I Paesi Ue sospendono “in via precauzionale” il vaccino AstraZeneca. Giovedì il verdetto dell’Ema
La decisione dell’Aifa assunta “dopo un colloquio tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza”. Effetti sul Piano vaccinale: a marzo 2,9 mln di dosi in meno
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Giudizio sospeso sul vaccino antiCovid sviluppato dall’azienda farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca nonostante l’esito positivo dei test clinici e la somministrazione già avviata per milioni di dosi in tutta Europa. Dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi tromboembolici avversi in concomitanza temporale con la somministrazione, eventi che hanno portato alla morte di alcuni soggetti vaccinati in Sicilia e, da ultimo, in Piemonte, lunedì 15 marzo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca su tutto il territorio nazionale. Nelle stesse ore è arrivato lo stop temporaneo alle somministrazioni AstraZeneca deliberato anche dalle autorità sanitarie di Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Cipro e Lussemburgo, mentre l’Olanda si era già mossa in tal senso. Ultima in ordine di tempo anche la Svezia, che martedì 16 marzo ha annunciato la sospensione.
Decisione dopo un confronto Draghi-Speranza
L'Aifa, si legge in un comunicato, “ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'Ema (l’Agenzia euroea per i farmaci, ndr), il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale”. L’Agenzia sottolinea che tale decisione “è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei”. In coordinamento con l’Ema e gli altri Paesi europei, l’Aifa “valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione e renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”. Fonti del ministero della Sanità sottolineano poi che la scelta dell’Aifa “è stata assunta dopo un colloquio tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza”, reduce da una serie di colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna.
Giovedì riunione straordinaria dell’Ema
L’Ema, che ha in corso una review accelerata sugli effetti collaterali registrati, il prossimo 18 marzo terrà una riunione straordinaria per valutare le segnalazioni ed esprimere una nuova raccomandazione sull’utilizzo del vaccino, che è quello maggiormente opzionato in base agli accordi preliminari sottoscritti dalla Commissione europea. “Diverse autorità responsabili delle campagne vaccinali nazionali nei Paesi dell'Unione Europea hanno temporaneamente sospeso la vaccinazione con il vaccino Covid-19 di AstraZeneca”, ha chiarito in una nota l’Ente europeo per i farmaci, sottolineando che si tratta di una “precauzione presa alla luce della loro situazione nazionale, mentre l'Ema indaga su una serie di eventi di coaguli di sangue” che si sono sviluppati “in persone che avevano ricevuto il vaccino, come riportato in precedenza”.
In vista della riunione di giovedì l’Ema ha in agenda, domani, un confronto con il panel di esperti del Comitato consultivo sui vaccini dell'Organizzazione mondiale della Sanità. “Sfortunatamente, le persone muoiono di trombosi ogni giorno, la chiave è se questo abbia qualche legame con il vaccino”, ha chiarito Soumya Swaminathan, scienziato capo dell'Oms, nel briefing quotidiano da Ginevra, precisando che al momento “non abbiamo riscontrato che ci sia una relazione tra il vaccino e i casi di trombosi rilevati. Infatti, le percentuali di trombosi tra i vaccinati sono addirittura inferiori a quelle della popolazione nel suo complesso. Nessun farmaco è sicuro al 100%, ma bisogna tenere conto dei vantaggi di vaccinare la popolazione”.
Le morti sospette in Sicilia e in Piemonte
Ad aver preparato il terreno per la decisione dell’Aifa, che si allinea così a decisioni analoghe di altri Paesi Ue come Francia, Germania e Lussemburgo, ci sono i sequestri precauzionali di migliaia di dosi appartenenti a due lotti distinti. Il primo è l’ABV2856, il primo per il quale l’Aifa ha disposto in via precauzionale il divieto di utilizzo sul territorio nazionale: il suo sequestro su tutto il territorio nazionale, affidato ai Nas, è scattato l'11 marzo scorso, su richiesta dei magistrati di Siracusa e Catania che indagano sulle morti sospette di un poliziotto e di un militare subito dopo la somministrazione della prima dose. Il secondo lotto sotto sequestro cautelativo è, da domenica 15 marzo, l’ABV5811, disposto inizialmente dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte e poi confermato dalla magistratura. La Procura di Biella ha infatti aperto un'inchiesta a seguito della morte dopo il vaccino, avvenuta il 14 marzo, di un docente di clarinetto al Conservatorio di Novara, disponendo ulteriori accertamenti.
L'allineamento dei maggiori Paesi Ue
La decisione della nostra Agenzia sui farmaci ricalca la linea adotta in queste ore anche dalla Germania, come confermato oggi dal ministero della Salute tedesco sulla base delle nuove indicazioni dell'Istituto Paul Ehrlich, alla luce dei nuovi casi di trombosi. “Se le verifiche sgombreranno il campo dai dubbi rilevando che non vi sia nesso di causalità con i casi di trombosi, “si potrà riprendere a vaccinare con AstraZeneca”, ha spiegato il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, dopo aver annunciato alla stampa a Berlino lo stop temporaneo al vaccino AstraZeneca. “L'Ema dovrà stabilire se e come le nuove conoscenze abbiano effetto sull'autorizzazione del vaccino”, ha poi concluso.
Anche la Francia ha seguito la stessa linea prudente imboccata da Italia e Germania. In contemporanea alla decisione dell’Aifa, le autorità sanitarie di Parigi hanno infatti annunciato per bocca del presidente Emanuel Macron la sospensione delle somministrazioni del vaccino anglo-svedese in attesa del parere dell'Ema. Stessa cosa in Spagna, dove lo stop anticipato dalla ministra della Salute in una riunione con i rappresentanti delle autorità regionali durerà due settimane. In serata la lista dei Paesi prudenti si è allungata arrivando ad includere anche il Lussemburgo, Cipro e la Slovenia.
Ad aprire la strada era stata ieri l’Olanda, dove la sospensione del vaccino sotto accusa durerà fino al 28 marzo e, ancora prima Danimarca, Norvegia e Islanda. La scorsa settimana i tre Paesi del Nord Europa erano stati infatti i primi a inaugurare la linea della massima prudenza, basata sulla sospensione della campagna vaccinale in attesa di approfondimenti. Ma il Paese che per primo ha messo sotto osservazione il vaccino AstraZeneca è stata l’Austria: il suo stop a un lotto (ABV5300) risale infatti al 10 marzo, dopo la morte di una persona, deceduta per trombosi multipla 10 giorni dopo la somministrazione.
Effetti sul Piano vaccinale: a marzo 2,9 mln di dosi in meno
Lo stop temporaneo al vaccino AstraZeneca avrà pesanti ripercussioni sul cronoprogramma del Piano vaccinale italiano. In base ai dati del ministero della Salute infatti dei circa 7,5 milioni di dosi di vaccino attese entro fine marzo in Italia, quasi 2,9 milioni sono prodotte da AstraZeneca. Il resto, per 3,8 milioni circa di Pfizer e per meno di 900mila di Moderna. Senza AstraZeneca il totale delle dosi in arrivo entro marzo passerebbe da 7,5 milioni a 4,6 milioni circa. Nell'ultima settimana (dall'8 al 14 marzo) sono state somministrate in Italia circa 395mila dosi di Astrazeneca.
Un riflesso immediato della sospensione del vaccino AstraZeneca si è visto a Roma, dove a metà pomeriggio ha chiuso i battenti il centro vaccinale aperto da poco alla stazione Termini. Il punto vaccinale, infatti, somministrava solo quel vaccino come la Nuvola, l'hub di Fiumicino e una trentina di altri centri del Lazio ora chiusi. Le persone che già si trovavano all'interno sono state fatte uscire senza effettuare la vaccinazione e gli operatori della Croce Rossa hanno spiegato ai presenti i motivi dello stop.
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