Ita cerca il partner: ecco chi ha più chance tra Lufthansa, Delta-Air France e Iag
Tre opzioni per la ricerca di un alleato forte che diventerà anche azionista. Per Altavilla obiettivo da raggiungere entro giugno
di Gianni Dragoni
I punti chiave
4' di lettura
Un partner per Ita Airways, la “nuova” Alitalia che è in volo dal 15 ottobre scorso. Le trattative sono in corso in varie direzioni. L’obiettivo del presidente esecutivo Alfredo Altavilla è individuarlo entro giugno, per rafforzare la fragile navicella controllata dal Mef in un mercato molto concorrenziale, reso più difficile dal calo del traffico per il Covid. Il partner dovrebbe diventare azionista di Ita, ma non è detto che questo avvenga subito. Analizziamo quali sono le opzioni sul tavolo.
La forza di Lufthansa
Molti osservatori considerano Lufthansa come il partner più accreditato. I tedeschi sono tornati all’attacco anche di recente. Il ridimensionamento dell’ex Alitalia a una compagnia con soli 52 aerei, che quest’anno dovrebbero diventare 78, il forte taglio delle retribuzioni (dimezzate quelle dei piloti), la riduzione dell’occupazione, oggi poco più di 2.100 addetti che _ secondo il piano industriale _ potrebbero salire fino a 4.000 entro giugno, sono elementi che piacciono a Carsten Spohr, a.d. del gruppo tedesco.
Il ridimensionamento
Tra l’effetto del Covid e il ridimensionamento imposto dalla Commissione Ue (ma voluto anche dal governo) la “nuova Alitalia” oggi è molto più piccola rispetto alla compagnia che aveva immaginato Lufthansa nel 2018 e 2019, quando ipotizzava come dimensione ottimale per un’acquisizione una compagnia con 74 aerei, rispetto ai circa 120 dell’epoca. Invece, come detto, la flotta di Ita oggi è di soli 52 jet.
La rete di Francoforte
L’atout di Lufthansa è la capacità di “federare” piccole compagnie satelliti di altri paesi europei: hanno cominciato con l’ex Swissair (oggi Swiss), poi Austrian e l’ex Sabena (oggi Brussels), tutte controllate al 100% dalla compagnia di Francoforte. In Italia i tedeschi contano sull’avamposto di Air Dolomiti. Il modello tedesco piace ad Altavilla e piace anche ad Aeroporti di Roma, la società controllata da Atlantia (cioè dalla famiglia Benetton) che gestisce lo scalo di Fiumicino, il principale scalo di Ita.
L’interesse di Air France
L’alternativa principale alla pista tedesca è rappresentata dal gruppo di compagnia dell’alleanza SkyTeam, che fa capo a Delta Air Lines negli Stati Uniti e a Air France-Klm. Un accordo con Ita piace più ai francesi che agli olandesi. Durante la lunga alleanza commerciale con Alitalia, che fu accompagnata dall’acquisto di una quota del 25% nel 2009, quando c’erano i Capitani coraggiosi di Roberto Colaninno e Corrado Passera, Air France si è avvantaggiata drenando il traffico dall’Italia su Parigi per portare i passeggeri sui propri voli intercontinentali. A Roma molti temono che il giochetto si ripeterebbe se il partner fosse il gruppo franco-olandese e che verrebbe sacrificata l’aspirazione di Ita a sviluppare voli diretti per il lungo raggio.
La variante Delta
In sintonia con i francesi si muove Delta, che è anche azionista di Air France. Il vettore di Atlanta però potrebbe rappresentare una variante per Altavilla, se fosse disponibile a investire con una quota azionaria per integrare le operazioni per i voli diretti tra Italia e Nord America. Nel 2019 Delta era disposta ad acquisire da sola (senza i francesi) una quota del 10% nella newco Alitalia discussa nelle trattative con le Ferrovie dello Stato allora guidate da Gianfranco Battisti, capofila di una cordata dissoltasi per il ritiro di Atlantia, che in realtà puntava ad avere il salvacondotto contro la revoca della concessione di Autostrade per l’Italia.
Rinnovato l’accordo con SkyTeam
Intanto Ita ha rinnovato l’accordo commerciale con SkyTeam che già aveva Alitalia. Questo non pregiudica la possibilità di fare accordi con altri partner, però può dare una posizione di vantaggio a Air France e Klm, che hanno anche un accordo di code sharing con Ita. Ben Smith, a.d. di Air France-Klm, ha detto chiaramente che al gruppo interessa un’intesa con Ita per rafforzare la presenza su Linate per il traffico d’affari. Il nuovo accordo dura almeno un anno, Ita può uscire senza pagare penali.
La terza incognita, British Airways
Negli ultimi giorni è spuntata una terza incognita nelle discussioni di Altavilla e dell’a.d. Fabio Lazzerini. British Airways e la holding Iag, che controlla anche Iberia, Aer Lingus, Vueling, è coinvolta nei colloqui. In questa fase si assiste alla classica situazione del «tutti parlano con tutti», un mantra del trasporto aereo, del resto esplorare le opportunità non costa nulla. Storicamente il gruppo che ruota intorno a Ba e all’alleanza Oneworld è sempre rimasto distante dalle sirene di Alitalia, pertanto al momento questa ipotesi sembra avere meno probabilità delle prime due.
I conti di Ita
C’è da attendersi che le trattative per la scelta del partner entreranno in una fase operativa solo nei prossimi mesi. I potenziali partner vogliono capire anche come vanno i conti di Ita. Malgrado l’abbattimento dei costi del personale e le spinte avute dal sistema politico e dall’Enac per l’avvio dell’atività, Ita per il momento ha risultati economici negativi, del resto lo prevede anche il piano industriale, che fissa il pareggio operativo nella prima metà del 2023.
Altavilla e Lazzerini alla Camera: ricavi -50% rispetto al piano
Il punto è capire come vadano veramente i conti rispetto alle previsioni del piano. Oggi Altavilla e Lazzerini sono stati ascoltati in audizione dalla commissione Trasporti della Camera. «I ricavi del 2021 sono stati il 50% in meno rispetto al piano industriale, influenzati da alcuni fattori: pandemia, poi non abbiamo vinto il bando di gara della Sardegna e non abbiamo potuto cominciare la campagna pubblicitaria per vendere i biglietti fino al 10 di ottobre” ha detto Altavilla.
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