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Fiducia famiglie e imprese in calo: rallentamento dell’economia italiana

La Nota mensile dell’Istituto di Statistica: nella manifattura riduzione meno marcata

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2' di lettura

A ottobre, la fiducia di famiglie e imprese ha continuato a calare, suggerendo che l’economia italiana potrebbe rallentare nei prossimi mesi. La fiducia dei consumatori si è ridotta per il quarto mese consecutivo, raggiungendo il valore più basso da gennaio, con un generale peggioramento di tutte le componenti dell’indicatore ad eccezione delle aspettative sulla disoccupazione e dei giudizi sulla situazione economica familiare. Lo scrive l’Istat nella nota mensile sull’economia italiana. L’indice del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un calo in tutti i settori economici ad eccezione di quello delle costruzioni in cui sono migliorare tutte le componenti. Nella manifattura è stata rilevata una riduzione meno marcata rispetto a quella dei servizi di mercato con un peggioramento dei giudizi sugli ordini, un aumento delle attese sulla produzione e un giudizio di lieve decumulo delle scorte.

Prospettive internazionali economiche molto incerte

In quadro più ampio le prospettive economiche internazionali restano molto incerte, condizionate dall’acuirsi delle tensioni geo-politiche e dalle condizioni finanziarie sfavorevoli per famiglie e imprese. La discesa generalizzata dell’inflazione ha riflesso principalmente il calo delle quotazioni delle materie prime energetiche rispetto ai picchi dello scorso anno, mentre l’inflazione di fondo nelle maggiori economie sta seguendo un percorso di rientro più graduale.

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Variazione acquisita crescita Pil per il 2023 pari a 0,7%

Nel terzo trimestre, il Pil italiano è stato, in base alla stima preliminare, stabile rispetto ai tre mesi precedenti, registrando un risultato migliore della Germania ma peggiore rispetto a quello di Francia e Spagna. La variazione acquisita della crescita del Pil per il 2023 è pari a 0,7%. Dal lato dell’offerta, l’indice destagionalizzato della produzione del settore manifatturiero a settembre è rimasto invariato dopo il lieve incremento di agosto. Nella media del terzo trimestre, la produzione ha registrato un aumento dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

Buona tenuta del mercato del lavoro

Il mercato del lavoro continua a mostrare una buona tenuta nonostante la debolezza congiunturale. A settembre, sono aumentati rispetto ad agosto gli occupati e i disoccupati mentre gli inattivi sono diminuiti. La crescita tendenziale dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) si è collocata in ottobre al di sotto del 2%. Tale dinamica è risultata di un punto inferiore alla media dell’area euro per effetto della più forte discesa dei listini dei beni energetici in Italia.


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