Ita, il cda approva il piano industriale ma non parla di Msc-Lufthansa
Manca il via libera del governo a esaminare la manifestazione d’interesse dell’armatore Aponte che vuole la maggioranza azionaria
di Gianni Dragoni
3' di lettura
Il consiglio di amministrazione di Ita Airways ha approvato il nuovo piano industriale quinquennale della società. Non è stata discussa invece la richiesta di accesso alla data room presentata dal gruppo Msc che il 24 gennaio ha presentato una manifestazione d’interesse per comprare la maggioranza azionaria della compagnia, con Lufthansa come partner commerciale e industriale (ma non azionista). Manca il via del governo che non ha ancora affrontato questo dossier.
Manca il via del governo
Come anticipato dal Sole 24 Ore il 29 gennaio, il cda non avrebbe potuto discutere una richiesta di cessione della maggioranza della società, che è controllata dal Mef, senza un via libera del governo-azionista. Una nota emessa verso le 19:30 dice: «Il consiglio di amministrazione di Ita Airways, presieduto da Alfredo Altavilla, si è riunito in data odierna ed ha approvato il nuovo piano industriale della società. Il consiglio ha discusso anche del conferimento dell'incarico di advisor legale e advisor finanziario per l’operazione relativa alla futura alleanza strategica, il tutto in coerenza con le politiche di acquisto approvate dalla società. I relativi dettagli verranno forniti quando la procedura formale di assegnazione sarà finalizzata, spiega ancora la nota. È stato spostato al prossimo cda invece il tema relativo alla politica di remunerazione aziendale».
Aponte e Spohr in attesa
L’armatore Gianluigi Aponte e il potenziale partner Carsten Spohr dovranno quindi aspettare prima di avere accesso ai libri con i dati di Ita, nella data room. Msc ha chiesto una trattativa inesclusiva per 90 giorni. I pretendenti hanno fretta, anche perché vogliono evitare un eventuale ritorno di fiamma di Air France-Klm, l’altro potenziale pretendente che ha come partner Delta.
La posizione di Air France-Klm
Nei giorni scorsi dal fronte franco-olandese-americano è stato detto solo che si continua a «monitorare» la situazione, con la volontà di rafforzare la collaborazione con Ita. Questo gruppo di compagnie ha un’alleanza commerciale di code sharing, come l’aveva con la “madre” di Ita, Alitalia. Air France-Klm ha detto che non intende presentare un’offerta per entrare nel capitale di Ita, anche perché non avendo restituito gli aiuti statali per il Covid non verrebbe autorizzata dalla Ue a fare acquisizioni.
Le remunerazioni di Altavilla e dei manager
Rimandato anche il tema caldo delle remunerazioni. Sul tavolo c’è il progetto di aumentare lo stipendio del presidente Altavilla, rispetto all’assetto precedente alla sua nomina (18 giugno 2021) che vedeva una quota fissa di 800mila euro annui, approvata dal Mef in assemblea, da dividere tra il presidente e l’ad Fabio Lazzerini. Quella determinazione riguardava il periodo in cui il presidente era Francesco Caio, il quale aveva deleghe limitate, mentre Altavilla ha ricevuto dal Mef deleghe molto ampie e si aspetta un incremento dello stipendio, con il riconoscimento anche di un bonus variabile, legato ai risultati della società. Secondo indiscrezioni nell’assetto precedente Lazzerini guadagna una somma tra i 400mila e i 500mila euro annui, il resto andrebbe al presidente.
La protesta dei dipendenti Alitalia in cigs
Durante la riunione del cda gli ex lavoratori Alitalia in cigs sono tornati a manifestare fin dalla mattina con un presidio organizzato da Cub Trasporti, Usb, Air Crew Committe (Comitato personale aereo navigante) e Navaid (associazione nazionale del personale navigante del trasporto aereo) nell’area tecnica di Fiumicino, davanti alla sede di Ita. Controllati dalle forze dell’ordine, un’ottantina di lavoratori hanno seguito con bandiere sindacali e striscioni recanti slogan di protesta contro il Piano Ita giudicato «fallimentare».
Le perdite di Ita
Nei primi due mesi e mezzo di operatività, dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021, Ita ha incassato ricavi per 86 milioni, la metà del budget, ha detto Altavilla, mentre il risultato operativo del 2021 (Ebit) è in perdita per -170 milioni. La perdita è concentrata nei due mesi e mezzo in cui la compagnia ha volato, prima c’erano solo circa 40 dipendenti e quindi le spese erano limitate. In pratica, dividendo la perdita per i 78 giorni in cui Ita ha volato nel 2021 risulta una perdita media di circa 2,2 milioni al giorno. Secondo Altavilla la perdita è «in linea» con il piano industriale.
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