ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùEnergy Summit

Italia, verso la neutralità climatica: ecco la strada da percorrere

All’Energy Summit del Sole 24 Ore i protagonisti della transizione energetica hanno affrontato i temi cruciali che la sfida ambientale mette sul tavolo

di Davide Madeddu

Caro energia, Pichetto-Fratin: "Difficile tranquillizzare gli italiani sui prezzi"

5' di lettura

L’energia e la prospettiva. E il cambiamento dettato dalla decarbonizzazione che passa per l’innovazione e la sostenibilità. Parole che si sono trasformate nel filo rosso che ha unito i vari momenti della seconda giornata dell’ Italian Energy Summit , iniziativa promossa dal gruppo 24 Ore e Sole 24 Ore giunta alle ventitreesima edizione. Prospettiva e quindi il futuro del mercato globale per l’evento che, come sottolineato dall’amministratrice delegata Mirja Cartia D’Asero, «ha riunito i top player del mercato energetico». E quindi l’analisi di uno scenario che deve ancora fare i conti con gli effetti della pandemia, il conflitto in Ucraina, i rincari non ultimo l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa. «In un momento delicato - ha detto - le imprese devono puntare su innovazione e sostenibilità. Sono convinta che siano un binomio imprescindibile per il futuro delle imprese proprio in questo momento che ha messo in crisi i temi della globalizzazione e gli equilibri geopolitici».

Sostenibilità e innovazione che «può essere determinante per migliorare l’ambiente in cui viviamo» e che riguarda anche il piano industriale del gruppo.
Nel viaggio verso la decarbonizzazione e transizione ecologica uno spazio importante viene occupato dalle rinnovabili. Il cammino è già iniziato ma resta ancora parecchio da fare. «Siamo in traiettoria nella direzione giusta ma il modo in cui stiamo compiendo i primi passi getta una luce sulle sfide della transizione. Se guardiamo i dati dell’anno scorso e del precedente, in modo sorprendente siamo riusciti ridurre le emissioni di oltre il 3%, per quanto riguardo il carboniosiamo tra il 30 e il 32% rispetto al 1990, quindi sulla strada verso il 55%delle riduzioni al 2030 e il net zero al 2050. Sorprendente perché abbiamo dovuto rivedere il sistema energetico - ha detto Stefano Grassi, Capo gabinetto del Commissario europeo all’Energia Kadri Simson -. Il settore nel quale abbiamo ridotto le emissioni sono la generazione di elettricità, più difficile è farlo nel residenziale, trasporti e agricoltura perché i costi sono più elevati. Queste sono le aree su cui dovremo lavorare. La seconda sfida è sostenere un alto tasso di penetrazione delle rinnovabili, oggi siamo intorno al 21-22% in Europa. Servono tassi di installazione di nuovi impianti dieci volte superiori a quelli di oggi. L’Italia è aumentata di 3 GWnelle rinnovabili l’anno scorso, l’obiettivo è arrivare a 70 GW. Dovremmo farne 12 GW solamente nell’offshore».

Loading...
Decreto Energia: governo stanzia 1,3 miliardi per famiglie

Massimo Nicolazzi, Senior Advisor Programma Sicurezza energetica ISPI, ha sottolineato che all’Ue «mancano risorse per essere competitivi con gli Usa».

«Le risorse comunitarie per la transizione hanno un limite - ha detto -. Basti pensare che la Net Zero Industry parla di 90 miliardi di euro di investimenti per la transizione energetica, ma poi si dice che l’Ue ne ha a disposizione appena 18. Gli altri dovrebbero arrivare dai capitali privati, ma bisogna incentivare gli investitori» .Poi il punto sull’Italia dove, per usare le parole del Ceo Edison Nicola Monti intervistato dal direttore del Sole 24 ore Fabio Tamburini, «abbiamo un sistema energetico piuttosto virtuoso».

«Siamo virtuosi perché le emissioni specifiche per abitante sono la metà di quelle tedesche - ha sottolineato -. Siamo nella traiettoria giusta per arrivare al target net zero del 2050. Le nostre imprese hanno le competenze necessarie per mettere in campo quegli investimenti necessari per arrivare alla transizione energetica. Ci sono 300 miliardi di euro che noi dobbiamo spendere da qui al 2030 per realizzare il primo pezzo di decarbonizzaizone. E’ un numero molto grande e che impatta sugli investimenti del settore privato ma che ha bisogno di un quadro di riferimento che coinvolga le istituzioni». Ricordando la costruzione di 80 centrali, Domenico Marinelli, Head of Project Development EDPR Italia, ha aggiunto che «l’eolico e il solare sono le due tecnologie più mature e utilizzate per raggiungere gli obiettivi». «Sulla complementarietà delle fonti rinnovabili - ha aggiunto Marinelli - in futuro potremo parlare di idrogeno verde, che oggi ha ancora costi elevati. Noi abbiamo creato una divisione che si occupa di questo. L’ibridizzazione e lo storage sono altri due settori importanti». In mezzo anche l’efficienza energetica, con l’intervento di Ilaria Bertini, Direttrice Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica Enea che ha evidenziato la necessità d adattare le tecnologie al patrimonio immobiliare.

Non a caso Claudio Levorato, presidente del Gruppo Rekeep ha ricordato che «in Italia abbiamo un patrimonio immobiliare vecchio, che consuma molta energia. Per questo è necessario muoversi su una politica economica dedicata ad un settore che è quello dell’efficienza energetica degli edifici». Poi la questione delle misure messe in campo che, secondo Luca Conti, chief sales & delivery officer E.On «vanno nella giusta giusta direzione ma non basta. E’ importante avere delle regole attuative con un giusto livello di burocrazia. Sono convinto che ci deve essere un livello sano di burocrazia». In questo processo di trasformazione si inserisce anche l’intelligenza artificiale che giocherà «un ruolo determinante». «Credo che il digitale porti valore al mercato e l’Ai sta rompendo alcuni vincoli e cambiando i modelli di business - ha detto Erminio Polito, executive director Energy & Utilities di Minsait Italia -. L’intelligenza artificiale sta portando maggior valore perché può elaborare molti più dati rispetto alle tecnologie esistenti. Nel dettaglio, le utility stanno usando l’Ai per fare una clusterizzazione degli utenti e fare delle offerte personalizzate».


Per la gestione di tutto questo processo resta fermo il punto legato alla formazione e alle competenze. «Nell’ambito della transizione energetica “il capitale umano e le competenze sono fondamentali - ha detto Daniele Sarti, vertical leader di ManpowerGroup Italia -. Le aziende energetiche ci chiedono un supporto forte nelle attività di competenze e soprattutto di creazione di nuove».

Caro energia, Pichetto-Fratin: "Difficile tranquillizzare gli italiani sui prezzi"


Tra gli elementi che andranno a caratterizzare la transizione energetica anche la mobilità, e quindi il fattore ricarica. «Noi attualmente abbiamo 48.000 punti ricarica per gestire le 200.00 auto elettriche attualmente circolante. Abbiamo quindi infrastruttura più povera rispetto ad altri Paesi. Tasso penetrazione in Italia è inferiore al 9%, ma il tasso di infrastrutturazione è superiore - ha detto Federico Caleno, Responsabile Mobilità Elettrica Italia Enel -. In Italia abbiamo un numero di operatori e servizi che offrono una soluzione a chi sceglie l’auto elettrica».

Non solo: «È importante anche il contributo del PNRR, entro il 2024 installeremo circa 2.000 stazioni di ricarica, anche da 90 Kw in su». Poi l’idrogeno di cui ha parlato Gabriele Lucchesi, Direttore Idrogeno Edison Next: «La tecnologia dell’idrogeno verde si presta perfettamente alle nostre attività. Nel 2020 è uscita la strategia europea per l’idrogeno, che prevede fondi e stanziamenti che hanno catturato l’attenzione di molti operatori. Noi però già da tempo guardiamo all’idrogeno con interesse, ad esempio con la centrale di Marghera, che ha installato delle turbine Ansaldo hydrogen ready fino al 70%». Isabella Nova, Prorettore Delegato Politecnico di Milano ha sottolineato l’importanza della ricerca, «una componente fondamentale delle nostre attività, è la chiave di lettura della transizione energetica».

Pier Lorenzo Dell’Orco, amministratore delegato di Italgas Reti ha ricordato come «i recenti eventi climatici hanno dato il senso di urgenza di avviare la transizione ecologica ed energetica che è un percorso ineluttabile. Abbiamo imparato la necessità di avere ancora il gas nel mix energetico sia in Italia che in Europa». Per Alessandra Pasini, co-founder & president di Zhero «l’Italia giocherà un ruolo chiave per importare energia verde per l’Europa ; questo perché ha delle infrastrutture all’avanguardia e una capacità di distribuzione maggiore rispetto agli altri Paesi».

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti