Hamas lancia attacco contro Israele: almeno 40 morti, 740 feriti. Possibili ostaggi tra i civili. Netanyahu: siamo in guerra
Durissima risposta dello Stato ebraico dopo l’attacco con migliaia di razzi da parte di Hamas. Il bilancio dei raid israeliani condotti sulla Striscia di Gaza è di 161 morti e oltre 900 feriti
I punti chiave
- Israele lancia l’Operazione Spade di ferro
- Possibili ostaggi vicino Gaza
- Netanyahu: a breve incontro con i responsabili della sicurezza
- Residenti intorno alla Striscia di Gaza chiusi in casa
- Il bilancio delle vittime
- I video sui social media: “Dio è grande”
- Italia: “Sosteniamo Israele”
- Ambasciatore Barbanti: “I nostri connazionali stanno bene”
- Le reazioni internazionali
- Egitto e Turchia: “Massima moderazione, evitare escalation”
- La possibile mano dell’Iran dietro l’attacco
11' di lettura
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato “lo stato di allerta di guerra” entro un raggio di 80 chilometri dalla Striscia di Gaza. A partire dalle ore 7:00 di oggi, 7 ottobre, il comandante militare del gruppo palestinese Hamas, Mohammad Deif, ha infatti iniziato l’operazione militare ’Alluvione al-Aqsa’, con l’obiettivo di porre fine alle violazioni” israeliane (“la profanazione dei luoghi santi a Gerusalemme” e il costante rifiuto da parte di Israele di “liberare i nostri prigionieri”), scaricando centinaia di razzi e missili sulle città nel Sud e nel centro del Paese e infiltrando terroristi nel territorio. “Oggi è il giorno della grande rivoluzione”, ha detto Deif, definendo così gli attacchi con “5mila razzi lanciati su Israele”. Il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, ha affermato che il popolo palestinese ha il diritto di difendersi dal “terrore dei coloni e delle truppe di occupazione”.
Israele “attraversa un momento molto difficile”, ma “possiamo sconfiggere tutti coloro che vogliono farci del male”, ha detto il Presidente israeliano, Isaac Herzog. “Lo Stato di Israele sta affrontando un momento molto difficile - ha scritto sul social network X - Voglio dare forza ai comandanti e ai soldati delle Idf e a tutte le forze di sicurezza e ai servizi di soccorso. Mando il mio incoraggiamento e la mia forza a tutti gli abitanti di Israele che sono sotto attacco”. “Gli israeliani in tutto il Paese – durante lo Shabbat e la festa di Simchat Torah – questa mattina si sono svegliati con le sirene che suonavano e Hamas che lanciava razzi contro di loro da Gaza. Ci difenderemo”, hanno annunciato le forze di difesa israeliane (Idf). Per Gallant, “Hamas ha commesso un grave errore questa mattina. Lo Stato di Israele vincerà questa guerra”. Intanto, decine di aerei stanno attaccando Hamas a Gaza.
Israele lancia l’Operazione Spade di ferro
L’esercito israeliano ha richiamato in servizio decine di migliaia di riservisti, secondo quanto ha appreso la televisione pubblica Kan. Si tratta, secondo l’emittente, dell’inizio della ’Operazione Spade di ferro’. L’esercito ha confermato il lancio di almeno 2200 razzi da Gaza. “Sono in corso combattimenti in sette località di Israele’’, ha aggiornato la emittente.
Possibili ostaggi vicino Gaza
Secondo notizie dei media - ma non confermate ufficialmente - miliziani di Hamas infiltrati nel sud di Israele avrebbero preso in ostaggio “almeno 35 civili israeliani”. In particolare - secondo Haaretz - nella cittadina di Ofakim, a ridosso della Striscia di Gaza. Secondo il quotidiano, a Sderot i miliziani di Hamas sarebbero entrati nella locale stazione di polizia. La Jihad Islamica, in base a quanto riferisce la Bbc, afferma che suoi combattenti avrebbero catturato “molti” soldati israeliani. Su Telegram un portavoce che si presenta come Abu Hamza afferma: “Confermiamo nelle Brigate al-Quds che in questo momento, grazie a Dio, abbiamo molti soldati (israeliani) prigionieri nelle nostre mani”. In precedenza i miliziani della Jihad islamica (le Brigate al-Quds sono il braccio armato del gruppo) avevano fatto sapere di essersi uniti a Hamas nell’attacco lanciato questa mattina contro Israele.
Netanyahu: Israele esigerà un “prezzo enorme” da Hamas
Il premier isreaeliano Benyamin Netanyahu, al termine di una riunione del Gabinetto di sicurezza convocato a metà giornata ha dichiarato che Israele esigerà un “prezzo enorme” da Hamas, anche nella Striscia di Gaza, in risposta all’infiltrazione terroristica senza precedenti delle ultime ore. Il primo obiettivo di Israele, ha aggiunto, è “ripulire l’area” dai militanti e riprendere il controllo delle comunità meridionali attaccate. Poi ha invitato la nazione a mantenere la calma e a unirsi “per raggiungere il nostro obiettivo più alto: la vittoria nella guerra”. Tra gli obiettivi a breve termine indicati dal premier anche quello di “rafforzare gli altri fronti perchè nessuno compia l’errore di associarsi a questa guerra”.
“Questa mattina presto i terroristi armati di Hamas si sono infiltrati nelle comunità israeliane e hanno iniziato ad andare casa per casa e ad uccidere israeliani innocenti”. Lo ha scritto in una nota il ministero degli Esteri israeliano. “Alcune immagini sono così inquietanti che non possiamo nemmeno condividerle”, ha dichiarato ancora il ministero degli Esteri israeliano, che ha postato un video su X. “Adotteremo ogni misura per proteggere i nostri cittadini e prendere di mira coloro che li vogliono colpire”, ha aggiunto il ministero. I militanti della Jihad islamica si sono uniti ad Hamas nell’attacco. A riferirlo, il gruppo di resistenza islamica, secondo quanto sostengono i media dello Stato ebraico.
Residenti intorno alla Striscia di Gaza chiusi in casa
Lo stato di emergenza di guerra consente al Comando militare del Fronte Interno israeliano di limitare gli assembramenti e chiudere le aree. La zona comprende le principali città di Tel Aviv e Beersheba. A tutti i residenti nelle aree attorno alla Striscia è stato chiesto di rimanere chiusi in casa. L’esercito israeliano afferma di star colpendo obiettivi nella Striscia di Gaza, mentre le sirene dei raid aerei, fin dalle prime ore del mattina, hanno iniziato a suonare a Gerusalemme: un eventuale attacco alla capitale sarebbe considerato una grave escalation. Nel frattempo, sono state sospese tutte le proteste previste questa sera contro la riforma giudiziaria in ogni parte del Paese e i vigili del fuoco e i servizi di soccorso israeliani affermano di aver alzato il livello di allerta al massimo livello.
Il bilancio delle vittime
Inizia la conta dei feriti e dei caduti. Sono almeno 40 gli israeliani uccisi, con altre 740 persone ferite a seguito degli attacchi missilistici di Hamas. Lo riferisce il canale di notizie israeliano N12, come riporta Times of Israel. Al momento non ci sono ancora conferme ufficiali. I servizi di emergenza israeliani avevano confermato in precedenza di 22 morti e 545 feriti. E’ invece di 161 morti e 931 feriti il bilancio dei raid israeliani condotti sulla Striscia di Gaza in risposta all’attacco di Hamas contro lo Stato ebraico. Lo ha reso noto il ministero della Sanità dell’enclave palestinese. In queste cifre - fanno notare fonti di Gaza - sono inclusi anche i membri dei ’commando’ di Hamas penetrati in Israele, uccisi in combattimenti con l’esercito israeliano. La polizia ha fatto sapere che “sono circa 60 i terroristi di Hamas penetrati in 14 luoghi di Israele” lungo il confine con Gaza, mentre fonti non confermate riportano che i miliziani armati palestinesi avrebbero preso il controllo di tre kibbuz.
I video sui social media: “Dio è grande”
I social network sono invasi da video su quanto sta accadendo, di cui ancora però non è chiara l’autenticità. Alcuni mostrano quelli che sembrerebbero essere uomini armati palestinesi in uniforme all’interno della città di confine israeliana di Sderot. In un altro, proveniente da Gaza, si vede quello che sembrerebbe il corpo senza vita di un soldato israeliano calpestato da una folla inferocita che grida “Dio è grande”. In un altro ancora, militanti palestinesi trascinano via un soldato israeliano vivo su una motocicletta. Da alcune riprese, poi, si vede una folla di palestinesi che ballano intorno e sopra un carro armato israeliano in fiamme. “I cittadini di Israele sono sotto un massiccio attacco di missili provenienti da Gaza, e da parte di terroristi armati di Hamas infiltratisi nelle città israeliane. Questo è il momento per i nostri amici di mostrare solidarietà”, ha affermato su X l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar.
Italia: “Sosteniamo Israele”
“Il Governo condanna con la massima fermezza gli attacchi a Israele. Sono a rischio la vita delle persone, la sicurezza della regione e la ripresa di qualsiasi processo politico. Hamas cessi subito questa barbara violenza. Sosteniamo il diritto di Israele ad esistere e difendersi”. Così scrive il vice premier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, su X. “L’attacco improvviso e su larga scala contro Israele delle ultime ore è un’operazione barbara e da condannare subito, da tutti e senza esitazioni. Siamo con il popolo di Israele in queste ore difficili. Auspichiamo una fine delle ostilità immediata, ma è evidente che di fronte a tale aggressione gli israeliani hanno intanto il diritto di difendersi, di tutelare i propri civili”, ha dichiarato Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia e Responsabile dei Dipartimenti del partito.
“Sconcerto e grande preoccupazione per quanto sta accadendo in Israele, bersaglio di un terribile e ingiustificato attacco su vasta scala. Esprimo solidarietà e completa vicinanza all’intero popolo e allo Stato di Israele. Tutti condannino fermamente, senza esitazione alcuna. Siamo e saremo al loro fianco”, ha fatto sapere il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Allarme, dolore e sconcerto per la pioggia di attacchi terroristici scagliati da Gaza contro Israele e rivendicati da Hamas. Cordoglio per tutte le vittime innocenti. Urge una mobilitazione della Comunità internazionale per fermare l’escalation di terrore e violenza”, ha scritto su X Giuseppe Provenzano, responsabile Esteri della segreteria del Partito Democratico. “Solidarietà al popolo e alle istituzioni israeliane per il pesante attacco terroristico subito. Ferma condanna per il criminoso gesto di Hamas: auspichiamo che si utilizzino tutti gli strumenti diplomatici a disposizione per fermare l’aggressione il prima possibile”, ha ribadito Carlo Calenda, leader di Azione, in una nota.
Ambasciatore Barbanti: “I nostri connazionali stanno bene”
“Stiamo seguendo la situazione e stiamo assistendo i nostri connazionali che possono aver bisogno di assistenza. Quello che stiamo vedendo è molto grave. Stiamo seguendo gli avvenimenti. La rete è stata attivata e per il momento tutti i nostri connazionali stanno bene”. Così Sergio Barbanti, Ambasciatore d’Italia in Israele, a margine di ComoLake2023 - Next Generation Innovations in corso a Cernobbio (Como). “Tutti gli italiani in Israele sono stati contattati, sono circa 18mila quelli che vivono in Israele e alcuni hanno anche doppio passaporto, sono 250 che sono temporaneamente in Israele e ci sono una ventina di italiani nella Striscia di Gaza’’. Così Antonio Tajani a Matera, a margine di una visita allo stabilimento Mermec Ferrosud, nella zona industriale di Jesce. ’’La nostra unità di crisi, l’Ambasciata italiana a Tel Aviv ed il consolato d’Italia a Gerusalemme stanno seguendo minuto per minuto l’evolversi della situazione - ha aggiunto - e stanno invitando alla prudenza tutti i cittadini italiani che sono lì, quelli che vivono in Israele sanno quello che devono fare e ci siamo concentrati soprattutto su quelli che non vivono in Israele. Tutti quanti hanno ricevuto dei messaggi’’.
Le reazioni internazionali
Non si sono fatte attendere le manifestazioni di solidarietà a Isreaele da parte della comunità internazionale.
Gli Stati Uniti, storico alleato dello Stato di Israele, condannano “inequivocabilmente gli attacchi non provocati dei terroristi di Hamas contro i civili israeliani”. Così la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, secondo cui “non c’è mai alcuna giustificazione per il terrorismo. Siamo fermamente al fianco del governo e del popolo israeliano ed esprimiamo le nostre condoglianze per le vite israeliane perse in questi attacchi”.
“Il Regno Unito condanna inequivocabilmente gli orribili attacchi di Hamas contro i civili israeliani. Il Regno Unito sosterrà sempre il diritto di Israele a difendersi”, ha detto invece il ministro degli Esteri James Cleverly. “Sono scioccato dagli attacchi di questa mattina da parte dei terroristi di Hamas contro cittadini israeliani. Israele ha il diritto assoluto di difendersi. Siamo in contatto con le autorità israeliane e i cittadini britannici in Israele dovrebbero seguire i consigli di viaggio”, ha fatto eco al ministro il premier britannico Rishi Sunak.
“La Francia condanna con la massima fermezza gli attacchi terroristici in corso contro Israele e il suo popolo. Esprime la sua piena solidarietà a Israele e alle vittime di questi attacchi. Ribadisce il suo rifiuto assoluto del terrorismo e il suo attaccamento alla sicurezza di Israele”, ha scritto in una nota il ministero degli Esteri francese. Solidarietà anche dalla Germania. Il ministro degli Esteri tedesco ha infatti condannato fortemente gli attacchi terroristici di Gaza, ribadendo il diritto di Israele a “proteggersi dal terrore”.
Il sostegno allo Stato ebraico arriva anche dall’Unione europea. “Condanno con forza gli attacchi indiscriminati lanciati questa mattina contro Israele e la sua popolazione portando terrore e violenza per cittadini innocenti”, ha scritto su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Il mio pensiero va a tutte le vittime - ha aggiunto - L’Ue è solidale con il popolo israeliano in questo momento orribile”.
L’Ucraina si è aggiunta al coro di chi ha espresso solidarietà a Israele: “L’Ucraina condanna fermamente gli attacchi terroristici in corso contro Israele, compresi i razzi contro la popolazione civile di Gerusalemme e Tel Aviv. Esprimiamo il nostro sostegno a Israele nel suo diritto di difendere se stesso e il suo popolo”, ha dichiarato il ministero degli Esteri sui social media.
La Russia, in contatto con le autorità israeliane, palestinesi e dei Paesi arabi, invita le parti in conflitto a cessare il fuoco. Lo ha dichiarato alla Tass il rappresentante speciale del presidente russo per il Medio Oriente e i paesi africani e viceministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov. “Si tratta di una ricaduta di un conflitto che dura da 75 anni. Mosca è in contatto con tutte le parti, compresi i Paesi arabi. Chiediamo un cessate il fuoco immediato e la pace”, ha detto, commentando l’aggravarsi del conflitto israelo-palestinese.
Egitto e Turchia: “Massima moderazione, evitare escalation”
L’Egitto, intanto, “mette in guardia” da “conseguenze gravi derivanti dall’escalation in corso” dopo la raffica di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza contro Israele, le parole arrivate da Hamas e la risposta delle forze israeliane che hanno avviato un’operazione contro obiettivi del movimento nell’enclave palestinese. Una nota del ministero degli Esteri del Cairo riportata dai media egiziani invita alla “massima moderazione” e chiede di “evitare di esporre i civili a ulteriori rischi”. Anche il presidente turco, Tayyip Erdogan, ha invitato israeliani e palestinesi ad agire con moderazione e ad astenersi da atti ostili che potrebbero esacerbare la situazione. “Chiediamo moderazione a tutti i partiti”, ha detto Erdogan al congresso del partito AK al governo ad Ankara. “Devono astenersi da atti aggressivi”, ha detto.
Jihad islamica palestinese in Libano: “Giornata storica”
A Beirut, capitale del Libano, Paese governato da una coalizione politica di cui fa parte il partito armato filo-iraniano Hezbollah, alcune decine di persone hanno festeggiato in strada l’offensiva di Hamas. Analoga manifestazione di solidarietà è stata espressa nel sud del Libano, da una serie di pescherecci che sono salpati dal porto di Sidone, 40 km a sud di Beirut, sventolando bandiere palestinesi in sostegno dell’offensiva di Hamas. “Oggi è una giornata storica”, ha esultato un dirigente della Jihad islamica palestinese in Libano, commentando la notizia dell’attacco a Israele. “La resistenza (palestinese) è passata dalla difensiva all’offensiva”, ha spiegato Shakib al Ayni parlando al quotidiano libanese L’Orient-Le Jour.
La possibile mano dell’Iran dietro l’attacco
Un’azione orchestrata dall’Iran - pronta a schierarsi con i combattenti palestinesi “fino alla liberazione della Palestina e di Gerusalemme” - che ora rischia di degenerare ulteriormente con l’apertura di un fronte tra Israele e il Libano. Questal’interpretazione dei fatti che Morris Mottale, professore di politica internazionale e sicurezza alla Franklin University di Lugano, fornisce dell’attacco su larga scala di Hamas contro Israele. “Bisogna riconoscere che gli iraniani hanno organizzato l’attacco, è nel loro interesse”, spiega Mottale in un’intervista all’Adnkronos, nella quale evidenzia come i politici della Repubblica islamica siano “astuti” e pronti a sacrificare sull’altare della guerra allo Stato ebraico “fino all’ultimo arabo, fino all’ultimo palestinese” oltre ad avere “un interesse strategico nel distruggere Israele perché lo delegittima” agli occhi dei Paesi arabi che vogliono far la pace con Tel Aviv. Recentemente, ricorda Mottale, il comandante militare di Hamas, Mohammad Deif, è stato a Teheran. Inoltre, evidenzia, la guerra a Gaza distoglie anche l’attenzione degli occidentali dai problemi interni dell’Iran, dalla repressione delle proteste agli abusi contro le donne. Insomma per i mullah, forti anche dell’alleanza con Cina e Russia, quanto accade a Gaza apre scenari “vincenti sotto tutti i punti di vista”.
“Ora è possibile che possa aprirsi anche un fronte nel nord Israele con Hezbollah, dal momento che il Libano è un ’satellite’ della Repubblica islamica. Molti si aspettano che cominci una guerra anche con il Paese dei cedri”, ritiene Mottale, secondo cui non è un caso che Israele bombardi “ogni settimana” obiettivi militari in Siria: lo scopo è quello di fermare le forniture di armi che dall’Iran, attraverso il Paese di Assad, arrivano in Libano a Hezbollah, movimento sciita alleato di Teheran. Secondo Mottale, l’attacco sferrato questa mattina dalla Striscia di Gaza potrebbe essere anche la pietra tombale sul processo di normalizzazione in corso tra Israele e l’Arabia Saudita. “Dopo quanto accaduto - spiega - Israele sarà costretto a combattere i palestinesi nella Striscia di Gaza ed i sauditi saranno costretti a interrompere il processo di pace”. Il professore conclude sostenendo che la guerra si fermerà quando Hamas e Hezbollah, che sono “organizzazione paramafiose”, riceveranno soldi. Si tratta di una sorta di “corruzione”, conclude.
L’attacco a 50 anni dalla guerra dello Yom Kippur
L’attacco a sorpresa di Hamas a Israele scattato all’alba di sabato 7 settembre avviene esattamente 50 anni dopo la guerra dello Yom Kippur. Era il 6 ottobre 1973 quando una coalizione di stati arabi guidata da Egitto e Siria lanciò un attacco a sorpresa nel giorno più sacro del calendario ebraico, lo Yom Kippur. Gli israeliani si trovarono inizialmente in difficoltà, ma poi respinsero i siriani e penetrarono in Egitto. Il conflitto si concluse il 25 ottobre con un cessate il fuoco. Il calendario religioso ebraico è lunare e quest’anno lo Yom Kippur è stato celebrato dal tramonto del 25 settembre a quello del 25 settembre. L’attacco di Hamas è però scattato durante lo shabbat, il giorno del riposo ebraico. E mentre gli israeliani, come 50 anni fa, si stringono per respingere l’attacco, c’è chi si chiede come abbiano potuto le autorità farsi prendere di sorpresa. “Tutta Israele si chiede: dov’è l’Idf (l’esercito ndr), dov’è la polizia, dov’è la sicurezza?”, ha detto Eli Maron, ex capo della marina israeliana, intervistato da Channel 12. Un altro attacco dopo un “fallimento di intelligence”, ha aggiunto Amos Yadin, ex capo dei servizi israeliani, secondo quanto scrive Times of Israel.
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