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Ita, Lufthansa: interessati a vera privatizzazione. Air France: rivendiamo opzioni

L’arrivo di Giorgetti al Mef segna una discontinuità: non rinnovata l’esclusiva. Oltre alla cordata di Aponte con Lufthansa, giochi riaperti anche per Indigo

di Giorgio Pogliotti

Aggiornato l’1 novembre 2022 alle ore 17:00

Un anno fa il decollo di Ita, ora si attende la vendita

3' di lettura

Per la privatizzazione di Ita Airways, l’arrivo del nuovo ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha prodotto subito un risultato. Alla scadenza della trattativa con il consorzio guidato dal Fondo Usa Certeres, il Mef ha deciso di non rinnovare l’esclusiva. Si riaprono dunque i giochi, e torna in campo la proposta presentata da Msc-Lufthansa che partecipò alla gara la scorsa estate, e Indigo Partners che presentò una manifestazione d’interesse a marzo.

Air France-Klm “prende atto” della fine del periodo di esclusiva per l’acquisizione di Ita e «sta riesaminando le sue opzioni riguardo al mercato aereo italiano mentre aspetta ulteriori informazioni dallo Stato italiano». Lo ha riferito a Bloomberg un portavoce del vettore transalpino, parte della cordata, composta da Certares e Delta.

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Lufthansa, restiamo interessati a vera privatizzazione

«Lufthansa rimane interessata al mercato italiano. Monitoriamo l’ulteriore processo di vendita di Ita e rimaniamo interessati a una vera privatizzazione della compagnia aerea». È quanto ha dichiarato un portavoce del gruppo tedesco. La cordata Msc-Lufthansa rimane dunque alla finestra per una eventuale riapertura del processo di vendita.

Colpo di scena

Il colpo di scena è stato affidato ad un laconico comunicato del Mef: «Cessano oggi gli obblighi di esclusiva concessi dal 31 agosto a Certares, Air France-Klm e Delta. Proseguono le interlocuzioni per la definizione di un possibile accordo di cessione del controllo di Ita». Del resto lo stesso Giorgetti, lo scorso 31 agosto aveva espresso forti perplessità spiegando che l’avvio della negoziazione in esclusiva con Certares «ci ha colti di sorpresa, siamo preoccupati perché quell’offerta non prevede un partner industriale: manca una delle parti fondamentali della strategia, un futuro per la compagnia italiana e per i suoi lavoratori».

Lo scontro nel board

La decisione di riaprire il tavolo arriva, peraltro, proprio mentre si rincorrono rumors sulla stabilità del direttore generale Alessandro Rivera alla guida del Tesoro e della prima linea che ha condotto la trattativa in esclusiva con Certares. Trattativa che è dietro la guerra nel board di Ita: Altavilla - al quale su iniziativa dei sei consiglieri del Mef, il Cda ha tolto le deleghe operative, imputando al presidente di aver ostacolato la conclusione del negoziato con Certares-, ha depositato un ricorso in Tribunale a sostegno dell’illegittimità della decisione per mancanza di giusta causa.

La prossima settimana era in programma la quarta expert session con il consorzio guidato da Certares, che sta esaminando l’ingente mole di informazioni, per arrivare in tempi rapidi ad un’offerta vincolante e definitiva. Certares punta all’acquisto del 50% più un’azione di Ita Airways (lasciando al Mef il 49,99%) avendo offerto 350 milioni, più 650 milioni da versare successivamente per la ricapitalizzazione. La strategia del Fondo strategico Usa è quella di riempire gli aerei di Ita, sfruttando i canali distributivi di vendita di biglietti delle partecipate (American Express Global business travel, Internova, Tripadvisor, Hertz) per trasportare in Italia i passeggeri dagli Usa, ma il nodo è la mancanza di un partner industriale con competenze specifiche sul settore aereo (né Delta, né Air France vogliono entrare nel capitale di Ita).

Giochi riaperti

Con la decisione del Mef, riprende quota il consorzio tra Msc e Lufthansa che aveva proposto l’acquisto dell’80% dell’aviolinea per circa 850 milioni: nella distribuzione delle quote il 60% sarebbe andato al gruppo guidato da Gianluigi Aponte, il 20% alla compagnia tedesca e il 20% al Mef. Nel Cda a cinque, tre posti sarebbero riservati a Msc, uno a Lufthansa e uno al Mef.

I punti di forza di questa proposta sono la presenza radicata di Msc nei porti italiani, le sinergie tra il trasporto cargo (più profittevole) e il trasporto passeggeri, e l’intermodalità tra il trasporto marittimo-ferroviario e aereo. Il netwok di Lufthansa, consente a Milano Malpensa di avere un ruolo di Hub logistico e a Roma Fiumicino di Hub per il traffico passeggeri, gateway verso l'Africa. Le sinergie verrebbero estese anche ad Air Dolomiti, controllata italiana di Lufthansa.

La decisione del Mef riapre i giochi anche per Indigo Partners, il fondo di private equity Usa che ha investito in low cost come Wizz Air, che aveva manifestato interesse, senza partecipare alla gara la scorsa estate, e senza avere avuto accesso alla data room.

L’attenzione è rivolta all’assemblea dell’8 novembre, dove i sei consiglieri del Mef si presenteranno dimissionari, mentre si attende il via libera all’erogazione dei 400 milioni già autorizzati dalla Commissione Ue per la ricapitalizzazione di Ita.

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