel sud del Paese, l’area più colpita da razzi e colpi di mortaio, i feriti sono nove. A Gaza, dall’inizio delle ostilità, i morti sono 28 tra miliziani della Jihad islamica e civili, comprese donne e minori. L’Unione Europea chiede un cessate il fuoco immediato.
Ripreso lancio razzi contro Israele, che abbandona i colloqui
È ripreso il lancio di razzi, circa 15, da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia dopo una pausa di quasi 13 ore. Uno di questi - secondo il portavoce delle comunità di confine - è caduto su una serra ma senza procurare vittime. Gli altri - secondo la stessa fonte - o sono stati intercettati dall’Iron o Dome o sono caduti in zone aperte. L’ultimo lancio dalla Striscia risale alle 22 (ora locale) di ieri sera.
L’aviazione israeliana - dopo i lanci da Gaza - ha ripreso gli attacchi alle postazioni della Jihad islamica nella Striscia, come ha fatto sapere il portavoce militare. Dopo i nuovi lanci della Jihad da Gaza, Israele ha lasciato i colloqui indiretti per un cessate il fuoco: lo ha annunciato un alto esponente israeliano, citato dai media secondo cui al termine di consultazioni è stato deciso di abbandonare i colloqui indiretti mediati dall’Egitto.
I comandanti militari della Jihad sono l’obiettivo dichiarato dall’esercito israeliano in quanto ritenuti responsabili degli oltre 100 razzi sparati su Israele a inizio maggio dopo la morte in carcere, in sciopero della fame, del leader della fazione Khader Adnan. Finora sono cinque quelli uccisi da Israele, due dei quali giovedì. Sono Ali Ghali, comandante di un’unità di lancio dei razzi, ucciso a Khan Younis e Ahmed Abu Daka, vice comandante dell’unità missilistica della Jihad, colpito in una palazzina sempre a Khan Yunis, nel sud della Striscia.
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