Italgas, piano greco da 900 milioni. Il riassetto pronto entro l’autunno
L’ad Gallo: «Investimenti saliti del 41% nei primi sei mesi del 2023 con il nostro ingresso»
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Sarà, con tutta probabilità, uno dei dossier industriali lungo l’asse Roma-Atene che, nel pomeriggio di oggi, vedrà la premier Giorgia Meloni volare nella capitale ellenica per il bilaterale con il primo ministro Kyriakos Mitsotakis. Anche perché in pista c’è un piano targato Italgas da 900 milioni di euro di investimenti da qui al 2029 che serviranno allo sviluppo della rete di distribuzione gas della Grecia. Dove, come noto, il gruppo guidato da Paolo Gallo è entrato ufficialmente nel settembre 2022 dopo aver finalizzato l’acquisizione di Depa Infrastructure, il principale operatore greco del settore . La cui valorizzazione, vale la pena di ricordarlo, era una delle tessere più importanti del programma di privatizzazioni concordato dal governo di Atene con l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale in cambio di aiuti al Paese.
La struttura e gli investimenti
Così Italgas ha prima rilevato il 100% della società, al vertice della quale figura oggi un tandem composto da due manager interni al gruppo (il presidente Nunzio Ferrulli e l’amministratrice delegata Barbara Morgante) e che controlla i tre player più importanti della distribuzione ellenica (Eda Attikis, Deda ed Eda Thess, il cui 49% residuo è stato invece rilevato da Eni/Plenitude) . Successivamente, a fine 2022, ha poi aperto il capitale di Italgas Newco (la holding cui fa capo Depa) all’ingresso, con un pacchetto del 10%, di Phaeton (braccio finanziario del gruppo greco Copelouzos).
Archiviata l’acquisizione, Italgas ha quindi messo il turbo agli investimenti con uno sforzo da 900 milioni che consentirà di estendere la rete greca dai 7.491 chilometri del 2022 a circa 11mila chilometri a fine piano (+47% circa) e di passare dai 582mila punti di riconsegna (il codice alfanumerico che identifica ciascun contatore) del 2022 a più di 900mila nel 2029.
Gallo: «Grande opportunità»
«In Grecia abbiamo una grande opportunità perché possiamo mutuare, a una velocità superiore, il percorso fatto in Italia - spiega al Sole 24 Ore l’ad di Italgas, Paolo Gallo -. Avendo lavorato su una frontiera tecnologica che nessun altro aveva mai superato, in questi anni abbiamo acquisito know-how e imparato molto. Tali conoscenze le stiamo già trasferendo a Depa Infrastructure e alle sue controllate e il percorso è più veloce».
Con benefici evidenti, come chiarisce ancora il ceo: «Per fare un esempio, nei primi sei mesi del 2023 abbiamo registrato un incremento degli investimenti del 41% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando non eravamo ancora azionisti. Con questi investimenti abbiamo realizzato 311 chilometri di nuove reti di cui il 60% già in esercizio. Inoltre, stiamo sviluppando soluzioni di approvvigionamento come quelle già attuate in Sardegna con serbatoi criogenici di gas naturale liquefatto che alimentano comunità non raggiunte dalla rete. Comunità che oggi sono alimentate con il gas naturale e che un domani potranno ricevere biometano o idrogeno. In Grecia renderemo perciò sicuramente possibile un’importante accelerazione sia in termini di infrastrutture sia di transizione ecologica».
Gli obiettivi
Una fetta delle risorse messe sul piatto servirà poi a integrare Depa Infrastructure con il gruppo, inclusa la parte relativa ai sistemi di information technology e alla sostenibilità, nonché a riorganizzare le società operative. Su questo fronte, l’obiettivo di Italgas è di fondere Eda Thess, Eda Attikis e Deda in un solo Dso (l’acronimo che identifica gli operatori della distribuzione, Distribution system operator) sul modello di Italgas. In occasione della presentazione dell’ultimo piano industriale, il ceo aveva spiegato agli analisti che il riassetto sarebbe stato ultimato prima della fine dell’anno. Ma la “macchina” sta procedendo con celerità e l’atto finale della fusione potrebbe quindi arrivare già entro l’autunno. Quando sarà ufficializzato anche il nome del nuovo Dso nell’ambito di un processo di rebranding -, vale a dire di cambiamento del marchio -, che riguarderà altresì la holding Italgas Newco.
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