INDUSTRIA DEL CEMENTO

Italcementi riattiva la linea di cottura a Sarche di Madruzzo: arrivano 30 assunzioni

Nel sito trentino un investimento di 5 milioni per soddisfare la domanda che arriva da Nord Est. Soddisfatti i sindacati che chiedono attenzione a formazione e sicurezza

di Cristina Casadei

2' di lettura

Cinque milioni di investimento e 30 assunzioni. Italcementi (gruppo HeidelbergCement) rilancia così il sito di Sarche di Madruzzo per fare fronte alla domanda di materiali che arriva dal Nord Est. Tra sei mesi tornerà operativa la linea di cottura dell’impianto trentino che dal 2015 è rimasto attivo solo come centro di macinazione. Dal prossimo gennaio, però, a Sarche di Madruzzo il gruppo riattiverà la produzione a ciclo completo di cemento. La scelta porterà un investimento di 5 milioni di euro sul sito che consentirà di aumentare l’attuale capacità produttiva, anche per rispondere all’aumento della domanda che arriva dal Nord Est.

La riattivazione della linea di cottura ha richiesto una serie di lavori che dureranno fino a fine anno, anche perché la cementeria dovrà essere dotata delle tecnologie necessarie a garantire performance ambientali di alto livello. L’investimento sul sito trentino avverrà rispettando gli standard richiesti dalla politica di sviluppo sostenibile di Italcementi e dando attenzione agli aspetti ambientali e paesaggistici.

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Nel frattempo il gruppo ha già avviato una campagna di assunzioni per completare l’organico al livello necessario per un impianto a ciclo completo. Le selezioni si faranno in autunno e riguarderanno 30 persone. «Da parte di Italcementi e del gruppo HeidelbergCement si tratta di una scelta di grande fiducia nelle potenzialità del mercato italiano», spiega Agostino Rizzo, direttore tecnico di Italcementi. L’impianto avrà una potenzialità produttiva di circa 250.000 tonnellate di cemento all'anno, «mettendo a disposizione dei nostri clienti dell'area del Nord-Est un prodotto di qualità, realizzato da maestranze locali con materie prime del territorio».

Soddisfatti i sindacati che però chiedono di mantenere alta, soprattutto per i nuovi assunti l’attenzione a formazione e sicurezza e di favorire la partecipazione dei lavoratori alle dinamiche aziendali. «È una notizia positiva e che dà speranza, soprattutto in questo momento storico», dicono FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. Le priorità in questa fase, per i sindacati, sono però «la formazione dei neoassunti e la sicurezza in azienda, elementi per noi imprescindibili, dal momento che riteniamo di fondamentale importanza coniugare la sicurezza dei lavoratori con quella del territorio. Si tratta di azioni che si possono mettere in pratica solo con il rafforzamento delle varie forme di partecipazione dei lavoratori alle dinamiche dell’azienda».

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