Istat: economia italiana in difficoltà, cosa ci aspetta nei prossimi mesi?
Nella nota mensile di ottobre l’Istat ricorda che l’indice di fiducia dei consumatori, a settembre, si è ridotto per la terza volta consecutiva, toccando il valore più basso dallo scorso giugno
I punti chiave
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«I risultati delle inchieste di famiglie e imprese suggeriscono che la fase di debolezza dell’economia italiana potrebbe proseguire nei prossimi mesi. L’indice di fiducia dei consumatori, a settembre, si è ridotto per la terza volta consecutiva, toccando il valore più basso dallo scorso giugno». Lo scrive l’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia.
Fiducia in calo in tutti i settori, a parte le costruzioni
Per l’Istat «si evidenzia un deciso peggioramento dei giudizi sulla situazione economica generale, un aumento delle attese sulla disoccupazione e un miglioramento delle valutazioni attinenti la situazione finanziaria delle famiglie. Anche l’indice del clima di fiducia delle imprese - prosegue l’Istituto - ha fornito indicazioni negative, registrando un calo che segue quello leggermente più marcato di agosto. La diminuzione della fiducia è stata estesa a tutti i settori di attività, con l’eccezione delle costruzioni in cui i giudizi sugli ordini/piani di costruzioni sono stati positivi mentre le aspettative sull’occupazione presso l’azienda hanno mostrato una dinamica negativa».
Propensione al risparmio in calo
Dal lato dell’offerta, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è cresciuto ad agosto dello 0,2% rispetto al periodo precedente e nella media giugno-agosto è aumentato dello 0,4%. L’incremento medio della spesa per consumi finali delle famiglie nel secondo trimestre, a fronte di una sostanziale stabilità del reddito disponibile, si è accompagnato a un calo della propensione al risparmio, già da diversi trimestri inferiore ai livelli pre-Covid.
Inflazione in flessione a settembre
L’Istat ricorda che le stime provvisorie di settembre hanno confermato il proseguimento del processo di riduzione dell’inflazione. La variazione tendenziale dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) è stata 5,3%, in marginale calo rispetto al mese precedente (5,4%). Il dato sintetizza un diffuso rallentamento della crescita dei prezzi, particolarmente marcato per i beni alimentari (da +9,7% a + 8,6%) e per i durevoli (da +4,6% a +4%), compensato solo in parte dall’accelerazione dei listini degli energetici non regolamentati (da 5,7% a 7,6%) a causa dell’aumento dei prezzi dei carburanti, e dei servizi relativi ai trasporti (da +1,2% a +3,8%).
Bankitalia: peggiorate valutazioni imprese su economia
In questo quadro le valutazioni delle imprese italiane sulla situazione economica del Paese e le attese sulle proprie condizioni operative sono «significativamente peggiorate». Emerge da un’indagine Bankitalia condotta tra il 23 agosto e il 13 settembre 2023 presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti. Le condizioni sono peggiorate «rispetto a quelle rilevate nel trimestre precedente, sebbene le difficoltà legate al costo dei beni energetici si siano ulteriormente attenuate». La dinamica della domanda complessiva «si è deteriorata, risentendo del calo della componente estera per la prima volta dalla fine del 2020».
Ad agosto tassi sui mutui salgono al 4,67%
Ad agosto i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (tasso annuale effettivo globale, Taeg) si sono collocati al 4,67 per cento, in rialzo rispetto al 4,58 di luglio. Lo comunica Bankitalia nella serie Banche e moneta. La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 27 per cento (come nel mese precedente), precisa via Nazionale. Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,63 per cento (10,48 nel mese precedente).
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