Israele sotto attacco anche cyber: sotto tiro infrastrutture strategiche
Mentre Hamas lanciava i missili due gruppi di cybercriminali filopalestinesi e due gruppi filorussi hanno attaccato aziende energetiche, media e non solo
di Nino Amadore
I punti chiave
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Da una parte l’attacco missilistico di Hamas, dall’altra l’attacco cybercrime agli asset strategici di Israele. C’è un’altra guerra che si combatte in queste ore, tutta sulle reti, e mette in allerta tutte le strutture di sicurezza. In questo scenario di guerra la Sicilia è un avamposto e un possibile bersaglio. Anche (e soprattutto) di questo si è parlato a Palermo nell’ambito del Cybersecurity Forum, organizzato da Fortinet (leader globale nella cybersecurity che promuove la convergenza tra networking e sicurezza) con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dello Stato Maggiore della Difesa e della Regione siciliana.
Colpiti in Israele aziende elettriche, media e siti governativi
Ed è in questo contesto che Aldo Di Mattia, senior manager systems engineering public administration Fortinet Italy ha raccontato ai giornalisti lo stato delle cose sul fronte del nuovo conflitto tra palestinesi e israeliani: «Oggi abbiamo un altro conflitto molto importante con l’attacco di Hamas ad Israele e contemporaneamente ci sono stati diversi attacchi cyber. Per alcuni di questi, siamo riusciti a capire da dove sono arrivati. Sono due società, due gruppi criminali filopalestinesi e due filorussi che hanno attaccato siti governativi israeliani e l’applicazione che fornisce informazioni ai cittadini sul lancio di missili per allertare sui momenti di attacco, verso due aziende di produzione e distribuzione di elettricità e verso i media. Israele, da una parte è stata colpita dai missili e dall’altra da attacchi di cybercrime». Ormai è una costante: è già avvenuto nell’ambito del conflitto Russia-Ucraina. «Con l’invasione della Russia in Ucraina – ha aggiunto Di Mattia – sono stati sferrati tantissimi attacchi di tipo cyber, molti di questi sono usciti dal territorio e sono atterrati nelle nazioni circostanti tra cui l’Italia, ma in particolar modo la Germania che ha avuto difficoltà nella produzione di energia elettrica data dall’eolico». Per quanto riguarda la sicurezza dei sistemi e delle reti in Italia, «ci sono investimenti importanti in atto, ma non bastano – ha spiegato Di Mattia – perché investiamo poco in termini di Pil, rispetto alle altre nazioni più ricche al mondo e dobbiamo aumentare la spesa, anche se stiamo perfezionando i sistemi di sicurezza e delle infrastrutture critiche».
La Sicilia strategica per la cybersecurity
E questo è un nodo fondamentale, soprattutto per la Sicilia: «Riteniamo che la Sicilia meriti attenzione e supporto. In primis come tutte le amministrazioni che si accingono ad avviare un processo di trasformazione digitale riteniamo che la cybersecurity debba essere presente dal primo momento – spiega Massimo Palermo, country manager Italy&Malta Fortinet –. Poi, cosa ancora più importante, la Sicilia nell’attuale contesto geopolitico è più che mai uno snodo nevralgico per l’Italia. In Sicilia si trovano alcune delle più importanti infrastrutture critiche (comunicazioni satellitari, comunicazioni con i cavi sottomarini, gasdotti e oleodotti). E’ un crocevia importantissimo tra l’America, Medio Oriente e Asia».
Le risorse del Pnrr e il monitoraggio sulla spesa
Le risorse intanto ci sono. Il governo nazionale ha stanziato 623 milioni di euro nell’ambito del Pnrr. L’obiettivo è quello di rafforzare l’ecosistema digitale potenziando i servizi di gestione della minaccia cyber. Ma la strada è lunga e in salita. Sull’impiego dei fondi del Pnrr per fronteggiare gli attacchi e proteggere i dati sensibili nel corso dell’incontro è in corso un’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della spesa sulla cybersecurity da parte della commissione Difesa della Camera dei deputati di cui è presidente Nino Minardo.
Schifani:«Regione siciliana investirà 26 milioni»
Per quanto riguarda la Sicilia e le strutture regionali il presidente Renato Schifani ha annunciato l’investimento di 23 milioni:«La sicurezza nella Pubblica amministrazione significa sicurezza dei cittadini – ha detto Schifani –. C’è un impegno condiviso da tutte le forze del sistema Paese e anche la Regione farà la propria parte utilizzando il fondo di 26 milioni del “Pon legalità” che il ministero dell’Interno ci ha consentito di spendere nel successivo anno, anziché perderlo. E questo ci dà una forte spinta. Lavoreremo per fare in modo che la digitalizzazione del nostro sistema vada sempre più avanti in modo tale che la sicurezza sia maggiore. Non possiamo distrarci su questi temi, anche perché la delinquenza ormai si muove su chiavi più sofisticate del sistema, per poterlo aggredire».
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