Italia Fine Food rileva Savini Tartufi: primo passo verso il polo italiano
Obiettivo del fondo è realizzare campioni nazionali nelle eccellenze. Previste operazioni simili nelle filiere del basilico, bakery, beverage e integratori
2' di lettura
È Savini Tartufi il primo target individuato dal fondo di private capital Italian Fine Food, lanciato nei mesi scorsi da Avm Gestioni sgr con l’obiettivo di creare, attraverso crescita organica, acquisizioni e successive aggregazioni, dei campioni nazionali in alcuni selezionati prodotti di eccellenza del made in Italy. A questa operazione nel mondo del tartufo dovrebbe seguire, secondo i programmi, operazioni analoghe anche per la filiera del basilico (in un’ottica di integrazione a valle con il business del pesto e di altri preparati), per il settore bakery, per il beverage e per gli integratori a base vegetale.
L’obiettivo, nello specifico di questa prima operazione (l’enterprise value stimato è di circa 12 milioni di euro) è rendere Savini l’impresa-pivot che, attraverso successivi add on, possa consolidare un polo nazionale nella filiera del tartufo, a valle di una serie di operazioni di internazionalizzazione e diversificazione, oltre che di supporto sul piano finanziario.
La società toscana, storica azienda della famiglia Savini che da quattro generazioni porta avanti la cultura del tartufo in Italia e nel mondo, ha raggiunto stabilmente negli ultimi cinque anni un fatturato aggregato di oltre 10 milioni di euro, esportando il 65% circa della produzione in oltre 40 Paesi. Savini Tartufi produce e commercializza prodotti a base di tartufo: dai tartufi freschi, frutto della ricerca di 650 cavatori, ai tartufi conservati, fino a salse e condimenti. Savini Tartufi commercializza inoltre anche altri prodotti a base di tartufo come formaggi, olio, pasta e riso.
«Il tratto comune della strategia di Italian Fine Food è favorire un percorso di aggregazione delle Pmi italiane attraverso un modello di business verticale: l’obiettivo è fare crescere questa realtà, in genere con un target tra i 5 e i 25 milioni di fatturato, sia dal punto di vista dimensionale che sul piano delle competenze e del posizionamento di mercato, nazionale e internazionale – spiega Giovanna Dossena, Principal di Avm Gestioni -. Siamo aperti a co-investimenti nei successivi round di rafforzamento patrimoniale: se ci sono investitori in grado di portare know how e dare il loro apporto, sono i benvenuti. Il fondo è stato lanciato da poco, ma il portafoglio è già quasi tutto definito, sulla base della disponibilità dei target: sarà pertanto più rapido rispetto ad altri prodotti di questo tipo, con un target di raccolta di 100 milioni di euro».
loading...