Ita, ok dal Cda agli aumenti retributivi. Attesa la revoca dello stop del 28 febbraio
A maggioranza il board della compagnia ha approvato l’incremento medio del 30% delle buste paga chiesto dai sindacati
di Giorgio Pogliotti
I punti chiave
2' di lettura
Con il via libera votato dalla maggioranza del Cda di Ita Airways al preaccordo sugli aumenti retributivi, si prefigura la revoca dello sciopero indetto da sindacati e associazioni professionali per quattro ore il 28 febbraio (dalle 13 alle 17). Le sette sigle sono convocate mercoledì 22 febbraio per la formalizzazione della decisione aziendale e per annunciare la cancellazione dell’azione di protesta. Lo stop era stato indetto il 10 febbraio dopo che si era chiusa negativamente la procedura di raffreddamento al ministero del Lavoro, perché l’azienda aveva annunciato la convocazione del Cda prima dell’ok definitivo.
Per l’azienda «l'adeguamento salariale è un tassello fondamentale di attuazione del piano di crescita di Ita Airways» che «si doterà di una struttura di costi coerente, riuscendo ad essere attrattiva in un mercato in espansione che registra un aumento della competitività nei diversi settori domestico, internazionale e intercontinentale».
Il comunicato aziendale conferma che «la manovra salariale sarà strutturale» e permetterà alla compagnia di «valorizzare il personale formato e addestrato grazie agli investimenti dell'azienda» e di «sostenere una campagna di assunzioni in un mercato fortemente competitivo».
Schiarita mentre si tratta per l’ingresso di Lufthansa
Con la decisione che ha avuto 3 sì e 2 astenuti nel Cda arriva una schiarita importante considerando che è in fase avanzata la trattativa in esclusiva per l’ingresso di Lufthansa, prima attraverso una quota di minorarnza, fino al 40%, eppoi con l’acquisto delle quote restanti possedute dal Mef quando - nel giro di un paio di anni -, la compagnia si prevede sarà considerata “profittevole”. Le parti mirano a raggiungere entro marzo un accordo preliminare e l’esplosione della conflittualità sindacale potrebbe compromettere il buon esito della trattativa.
Alla base della vertenza aperta unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Anpac, Anpav e Anp c’è la richiesta di aumentare le retribuzioni che l'accordo che hanno firmato il 2 dicembre 2021 aveva fissato ai livelli di una start up, per portarle sui valori fissati dal contratto nazionale del trasporto aereo (sezione specifica dei vettori). Le attuali sono inferiori persino rispetto alle low cost, la durata dell’accordo è fino alla fine del 2024 (prorogabile fino al 2025), ma secondo le sette sigle le condizioni del settore sono cambiate, c’è in atto una ripresa, e quei livelli retributivi non si giustificano più.
Incremento del 38% per i piloti
Il preaccordo raggiunto con i sindacati e le associazioni professionali dall’Ad Fabio Lazzerini prevede un incremento del 38% sui minimi tabellari dei piloti, mentre per gli assistenti di volo l'aumento è del 23%. Gli aumenti dovrebbero scattare dopo 15 mesi dall'assunzione, calcolati a partire dal 2 dicembre 2021, data dell'accordo sul nuovo assetto retributivo. I circa 3.600 assunti tra ottobre e dicembre 2021, avrebbero la maggiorazione in busta paga a partire dalla mensilità di aprile. Per quest’anno si prevedono ulteriori 1.200 assunzioni che avranno aumento dopo 15 mesi dalla firma del contratto. Si prevede anche un incremento della diaria sui voli internazionali da 46 a 51 euro.
Si stima un costo di 60-70 milioni a regime
Inoltre per il personale di terra il pre accordo prevede un adeguamento retributivo del 15% in due tranche, insieme all'erogazione di 458 euro da destinare al welfare aziendale. Stime aziendali valutano, a regime, intorno ai 60-70milioni di euro l'anno il costo degli aumenti (per il 2023 circa la metà).
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